In salita e in discesa, in bici e non solo...

Passo dopo Passo
Prologo
Pedalo senza fatica spingendo uno dei miei 21 rapporti. La bici è carica come un tir, con tenda, pentole e borsoni pieni di jeans e felpe.
A quota 2.504 mlmm raggiungo il punto più alto del mio primo viaggio cicloturistico.

In cima al Großglockner, mi assale il desiderio di conquista di altri passi sulle Alpi. E’ il 1994.
Antefatto
Dopo 26 anni, e neanche un passo sulle Alpi, sputo sangue spingendo uno dei miei 11 rapporti verso il rifugio Razor sopra Tolmino. Come sottofondo, la voce di Diesel.
Tra le 1.000 parole, 4 mi riportano alla vita:
– “…in moto sul Passo…”
– “Come, scusa?”
– “Un giro in giro in motocicletta, partendo da Merano. Passo dello Stelvio, Gavia, Tonale e Palade”.
Ed io, ignorante come un mus:
“Perchè, sono vicini tra loro?”
La risposta e il dito su una mappa mi fulminano.
3 settimane alla partenza
Sono un drogato…pigio tasto dopo tasto sulla mia tastiera.
Su Komoot disegno linee artistiche tra Prato Stelvio, Bormio, Ponte di legno, Livigno e la Svizzera. La mia mente partorisce giri da 1, 2, 3 e 4 giorni.
Non penso ad altro, giorno e notte.
2 settimane alla partenza
Il troppo lavoro, il Covid ed una forma fuori forma mi fanno pensare che il 2021 sarà l’anno giusto.
2 giorni alla partenza
La famiglia è dai nonni. Quattro giorni filati di sole e ferie arretrate obbligatorie mi fanno pensare che il 2020 è l’anno giusto.
Due ore su Komoot fanno il resto. Il giro “ad otto” da 4 giorni è partorito.

Partenza
Il Frecciarossa non ama le bici intere.
ZAC, la bici è imballata. Come ho fatto? Scoprilo quì.

Il trenino locale risale la Val Camonica da Brescia, mentre una sinti gioca col suo piedino come in un film di Tarantino.

Arrivo ad Edolo e…ZAC, la bici riprende la sua forma.
Tradizioni e folclore di Edolo
Tratto da Wikipedia.it
Gli scütüm sono nei dialetti camuni (della Valcamonica, N.d.R.) dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Edolo è Müle (muli) oppure Àsegn (asini).
Il punto di partenza non potrebbe essere più perfetto.
Scopro di essere in Europa, patria della Panda.

Risalgo una inaspettata pista ciclabile Oglio-Tonale fino al paese di Incudine, tappa famosa per la sua panchina gigante!


Un vecchio sulla panchina stimola il mio attacca-bottone.
Incredibile come, nei decenni, gli argomenti rimangano attaccati nell’anima: fatica, fame, fascisti, tedeschi, sacchi di farina, neve, fieno, 384 vacche, crumiri, Milano nel ’50, …
“a Ponte di Legno…5.000 lire per un gelato!!!…GENTE AVIDA!”
Proseguo in direzione Ponte di Legno, soffrendo…forse perché istriano, ma soprattutto per il mancato allenamento.

Ma non avrò “cagato fuori dal bucal”?
Max elevation: 1204 m
Total climbing: 551 m
Total time: 02:00:25
Primo giorno (tratto giallo) – Passo Gavia e Passo dello Stelvio
L’aria alle 7.30 è frizzante. Lungo la strada, solo io e….

La strada sale costante, costantemente nel silenzio.

In tutta la mattina, verrò superato solo da 2 ciclisti con l’elettrica e 2 ciclisti col fisico.



Passo dopo passo, in 3 ore di frescura, scollino sul Gavia a 2.652 m.
Uno spettacolo della natura.


Ambiente del Passo Gavia
Tratto da Wikipedia.it
A circa 300 metri di distanza dal Passo esiste, unico in Italia, un lembo di tundra artica, relitto dell’ultima glaciazione (Glaciazione Würm), che, disteso su piccoli dossi morenici, copre una superficie di circa 400 metri quadrati.
WOW, che notizia!

Col sorriso da orecchio ad orecchio, scendo veloce attraversando controcorrente folle di ciclisti in salita….ecco dov’erano, sul versante turistico!
Santa Caterina Valfurva prima, e Bormio dopo, sono la Cortina dei Bresciani…ma con un’anima storica ancora intatta.

A pranzo, alimento il mio serbatoio con pizzoccheri, e dò gas…..in senso naturale.

Lesto lesto, lemme lemme, apprendo che i tornanti che mi aspettano sono 48.
Il caldo, il traffico e la fatica non rendono la salita particolarmente piacevole…

…almeno fino a quando non si arriva in quota! I paesaggi sono immensi.



Dopo 3 ore e mezza sono in cima alla caciara ed alla kasba mercantile.


Ora mi aspetta solo discesa per 30 km verso la Svizzera (Cantone dei Grigioni), attraverso il vicino passo dell’Umbrail (Giogo di Santa Maria). La nuova meta è la Val Venosta.

A Malles, dormo in un quadro di Van Gogh.

Max elevation: 2813 m
Total climbing: 3206 m
Total time: 11:26:56
Secondo giorno (tratto blu) – Passo dello Stelvio e Valtellina
Colazione abbondante…

…con vista sul ghiacciaio. Fatto uno Stelvio, ne faccio un altro….ma dal versante più famoso.

La porta sul passo automobilistico più alto d’Italia sembra inquietante, ma divertente…

All’inizio della salita, ho un deja-vù…

Pendenza costante, passo costante, sforzo crescente.



E mò? Fatta tanta salita, ora non resta che tanta discesa.
Consumati i ferrodi nella discesa verso Bormio, seguo la ciclabile della Valtellina. Potenzialmente, si potrebbe arrivare fino a Milano…

…ma inchiodo di fronte alle poche case di Aquilone, dove rivango ricordi sbiaditi.
La Valtellina non nasconde nulla…dietro ogni curva, una sorpresa.
A Sondalo incastro un villano e chiedo di quelle strane torri….l’Ospedale Eugenio Morelli, il più grande Sanatorio d’Europa, costruito in tempi record durante il periodo fascista.

Il villano (in realtà turista), scoperte le mie origini, mi rivela col cuore in mano di guardare tutte le mattine la web-cam di Piazza Unità.
Max elevation: 2800 m
Total climbing: 1921 m
Total time: 09:14:28
Terzo giorno (tratto verde) – Passo del Mortirolo
A Mazzo, ho grande pubblico:

Lo spettacolo sta per iniziare. Sulla griglia di partenza, scaldo i muscoli.

La gara di orientamento prevede di trovare la giusta strada solo basandosi sulla mollica di pane lasciata dai predecessori…

Novello pollicino, salgo sul mio gigante. L’umidità al 99% e la mia maglia di lana al 100% creano la giusta sauna. Al 20 tornante, ho il primo miraggio…

Proseguo la salita, briciola dopo briciola. All’ennesimo miraggio, vedo un divino…

Non sono il solo pellegrino in questo luogo…

La salita al 18% mi consuma i sali. Quando le gambe stanno per lasciarmi, trovo un nuovo slancio verso la vetta…

In cima non rinuncio alla foto di rito…

…prima di fiondarmi in quella meravigliosa struttura inserita nel contesto…

Ma cos’è? Un bar? Un museo? Un negozio di souvenir?

Se mi avessero detto “un cesso”, non ci avrei creduto
Volo in quota lungo lo spartiacque tra Tirano e Aprica. Parlo coi milanesi, chiacchero coi veneti, due battute con gli inglesi e scambio dei suggerimenti tecnici coi bresciani.
Non ci sono solo salite a rendere meravigliosa una vacanza attesa 26 anni.
Max elevation: 1984 m
Total climbing: 1467 m
Total time: 05:05:32
Appendice
Il percorso ha toccato la Val Camonica, la Val Venosta e la Valtellina, lungo i fiumi Oglio, Adige ed Adda.
Adiacenti e collegabili in bici ci sono anche il Passo del Tonale, Passo delle Palade, la Salita di Cancano alle Torri di Fraele, il Passo di Valle Alpisella.
I km complessivi sono stati circa 250 con un dislivello positivo totale pari a circa 7.150 m.
Da Brescia, si arriva ad Edolo con un treno locale in 2 ore. Non è presente il servizio trasporto bici, ma ad ogni viaggio si può essere allietati da bellezze locali…
Passo dopo Passo.
Avresti potuto dire:
“passo, dopo passo”
Invece sei passato all’incasso
“non mi rilasso.
rischio il collasso,
disegnerò un otto,
senza compasso”
Visione surrealista
di un moderno Picasso.
Eroe nazionale. Complimenti. Bellissimo e faticosissimo giro
Complimenti! bella impresa bel racconto e belle foto! la cosa meno meno bella ?? il ciclista 🙂