In salita e in discesa, in bici e non solo...

Friuli coast-to-coast
L’anno è quello giusto. L’età è quella giusta. I ragazzi sono quelli giusti.
Dopo sopralluoghi, ri-sopralluoghi e pianificazioni notturne, la gita cicloturistica da Gemona a Sacile sà da fà, costi quello che costi !
Incastro tre amici e rispettive famiglie. Per settimane organizziamo videochat notturne per scegliere l’agriturismo giusto, il B&B giusto, il bar giusto.

Primo giorno – Da Gemona a Meduno
All’alba del D-day, ci troviamo sul treno per Gemona in 9, ovvero 4+3+2.
Tutti mascherati, per rispettare le regole del gioco FFSS.

Alla fermata di Cormons, ci raggiunge Paola, allenata da chilometri di trekking.

Dalla stazione di Gemona, si parte! Dopo aver attraversato la strada, prima pausa caffè.

La traccia non si può sbagliare. Una bici-da-cross indica la direzione.

Mai avuti tanti fanciulli per una gita a due ruote. Gli avvoltoi hanno capito e ci seguono con curiosità.

A Peonis, pausa cultural-gastronomica. Dopo la visita al laboratorio artigianale che distilla miele e castagne, le borse hanno guadagnato 2 kg di zavorra.

Alcune tappe successive sono già note. Dopo foto ricordo al monumento a Bottecchia….

…visita al centro rapaci della Riserva naturale del lago di Cornino.


La truppa stantuffa. Il capogita trascina. Le pance brontolano.
Verso Pinzano, si opta per una pausa lungo il fiume bianco.

Dopo giochi e sollazzi acquatici, non si scappa dalla tappa storico militare sul colle.

La locanda ci aspetta, ma i chilometri sono tanti. Come saette senza corrente, procediamo lentamente…


A Meduno, il premio per tutti è ottimo ed abbondante.


Secondo giorno – Da Meduno a Budoia
Il Prof sa fare il prof e, dopo aver studiato, ripete la lezione ai suoi allievi di primo mattino.

Il Prof vorrebbe fare il prof, però, senza studiare, dimostra incompetenza in orientamento…

Sarà colpa della sfortuna, sarà colpa del Meduna, ma la deviazione improvvisata ci fa scoprire la più grande fabbrica di pizze surgelate d’Europa!

Il bimbi consenzienti si comprano. Ed io li ho comprati spacciando spese folli nella capitale del coltello. La bava e i pochi spiccioli si sono dovuti mettere da parte perché di domenica, Maniago sonnecchia. Il Museo della coltelleria risulta chiuso, e le serrande sono abbassate. Il Covid ci ha tirato un brutto tiro.
Tanto brutto, da bucare non una, ma due gomme…


A tanta sfiga, il Prof risponde con una salita, ben accetta (con riserva) da tutto il gruppo… ma ne valeva la pena.

Da Montereale Valcellina, tutti ringraziano… per l’assenza di pendenza… per i paesaggi montani… per le perle locali.



In vista dell’hotel, scatta la cronoscalata!

Se a Budoia sono ospitali con i ciclisti, non lo sono con le oche…

Terzo giorno – Da Budoia a Sacile
Pur con quasi 100 km alle spalle, tutti sono sorridenti.

Sanno infatti che oggi non mancheranno le sorprese. Polcenigo infatti fa la sua porca figura.

Ma è il colore delle acque del Gorgazzo a rapire l’interesse dei viandanti.

Pur di non andarsene, le mamme sono disposte a tutto.

Ma con un gelato, si riescono a comprare anche i più duri… meglio se a riva della Santissima (le Sorgenti del Livenza).

In un batti baleno siamo alla stazione, ma piuttosto di terminare la vacanza, ci inventiamo nuove traiettorie.

L’esperimento sembra riuscito. Sdivanare i poltroni del Covid, si può!
APPENDICE
Perfetto giro cicloturistico per famiglie con partenza e ritorno in treno.
Nella traversata regionale da est ad ovest, le tre tappe sono adatta ad ogni condizione d’allenamento. I ragazzi, dagli 11 ai 14 anni, non hanno mai sofferto (se non raramente) sui tratti di quasi 50 km.
Lungo la pedemontana, il clima è ottimo nelle mezze stagioni, con vista sui monti delle Prealpi a sinistra e sulla pianura friulana a destra. I panorami risultano appaganti e mai monotoni.
Le soste sono state eccellenti, per ospitalità e per costi.
Segnalo:
- Sentiero Valinis B&B (Meduno)
- Albergo Ca’ del Bosco (Budoia)
Dalla stazione di Gemona inizia una pista ciclabile, subito abbandonata per strade tranquille. Il traffico è raro, se non in brevi tratti nella zona di Pinzano.
Da Meduno, a causa di un franamento della sponda del Meduna, si è costretti a raggiungere Fanna lungo la strada regionale, ma dopo pochi chilometri si imbocca una ciclabile fino a Maniago.
Solo l’attraversamento del ponte sul Cellina merita attenzione su strada trafficata. Una deviazione in salita, su percorso sterrato mai ripido, permette una visione panoramica sulla diga di Ravedis, ma il dislivello raggiunto deve essere poi azzerato, percorrendo in discesa e in galleria trafficata (circa 300 metri) la strada che arriva da Barcis (è necessario un impianto luci).
Da Montereale Valcellina, le strade sono tranquille, in maggior parte riservate alle bici.
Per pochi chilometri è richiesta attenzione tra Caneva e Sacile, dove è possibile la presenza di traffico pesante tra le cave di Sarone e la zona industriale.
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Bellissima esperienza, complimenti 😘