In salita e in discesa, in bici e non solo...

Rifugio Zacchi: carpe diem
Per il primo weekend del 2024 è previsto finalmente l’arrivo della neve in montagna.
Bisogna approfittarne, di questi tempi ogni lasciata è persa.
Venerdì sera, nel gruppo dedicato, Icefoot butta là un tentativo generico.
Nessuno abbozza, neanche un insulto.
Sabato sera, nel gruppo riservato, Bussola butta là: “MTB sulla neve!”.
Cinci abbozza, per insultare Bussola.
Ore 21.30 la svolta:
• Bussola annuncia partenza per Tarvisio con mtb al seguito. Offre viaggio e alloggio.
• Icefoot, con le valigie pronte, accetta senza remore. Con armamento scialpinistico al seguito.
• Cinci, già pigiamato, non rifiuta l’invito. Con armamento scialpino al seguito.
• Prof non pervenuto, disperso nelle nebbie pordenonesi di Cepovan.
• Spoiler (ex Odermat) non accetta, perchè è marinaio dentro.
• Loden, suo malgrado, declina, causa recentissimo infortunio a beach volley.
Ore 23: senza sapere cosa avrebbe fatto l’indomani, il terzetto si ritrova ad Opicina destinazione residenza invernale dei MIB (oltre che di Bussola).
Non sarà un IMPREZA, per la VOLVO, fare rotta VERSO la DACIA.
Ore 00.41: deviazione in val Saisera per controllo condizioni pista da fondo.
Ore 00.55: deviazione imbocco sentiero del Pellegrino per controllo condizioni risalita skialp.
Macchine della Polizia seguono i nostri movimenti sospetti…

Ore 01.30 tutti a nanna.
Ore 07.00 tutti in piedi.
Una delicata nevicata imbianca il paesaggio fuori dalla finestra e accende la gioia nei nostri cuori.
A colazione è il momento di decidere: l’anello di congiunzione sembra essere la cima del Lussari.
Icefoot per il Pellegrino, Cinci con l’ovovia, Bussola seguendo le orme di Primoz Roglic.
Per fortuna la ragione prende il sopravvento, il rifugio Zacchi diventa il compromesso definitivo.
Cinci resta con il cerino in mano e soprattutto con le ciaspole in baule ad Opicina. Ma pur sempre col sorriso sulle labbra per ciò che ci aspetta.
Ore 9.15: i MIB multisport sono pronti ad iniziare l’avventura.

Ci vorrà meno di un minuto al funzionario capo per capire la follia del suo desiderio.
Il cambio di attrezzatura è doveroso ed immediato, pur sempre bizzarro, ma con un notevole upgrade rispetto al primo tentativo.

Una continua nevicata ci accompagna lungo i sei chilometri verso il rifugio.
Siamo felici come bambini, praticamente soli a sverginare la neve intonsa.



Gli sci con le pelli e gli sci da fondo scorrono che è un piacere nella costante ma non impegnativa ascesa. Le racchette di carbonio pressofuso di ultima generazione letteralmente si piegano sotto le spinte potenti del fondista dei MIB. Mettendo a dura prova la ritmata camminata di Cinci che ovviamente non ci sta a perdere neanche un metro.

Fermarsi ogni tanto a rifiatare, anche per godere della fantastica ambientazione, non è sicuramente un grande sforzo.


Passo dopo passo, scivolata dopo scivolata la meta è raggiunta.


Quello che vediamo fuori…

… fa intuire ciò che ci meriteremo dentro.

Ore 11.15: siamo appena in tempo per il pranzo, un’occasione che non ci lasciamo certamente sfuggire.

Scartiamo l’ipotesi di un rientro veloce per accontentare Cinci bramante di due discese in pista.
Decidiamo di prenderci tutto il tempo che vogliamo e per il ritorno le strade si dividono.

L’appiedato taglia subito nel sentiero dentro il bosco per un rientro più vario e diretto.
Sarà ampiamente ripagato da passaggi e paesaggi mozzafiato, prendendo anche spunto per future discese ciclistiche.


Don Bussolotte e Senza Panza si avviano invece lancia in resta lungo l’itinerario della salita mattutina.

Incrociando ora in discesa molte più persone di qualche ora prima. Le quali, prudenti ma ilari, si scansano al passaggio dell’armato e zigzagante bobbista.

Cinci arriva al riempito parcheggio per primo, seguito da Icefoot con sci di ricambio ed infine da Bussola sempre più convinto di passare al e-bob.

Un’altra divertente avventura giunge al termine, un altro tassello da riempire nella bacheca dei MIB ricordi. Ma non è ancora finita, ci rimane una cosa da fare. Veloci! Un dolcetto ci aspetta.
Il rifugio Gortani è dietro l’angolo, abbiamo sentito parlare delle sue saporite fette di dolce.
Corriamo prima che finiscano, letteralmente corriamo, facciamo anche il KOM, non abbiamo testimonianza registrata.
Ma fidatevi di noi, abbiamo dato tutto, abbiamo testimonianza visiva…


