In salita e in discesa, in bici e non solo...

Mai dire Mai
Come un ubriaco consumo una noiosa serata davanti alla fioca grafica del sito salite.ch.
Non cerco e non mi aspetto nulla dalla scheda “DIFFICOLTA’ 10″…solo salite sparse tra Spagna, Francia e Portogallo. E invece…
Al 15° posto trovo il Passo della Forcella (o Strada Stentaria), quasi 10 km ad una media del 14% in quel di Ovaro (UD). Da ubriaco, conto male le righe e la spaccio per la 12° salita più dura del Mondo in un gruppo di drogati di Strava. Chi vuoi che sia così sadico da sacrificare una giornata di divertimento in discesa. E invece…
Con Icefoot parte la sfida “senza piede per terra”, Spargel si associa per simpatia, il Cinci C’E’. Il gruppo di 4 MIB è definitivo. Purtroppo il Bussola è fuori uso dopo 2 settimane di male lì e 4 giorni di squaraus là. E invece…

Alle 7.22 una Cube dinoccolata con sotto una BMW ci supera in autostrada. Sembra che il gruppo di 5 MIB sia definitivo. E invece…
Alla pausa caffè, il Bussola svela di essere volato a Udine a prendere Willy, che dimostra la sua ottima forma sfoderando due polpacci nudi al freddo amarognolo.
All’Arco rosa di Ovaro, foto d’ordinanza.

Nel senso che il Bussola, pur sorridendo, in realtà si sente così:

Le previsioni danno autunno inoltrato, con temperature dai 0° ai 10°. Ogni zaino è dotato di almeno due giacche, di diverso spessore. E invece…
Si sale sudando in mezzo al clima primaverile.

A Mione, l’attrazione è la famosa Casa dalle 100 finestre, dal tetto di ceramica color finto rame. Vorremmo ammirare in tranquillità cotanta architettura locale…e invece…


Siamo assaliti da un villico in evidente stato amoroso, coi ricordi rimasti a Trieste in quel di Cavana, dove i capelli rossi erano sinonimo di spensieratezza. Il suo augurio, e sfida allo stesso tempo, è di salire per la Stentaria senza abbandonare il pedale. E invece…


I numeri son presto detti: salita max 28% e 1 ora e 40 di tensione perenne. La punta del sellino è l’unica zona dove scaricare il peso per non impennare. Spargel invece scarica la batteria a furia di fare da radiocorsa con chilometraggio doppio.
La sfida è persa da tutti. Dal Cinci, che noncurante, si ferma per la merenda gustando il panorama. Da Icefoot e dal Prof che, perdendo lucidità, a 150 metri dalla meta devono usare il saturimetro. Willy, già squalificato per aver fatto da buon sammaritano, dà invece lezione di forza.


Spargel non era ammesso alla sfida per evidente doping. Del Bussola si sono invece perse le tracce. Comprensibile, dopo 4 giorni di digiuno e una bici senza quick-release. E invece…
Sbuca dal nulla, piccolo piccolo…ma ai nostri occhi, grande grande come un eroe.


Tra i panini e le merende, si tirano le somme di questa e di altre esperienze.

E’ già mezzogiorno inoltrato, e siamo ad un quinto del chilometraggio. Per fortuna che il tempo è mite e le condizioni ideali. E invece…

Neanche il tempo di girare l’angolo, che la prima discesa è ghiacciata dalla brina. Una coppia di motociclisti è ingrippata in curva, e noi procediamo lemmi lemmi. Le malghe di Sauris sono palazzi da re Mida in questo paradiso alpino.




A Malga Pieltinis, siamo di fronte ad un bivio. O lasciare cioccolata e merendine ad un trekker spalmato su una panca in evidente crisi glicemica, o passare per insensibili e cinici biker. Il Prof, da bravo chierichetto, svuota tutte le sue tasche da Eta Beta salvando una vita.
L’euforia per la missione compiuta gasa tutto il gruppo, che si sente pronto ad altre imprese. E invece…

Ci basta girare l’angolo, per ritrovare una rampa addomesticabile solo a piedi. E invece…

Willy, campione di savoir-faire, fagocita dalle retrovie metro su metro in sella. Chapeau.
Ormai, abbiamo visto e dato tutto in questa intensa giornata. Tempo per l’ultima merendata, che ci scafandriamo per l’ultima discesa all’ombra. Le occasioni per fare i mona sono finite.

E invece…..


In fondovalle, imbocchiamo la Valle del Tempo, dove tradizione e meccanica partoriscono gioielli senza tempo (?!? un ossimoro ?!?).
Pesariis è un museo a cielo aperto, dove i MIB si sentono liberi (rispetto ai turisti mascherati che incontrano e che li vogliono fotografare per facebook).


La gita volge al termine. La sete è tanta per festeggiare come si deve. Spargel si fa avanti, millantando conoscenze alcoliche di una splendida mora in una birreria che solo lui conosce. E invece…

Perso l’incrocio, persa la strada, persa la ragione, il pilota automatico ci riporta al parcheggio, non dopo aver sputato le ultime energie in uno sprint al photofinish. L’unico a soffrire è Icefoot, che in mezzo a noi giovani, è l’unico ad avere una certa età. E invece…
Appendice
La Strada Stentaria da Mione è una salita di tutto rispetto, dove sembra impossibile che qualcuno riesca a scalarla in bici da corsa.

I circa 10 km sono conteggiati da Ovaro, ma fino a Mione c’è l’occasione per scaldare le gambe. Da questo punto in poi, non si ha tregua per oltre 1 ora e mezza. Nel dosare le forze, è importante non farsi fregare dalla ultima rampa in cemento, dove la pendenza è tra le maggiori.
Il manto stradale è ottimo. Le macchine in libero transito possono però far perdere la concentrazione (o la sfida).
Appendice (/ap·pen·dì·ce/sostantivo femminile)

Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Complimenti a tutti. Un’impresa storica e …stoica.
Grande Prof! Grandi tutti! Ma quando avete fatto tutte ste foto? …..grazie dei generosi elogi e grazie anche per avermi aspettato, e non solo in salita…. come immaginavo lo sforzo profuso ha avuto conseguenze di cui vi rendo partecipi 🙂 arrivato a casa stremato riempio la vasca di acqua bollente e ci casco dentro, riemergo dopo 75 forse 80 minuti risvegliandomi per l acqua ormai quasi fredda, mi asciugo e mi traslo a letto per altre 2 ore di sonno, mi alzo per cenare alle 9 passate ma riesco a bere solo un brodino caldo e misurare la febbre, 37.7 è solo un po di stanchezza spero, 2 aspirine e torno in posizione orizzontale per un sonno di 9 ore abbondanti, al risveglio faccio colazione seduto su due cuscini doloranti che non ricordo facciano parte dell anatomia umana, non la mia almeno, mi consolo perchè distratto anche da altri dolorini muscolari e articolari agli arti inferiori e superiori per par condicio, almeno il tronco è salvo….. sono soddisfazioni, a lavoro mi scansiona una camera termica che decreta il mio ottimo stato di forma in 35.2, per fortuna posso lavorare in piedi fino a giovedi….peccato ste restrizione agli spostamenti che non mi permettono di raggiungervi domani!!! errare è umano perseverare no 😉
Bravo Willy! Un resoconto nel resoconto 🙂 Al “liberi tutti” pronti per nuove avventure!
Una dimostrazione che sei “indistruttibile” !!
…e pronto per altre avventure meno ripide.