In salita e in discesa, in bici e non solo...

Feri veci (aka: proposta indecente… con conseguenze)
28 febbraio 2015
La proposta di Medioman, PivoTrail+Tinjan, attizza l’attenzione dei Veci MIB… per impegni, malanni, voglia, all’Antro di Bagnoli si ritrovano solo i soci fondatori.
Il giorno prima, Prof fa l’uccello del malaugurio: “Allora, ritrovo ore 8.45 quindi… sperando di non farsi male.”
A Bagnoli, tutti toccano ferro ed altro…
L’idea allettante di Medioman prevede una mattinata intensa di discese e salite tra il nuovo Pivo Trail, creato ad hoc dal 360MTB per la prossima Enduro 3 Camini ed il canalone di Tinjan, che tanta soddisfazione aveva dato a Medioman nel recente passato, in parte rimasto ancora da esplorare nel tratto finale.
Partenza guidata da Icefoot che non lesina sulla fatica. Il gruppo sembra in forma.
Lungo il sentiero Vertikala sopra San Dorligo, ci avviciniamo al Pivo Trail, così denominato per il boccale di birra appeso ad un tronco.
Dagli zaini escono amenicoli vari: ginocchiere, gomitiere, action-cam a josa… E scopriremo che hanno un loro perché…
La tensione si sente ed iniziano anche le azioni scaramantiche: selle abbassate, ruote sgonfiate, parti intime toccate… Si parte!
Il fango è sparito, il fondo è ottimo, il rollercoster inizia con i suoi su-e-giù.
Al secondo ripidone, i MIB fanno ambo: Diesel accarezza un tronco per traverso, Icefoot lo supera in stile. Gran risata.
Si prosegue tra slalom e canaloni fino alla discesa tecnica sul torrente. Poi via, di gran carriera, fino alla strada.
Il divertimento è stato tanto per tutti, anche per gli scalatori Bussola e Cinci ed alla fine il sorriso è stampato sul viso di tutti, ma (e si, purtoppo c’è un ma…) Diesel apre le danze dei budelli, con la prima foratura (di una lunga serie…).
Nel mentre un Cinci d’inverno vestito sparisce nel bosco e rispunta un Cinci formato estivo. Per non essere da meno anche Bussola passa dalla maglia blubussola manica lunga alla maglia blubussola manica corta (tutti ci chiediamo a quando la canotta blubussola?).
Icefoot, con cappello da esploratore, indica nuove deviazioni prima della discesa verso Ospo, che il gruppo affronta con curiosità.
Tra stalle abbandonate, siti contaminati da amianto, sgrufolate di cinghiali, Bussola ipnotizza un giovane capriolo, che per molti secondi è abbagliato dal blu… Non resta che affrontare un’uscita di forza dal cancello della vasca di irrigazione su Monte d’Oro (ma come c’eravamo entrati???).
La prossima meta è davanti a noi, dall’altra parte della valle dell’Ospo. Nella discesa canonica dal cimitero di Caresana Diesel decide che è il momento dell’aggregazione… seconda foratura. Tutti partecipano ai lavori, come una tribù ben organizzata. Tutto a posto si riparte… no, un momento, foratura da fermo di Bussola che decide che la pausa conviviale era stata troppo breve.
Dopo il butil-lavoro tutti pronti e finalmente si scende nella valle dell’Ospo. Prima della “salita pedalabile” verso Tinjan, i MIB si cimentano in prove di coraggio su ponti traballanti ed altane a doppio livello.
Si pedala al limite dell’impossibile, con temperature esterne primaverili e temperature tropicali sotto le maglie termiche, giacche invernali e calzamaglie (Bussola e Cinci erano i soli ad aver visto i dati meteo ed a s-vestirsi di conseguenza), lungo degli strappi impegnativi per arrivare alla Cima Coppi giornaliera.
A Tinjan però si evita l’elettroemissiva cima ed al primo bivio utile ripetiamo la vestizione ed i gesti scaramantici per esorcizzare la discesa che ci aspetta: il terribile canalone di Medioman.
Si parte a bomb…etta.
Dopo 300 metri, una comitiva di 200 sloveni in gita ci impone un’attesa di cortesia. Molto gentili, sono divertiti dalle nostre bici, finché, tra una ciacola e l’altra, una folata di vento ci investe… tre bikers locali, con casco integrale e bici con molle in titanio, appaiono e scompaiono in 2 secondi alla velocità della luce, indicandoci la giusta via… La folla ammutolisce.
Salutati i tranquilli gitanti, ci infiliamo nel toboga tra gli alberi, nel bel tratto iniziale.
Icefoot è un novello in questi luoghi, ma sfodera sicurezza e controllo, anche nel gradone centrale, ad oggi violato solo da Medioman in fase mistica (vedi il Giro dei Cimiteri).
I due MIB, quindi, fanno doppietta. Medioman davanti traina un indomito Icefoot ed entrambi, col loro carico di adrenalina, percorrono con piglio da discesisti tutto il canalone fino all’arrivo precedente; gli altri guardano, applaudono e proseguono a pezzettini.
Rimane l’incognita di cosa ci aspetta in fondo al canale: due gradoni bagnati portano ad un terrazzino, ovvero una vecchia cascata, bloccata per sicurezza da un tronco per traverso.
Medioman ed Icefoot li ritengono una banalità e se li mangiano in un sol boccone. Nuovo applauso per le capacità freeride dei due (e per lo scampato pericolo): ricchi premi e cotillons per tutti!
Ma Icefoot vuole ancora dare spettacolo: nel piccolo traversino da fare a piedi per superare il dislivello della cascatella, perde aderenza con il piede e, in quelle scene fulminee che sembrano durare minuti, scivola verso il basso, con la bici che lo segue. Un albero lo blocca, e la bici chiude il panino. Solo spavento (degli altri) e nulla di serio; Icefoot sembra “de fero”.
Il canalone è quindi vinto!!!
Il sentiero è ormai orizzontale, facile facile. Basta solo decidere dove andare a mangiare (per chi vuol restare) e quanto metterci per tornare a casa (per gli altri). Si prosegue quindi sciolti come in una processione.
Ad una curva, come nel Pivo Trail, troviamo una pignatta: ecco il Pignatta Trail. La pignatta, a dir la verità, è arrugginita e bucata… mmh… sentore di sfiga…
Medioman, Diesel, Icefoot non arrivano… i minuti passano. Cinci torna indietro per vedere cos’è successo ai tre MIB.
Come nella coppa Cobram di Fantozzi, sul diritto, Diesel e Medioman sono messi a dura prova dalla sfortuna (sembra senza grosse conseguenze).
Diesel si è accartocciato non una, ma due volte, sacrificando un pollice ed una spalla.
Medioman, per superarlo in gravità (newtoniana e non), è stato lanciato dalla sua bici trasformata in fionda, quando la ruota anteriore è finita in un profondo buco non segnalato. L’atterraggio è avvenuto “a panzada” togliendo il fiato al MIB volante per la botta allo sterno… Attimi di attesa e preoccupazione, per scoprire che ad averla avuta peggio è stata solo la coscia. Gran botta, gran dolore ed un po’ di paura (soprattutto per il venturo muliebre kazziatonen…)
Costernazione generale per questa giornata finita così-così, con staffetta finale tra recupero auto ed avvicinamento alla città spingendo sulla gamba dolorante.
Chissà se 20 anni in meno avrebbero aiutato…
Ma anche no! La mtb ha due ruote e talvolta può capitare di cadere anche nei punti più banali.
“Feri veci”, insomma, ma con stile!
Pivo Trail vista da Medioman
Pivo Trail vista da Icefoot
Toboga di Tinjan visto da Medioman
Toboga di Tinjan visto da Icefoot
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Come sempre bel resoconto di una stupenda gita anche se con ” feriti ” forse più nello spirito che altro. Ma la cosa più temuta è il Kazziatonen familiare ma neanche questo, scommetto, ci fermerà per le prossime avventure.
Passerà tutto prima che parta la KrasKros 😉
Dobbiamo porci l’ obiettivo di non trasformarla in CrashKros…