In salita e in discesa, in bici e non solo...

Ariba, ariba El Diablo
Un’uscita MIB Enduro è sempre sinonimo di divertimento e relax, con un misto di competizione, fatica, adrenalina, serotonina, dopamina, risate e… birra. Insomma una droga!
Non succede spesso, ma stavolta il gruppo nero-arancione è bello numeroso. Sarà grazie a una domenica mattina con un sole che scalda (anche troppo) e con un venticello che ancora riesce a rinfrescare con qualche “refoletto”?
In tutti è alta la voglia di andare a provare il nuovo trail “El Diablo” da poco aperto sul Cocusso, dove negli ultimi tempi sono venuti alla luce, come piccoli tesori scoperti da indianajoneschi esploratori, tracciati discesistici per tutti i palati…
Dopo alcune incertezze inerenti il punto di ritrovo previsto alla chiesetta di Pese (“Ma quindi sta ciesetta saria quella praticamente sull’incrocio con la strada che porta a Grozzana? Pol esser?”), pian piano arrivano tutti, con un pizzico di curiosità sia per il trail che per la nuova Mondraker Superfoxy del Senatore.

Il quale, da modello navigato, non si fa pregare per un paio di foto da un punto di vista “alternativo”.

E si inaugura anche il nuovo trending topic: il fotografo che fotografa il fotografo che fotografa il fotografo che fotografa il fotografo che fotografa Medioman che fotografa il modello!

Si sale lungo le rampe del Cocusso, per la sofferenza degli enduristi, che devono guadagnarsi le anelate discese con sudate salite…
La salita al tumulo del Cocusso è lieve, tra ciacole e sudore il sentiero scorre veloce sotto i pneumatici artigliati.

La discesa di riscaldamento sarà il Wild Prasez, un bel trail flow quasi tutto in terra, dove muscoli e mente si preparano per il più insidioso impegno successivo.
Si risale nuovamente al tumulo… e che El Diablo sia!
Pronti, partenza… Alt! Ingorgo!

Il primo tratto è molto “croccante”, rocce e terra devono ancora assestarsi e richiedono guida attiva ed attenta. Solo dopo il primo incrocio con una forestale, il trail si fa più compatto, pronto ad accogliere le aspirazioni discesistiche/velocistiche degli enduristi.
Passata la seconda forestale, il tratto più verticale, dove la famigerata “curva del coion” è stata leggermente addomesticata, è prodromo al finale flow, con un susseguirsi di curve e controcurve, fino a lambire l’Abisso del Diavolo (da cui…).

Un bel trail che dopo una parte iniziale piuttosto tecnica e rude, ti accarezza nel tratto finale. Aspro e affascinante come il Carso…
Il godimento e la soddisfazione sono negli sguardi di tutti, ma c’è ancora voglia di discesa. Non resta che sfogarsi sul nuovo Bisaboba-Terre Nuove fino a Draga Sant’Elia, per poi risalire per il bituminoso asfalto.
C’è chi rientra verso casa lungo il sentiero 15, altri si concedono una birra per brindare ad una mattinata goduriosa ed alla nuova dueruote (anche se per questa sentiamo ancora tutti una certa arsura).
Qualcuno nel pomeriggio lancia un nuovo servizio di bike washing a modico prezzo (ma ci sono gli estremi di “sfruttamento minorile”)…

E giungono notizie che il Senatore non sia ancora sceso dal suo nuovo destriero e stia ancora pedalando…
Sempre in moto, mai fermi….pieni di risorse, i MIB!