In salita e in discesa, in bici e non solo...
Tortura carsica
Al primo caldo, escono i MIB.
Spargel compare in splendida forma, ma solo per un saluto.
Zar appare senza preavviso.
Bussola, Cinci e Ichea arrivano puntuali.
Il Prof, in ampio anticipo, vede il mondo triestino della bici ruotare attorno al quadrivio di Opicina.
La premessa del Prof è allettante: tutti sono dotati di lampada frontale per un promesso (spoiler: e mai raggiunto) cunicolo misterioso… Ma le promesse del Prof sono da prendere con le pinze… Oggi va di scena la “tortura carsica”.
Il primo indizio è “oggi ci perdiamo“… il secondo, non è da meno… “faremo sburtan-bike orizzontale“.
Zar capisce al volo di aver sbagliato il primo giorno d’uscita 2021.
Si comincia dal Bosco Bovedo. Meraviglia e stupore tra gli astanti…Valli, dirupi, liscioni, cenge si svelano ai vergini occhi. Non meno apprezzata, la sosta al laghetto… dopo che a Bussola e al Prof quasi “scoppiava la pompa” (ndr. frequenza cardiaca oltre il max) per raggiungere il prato Zievoline (battezzato dal Zar “eliporto”).
E qui comincia l’avventura in portage… il gruppo risale a piedi verso il sentiero Stara Stefania (Vecchia Stefania)… dall’ombra boscosa, si sale verso la luce. Il panorama marino appare nel suo splendore.
Lo sburtan-bike orizzontale dovrebbe concludersi alle falesie della Napoleonica, ma la tortura non viene apprezzata. Meglio cercare una soluzione alternativa… anche Strada del Friuli, raggiunta dopo una discesa al limite del ribaltamento, non è poi così male.
La risalita verso la Napoleonica sarebbe da tutti maggiormente apprezzata se la cat-bike di Bussola non miagolasse tutto il tempo. L’animale meccanico non ha 9, ma 90 (e i MIB direbbero 900) vite… sempre sul limite del disfacimento materiale, urla di piacere o di dolore (il confine è sempre labile)… il sorriso del Bussola che fa finta di non sentire i lamenti fa intendere che è meglio non puntualizzare la situazione.
Si passa quindi per la “panchina invisibile”… Nessuna conosceva la sua esistenza… è stata la puzza di birra a guidarci fin qua. Il pietoso spettacolo ha risvegliato gli animi da Giovani Marmotte per la buona azione quotidiana. Armati di sacchetti (stranamente già sul posto), è stata data giustizia al vergognoso abbandono di 20 e più barattoli e cartoni di pizza. La piazzola ecologica di Borgo San Nazario ringrazia.
Eccitato da tanta rettitudine, il Cinci mette il turbo… scatta e non rispetta le regole…
Come un Road Runner, non ascolta le suppliche del Prof e si lancia tra single-track e bivi (quasi a caso). A farne le conseguenze, un Zar segnato a sangue dai rovi.
Ristabilito l’ordine, si punta verso la “gimkana carsica” a Borgo Grotta, una valletta a zig-zag con pit-stop incorporato.
La serena sosta viene subito dimenticata, per una nuova tortura: la discesa e la salita nella “velika dolina”.
Per non infondere debolezze nel gruppo, il Prof insiste sadicamente: “non ci siamo persi… fidatevi” e il salto del cancello è imposto senza se e senza ma.
Dove conduce la nuova traccia, lo si scoprirà solo dopo un ulteriore nuovo esercizio…
La sorpresa è superiore alle aspettative. Il parco dei balocchi è a disposizione dei ciuchini a due ruote…
Una pausa obbligata allevia l’attesa verso nuove fatiche…
La traccia scorre veloce, si sbaglia strada (ovviamente), ma il Baratro dei cavalli è raggiunto. Memore dell’uscita ormai datata, una scarpinata non si nega a nessuno…
Il tempo ha plasmato questi luoghi…
Ma ci vuole il Bussola per plasmare la roccia… che al suo passaggio “rotola” sulla cat-bike…
Siamo alla 623-esima vita per la povera bestia… alzata di spallucce del Bussola: ne rimangono altre 277.
Si risale lungo il Sentiero Riselce e il Cinci anticipa la prossima sorpresa: da bravo investigatore, è già informato sulla rapina del secolo a Sgonico… i MIB diventano testimoni di un’auto rubata, di un bancomat sventrato, di un “parco giochi profanato”… a farne le conseguenze, la povera Ichea che subisce la romanzina da parte del serio custode comunale, forse troppo turbato dell’accaduto.
Lo spiacevole episodio necessita una dolce soluzione: la palacinca sembra una buona risposta. Il gruppo cerca disperato un’osteria/osmica/trattoria/locanda/baretto/ristorante di lusso APERTI, ma fallisce miseramente. Lasciata Sales, ci si interroga a Bristie.
La fame cresce. L’ora del ritorno si avvicina. Il misterioso cunicolo si allontana… Il tempo è tiranno e bisogna rinunciare al giro completo, che comprendeva ancora 3 cave, 2 grotte, 1 fornace e 1 cimitero.
Si rinuncia anche al caffè, ma non si rinuncia alla gara conteggio zecche. Vince (o perde?) il Prof 8 a 2 con il Bussola… Per tutti gli altri, la fine della tortura “non ha prezzo”…ma si ritorna a casa con un quesito: a quando il giro completo?
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Ciao Prof,
sono Giorgio che hai contattato ieri su Komoot.
Spero che lasciando questo commento tu veda il mio indirizzo e-mail.
Se mi scrivi in privato poi ci possiamo scambiare anche i numeri di telefono per eventuali comunicazioni di uscite.
Fatto !!!