In salita e in discesa, in bici e non solo...

Katarino e le quindici attrezzature
Ovvero classica duegiorni MIB di fine estate.
ISTRIA INTERNA
Qualcuno, impaziente, vola al check in.

Istria 300, stiamo arrivando.

Gli allibratori sanno su chi puntare.

Via da Buzet, via dalla nebbia.

Non facciamoci intrappolare.

La prima (l’ultima) (non) cascata.

La smeraldina Kotli.

Rievocazione dei “perduti” MIB.

Sabbie mobili, ruote immobili.

“Attacchiamo” Hum.

Ci perdiamo a Hum.

Inquadriamo Draguc.

Ci ritroviamo a Draguc.

Bravi voi, che fate 300 chilometri.

Ma bravi anche noi, che “grazie” a voi, risolviamo problemi.

Perchè qui volevamo arrivare.

Per poi ripartire, in maniera lineare.

Fino alle terme. Prima che faccia buio.

Cercando vie alternative.

Per tornare al campo base.

KATARINO: LA STORIA, LE STORIE, LE ATTREZZATURE.
Schalke 04, Manuel Neuer, Sicilia, Germania, no brioches, si brioches, Albania, guerra, pace, Booking, novemetri, mandarini, Ivan Rakitic, pane bianco, pane nero, acqua naturale, pelincovec, acqua frizzante…
Multitasking. Multilingue.

Le attrezzature.



ISTRIA ESTERNA
2023 – Dove eravamo rimasti? (a Porec)

E dove stiamo andando? (a Orsera)

Alternative non mancano.

Ci potremmo fermare ovunque.

C’è solo l’imbarazzo della scelta.

Abbiamo ponti da attraversare.

Sogni da realizzare.

Calde membra da rinfrescare.

Beach volley da non documentare.

2024 – Dove eravamo rimasti?

