In salita e in discesa, in bici e non solo...

Pedivelle & Pignoni n°14
E’ una bella giornata.
Anche stamattina mi sono svegliato con quella fregola di una sella sotto al sedere.
Un desiderio che mi terrò tutto il giorno… Non c’è scampo dall’isolamento! In realtà corro, ma da stanza in stanza, a cercare quel vecchio libro per programmare una nuova gita….ma come si chiama?… quello!… quello giallo!… quello di… di… di… COME SI CHIAMA?
Di sicuro è nello scatolone blu, dove tengo tutte le vecchie riviste di Bici Da Montagna. Eccolo! Aspetta che ci infilo la testa…
E’ una bella giornata.
Da studente universitario godo il vantaggio di potermi permettere un bel giro di almeno 6 ore sul mio amato Carso.
E’ già da un po’ che strapazzo il mio fidato cavallo d’acciaio…

L’amico Alessando me l’ha ceduto usato per ben 1 milione e 300.000 lire. Un bell’investimento…
Nel mondo impazza una strana euforia, e quello che arriva dall’America, ci casca addosso…

Adoro la mia Shogun Prairie Braker color dentifricio. Non per questo, ogni tanto, mi permetto di tradirla con il pensiero con la bici più bella che possa offrire il mercato.

Passare dalla bici da corsa alla bici da montagna, mi ha aperto tutti i chakra.
Ma alla passione serve dare una guida… ed io l’ho trovata nella insostituibile mappa del Carso Sloveno. Di meglio non posso chiedere.

Strano che la Tabacco non ci abbia mai pensato.
Gli oggetti del desiderio si trovano però in libreria, dove gli apripista della mtb hanno trovato la loro nicchia per vendere l’avventura.

In velocità indosso le pedule in Sympatex, impermeabili (?) e traspiranti (??), i miei pantaloncini in lycra con fondello in pelle di daino e livrea viola, la maglietta bianca di cotone a maniche lunghe. La felpa blu la sistemo nella borsetta a telaio.
Non sono uno che si fa trascinare dalle mode.

Cerco di tenere sempre un profilo neutro, vestendo pratico e… magari risparmiando qualche liretta.

Nel marsupio infilo una Crostatina del Mulino Bianco e un pezzo di cioccolata, assieme al coltellino svizzero.
Parto da casa per i 45 minuti di trasferimento sul Carso. Che si tratti di San Lorenzo, Opicina, Prosecco o Sistiana, sempre 45 minuti sono.
Spingere i 21 rapporti sono un regalo divino. Nulla può fermare un 46×12 in costiera o un 24×28 su salite impestate. Il mondo è sotto le mie ruote.

La retina sulla calotta in polistirolo della Specialized fa il suo dovere: fa fresco col caldo e protegge dalle api.

Le ruote da 1.9″ graffiano il terreno dandomi sicurezza anche sulle salite tecniche. Ed è in questi tratti che la cinghia delle gabbiette (dette clips) mi blocca fortunosamente la pedula anche in trazione, mantenendo il controllo.
Il mio amico Davide è il fido compagno di avventure uniche e irripetibili.

E’ lui a farmi da scuola quando si tratta di spendere. Le toppe Tip Top si prendono da Rudy a Basovizza; per i pneumatici migliori bisogna invece affrontare un viaggio da Cicli Cuk, a Gorizia. E’ li che si trovano le costose Schwalbe Black Arrow con il raro cerchietto in kevlar ad un prezzo da favola.
Usate davanti, e invertite dietro, possono durare anche 4-5 anni. Soldi ben spesi.

Ho un appetito insaziabile nel scovare ogni traccia, ogni grotta, ogni deviazione che trovo sulla mia strada. La mia mappa mentale cresce a dismisura.

Divoro i libri editi dalla Lint, con copertina blu, per conoscere storia, leggende, tradizioni e cultura da Muggia alla Selva di Piro.
E quando mi allontano dal Carso, i libretti tascabili giallo e vinaccia, edizioni Ediciclo, con le mappe disegnate a mano, mi guidano sui percorsi delle Alpi e Prealpi regionali.

Sulle salite mi sento a mio agio, ma la discesa tecnica mi gasa. Afferro con sicurezza il mio manubrio da 54 cm (pari alla larghezza delle mie spalle, come insegna la biomeccanica), sapendo che i guanti di pelle traforati sulle nocche, riciclati dalla palestra pesi, mi danno la giusta sensibilità.

Per domare un cavallo con la forcella rigida, la tecnica di guida è tutto. Ma non può essere insegnata… deve essere “assorbita” con l’esperienza.
Nel caso di pericolo, so che i miei cantilever Shimano DX sapranno darmi tutta la potenza di cui ho bisogno. E se piove o trovo un po’ di fango, ecco l’occasione per affinare l’equilibrio… o camminare. L’importante è che l’esplorazione non abbia mai fine.
Oggi fa freddo. La fascia paraorecchi da sci in pile è sufficiente a farmi resistere per ore.
A casa sanno che sono in bici. L’ora del ritorno non è importante. In caso di urgenza, ho sempre una scheda per un telefono pubblico.

Al rientro registro con una penna Bic l’uscita nella mia tabella, con km e luoghi visitati. Il percorso lo disegno a pennarello su una Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000 comprata con un bollettino postale direttamente agli uffici regionali. Ho tutto sotto controllo.
Solo l’attesa di settimane, tra piacere e suplizio, mi darà il responso se la diapositiva è stata correttamente esposta. Purtroppo 36 foto a disposizione sono un’infinità e prima di finirle, ce ne passa…
ROBERTO RUSSI !
Urlo quasi senza controllo. Dal fondo dello scatolone ritraggo la preziosa reliquia gialla. Almeno sul divano oggi mi godrò un po’ di bici.
