Triangolare Italia-Austria-Slovenia

Gli impietosi commenti a caldo si sprecano: cit. “giro da non rifare”, “giro da sconsigliare”, “giro noioso da non rifare”, “giro noioso come chi che l’ha pensato”
La traccia odierna nasce come ripiego per un vero giro MIB scartato in precedenza per eccesso di dislivello positivo secondo alcuni, neanche a torto, 2700 m di salita sommati del passo Rest salito su entrambi i lati e un paio di deviazioni in quota verso le cime prospicenti.

La priorità è trovare un percorso riabilitativo per Odermat, si necessita di dislivello medio-alto, salite impegnative, assenza di birrifici lungo il tracciato, assenza di spacciatori di Gulasch con polenta e Gulaschsuppe nelle vicinanze, poche soste, poche discese.

Il piano B quindi prevede la partenza da Preone, (ma Bussola insiste per Socchieve) una comoda salita bituminosa della valle di Preone, una impegnativa salita sterrata alla malga Teglara, una godibile breve discesa su mulattiera, una seconda impegnativa salita sterrata a casera Pezzeit di Sotto, una divertente discesa su sentiero e mulattiera fino a Preone/Socchieve. Non manca nel ruolino di giornata la deviazione con visita ai famosi fossili di pesci e rettili triassici di Preone lungo il sentiero naturalistico/palontologico degli stavoli Lunas. Manca incredibilmente l’ormai onnipresente sburtan che caratterizza ogni giro MIB.

Loden in qualità di organizzatore espone in maniera esemplare il giro sulla chat di gruppo sperando in una numerosa adesione di muscolari ed elettrici, dispiega la mappa del luogo, Tabacco 013, scandisce le tappe, notifica le caratteristiche salienti. Spintaneamente e contro ogni pronostico, Loden riesce nell’istallazione di Komoot sul proprio modesto supporto telefonico mobile intelligente, nonché nella pianificazione del giro e pubblicazione in chat.

Nonostante gli sforzi i rifiuti fioccano, le adesioni stentano a ad arrivare, solo in tre potranno lamentarsi con l’organizzazione a fine giro.

Appuntamento alle 9.00am a Socchieve, non sarà una notturna, non questa volta…
Bussola e Odermat si compattano a Trieste, Cinci e Loden a Tavagnacco. Salta la colazione al bar MIB di Amaro per scarsità di materie prime, ma a Socchieve ritrovo e partenza sono puntuali, caffè e bombolone domacio (depolverato a soffio da Bussola su Loden) fanno da compensazione e aprono le ostilità.

Le prime pedalate in discesa da Socchieve verso uno dei primi ponti stradali sul fiume Tagliamento sono corroboranti e mettono di buon umore il poker d’assi, ma bastano i primi pochi metri di risalita verso Preone e Bussola viene “diversamente ringraziato” per la perdita di quota della variante da lui insistentemente pretesa…

S’interrompeva così il resoconto che Loden stava scrivendo il 24 luglio 2023, poi abortito e sovrascritto da Bussola con “Noiosamente Willy”. Resoconto del 23 luglio 2023, giro della vigilia della tempesta di ghiaccio che avrebbe colpito 24 ore dopo Mortegliano e Loden intento a scrivere sulla tastiera del PC il corsivo appena letto, e oggi ritrovato che Loden decide di condividere spiazzando tutti ;-p

Settembre 2024 il mondo MIB è in fermento, nonostante gli scampoli di vacanza ancora in essere già si prospettano e organizzano le due giorni istriane, i Medio-corsi nelle località più accattivanti e altre uscite per riprendere il ritmo. Il secondo fine settimana di settembre sembra ideale per accogliere una due giorni a cavallo delle Giulie, ma è funestato da impietose previsioni di pioggia per la domenica che neanche la spaghettata di Cinci riesce a smentire… due giorni rimandata, non resta che puntare tutto sul sabato.

In ogni caso settembre è anche il mese in cui il BB&B (n.d.r. Bussola B&B) di Tarvisio è pronto a riaprire i battenti per le scorribande autunno-invernali di famiglia e amici, e a sfidare gli adiacenti il “Mandi Mandi in pista” e “Dear Veronica apartment”. Forte del rinnovo della concessione ministeriale appena ottenuta a riaccendere lo scaldabagno, il padrone di casa cerca di scuotere gli animi intorpiditi dei MIB e invita ad anticipare la partenza alla sera di venerdì mettendo a disposizione la residenza di via Priesnig.

Loden fresco del cinquantunesimo giro di boa appena smarcato si crede ancora giovane e accetta l’invito con entusiasmo, ma il pessimismo serpeggia, la delusione della due giorni appena sfumata fa riemergere vecchi dolori, incertezze genitoriali e svariati lavori da terminare prima delle imminenti piogge (?), Cinci temporeggia e accampa “straordinari” giustificativi salvo poi comunicare la sua risalita in treno a Tarvisio per il sabato mattina.

La sera di venerdì, tra un gol dell’Italia alla Francia e un set vinto di Sinner, Bussola posta improbabili proposte per il giro di sabato ancora tutto da definire. Tra un rigurgito di Draper e un casting di Ashton Kutcher, Bussola riesuma dal cestino di Komoot tracce ultranote e tracce mai verificate, pianifica varianti che innescano timori e sussulti, e disinnescano il giro martirio “tchu is megl’ ke uan”, alias il giro di due giorni del Prof. in un giorno solo.

Ma l’adrenalina di Bussola è a mille, galvanizzato dal 3-1 calcistico contro la Francia e dal 3-0 tennistico contro l’Inghilterra aggrega tracce disomogenee a ripetizione creando percorsi improbabili per giri di un giorno. Si convince di aver creato quello giusto quando la traccia che disegna, correndo a ridosso delle linee di confine, gli ricorda proprio il filo di ferro spinato spiralato che lo delimita. Decide così inconsapevolmente di sfidare Austria e Slovenia in un inedito triangolare a “guardia e ladri in biciclette”…

Tre cime, tre confini e tre MIB saranno dunque il canovaccio della commedia di giornata. Steinwipfel, Steinberg e Tromeja (Forno) le tre cime che Bussola Cinci e Loden tenteranno di raggiungere aggirando le ‘gendarmerie’ d’oltreconfine per evitare le severissime multe elevate ai trasgressori sorpresi a pedalare su strade più o meno chiaramente vietate alle due ruote.

La prima B di Tarvisio suona impietosa la campanella svegliando Loden alle 8.00 nonostante la seconda B abbia fatto penare lui e la sua schiena nelle ore notturne, per fortuna la terza B lo rincuora e lo riappacifica con la prima B.

Pronti partenza via… via in discesa nei sedici gradi dell’aria fresca del mattino per accaparrarsi tre panini da consumare nell’intervallo: Bussola cotto quasi come sempre ultimamente ma oggi lo mangerà, Cinci mortadella, Loden crudo dolce e montasio 2/2,5 mesi. Cinci è atteso alla stazione Tarvisio Bosco Verde per le 9.10 ma comunica ritardo di FFSS e un misunderstanding sull’uscita da imboccare ritarda ulteriormente ritrovo e ripartenza.

L’inizio facile su ciclabili quasi pianeggianti ITA-SLO delle dismesse ferrovie e la bella giornata di sole consentono un buon riscaldamento muscolare, Bussola dopo neanche 10km controlla la traccia e decreta che già si è andati lunghi, si fa inversione e con la prima variante si passa a salutare gli avversari rientrando in Italia con nonchalance da valico stradale presidiato.
Appena possibile il terzetto si rimette sullo sterrato e torna in Slovenia scavalcando recinzioni munite di cartelli che invitano a fermarsi e altri cartelli che scoraggiano l’attraversamento di verdissimi prati popolati di solo mucche al pascolo… vengono commesse le prime infrazioni.

La bellezza del paesaggio e la salita facile tra sentierini, prati, mandrie e strade appena risistemate fa subito pensare di aver fatto la scelta giusta nel non rinunciare a un giorno in bici. La strada per quanto nuova però impenna poco dopo e costringe allo sfilacciamento il terzetto con Cinci che accusa di non essere al top e si attarda leggermente, Bussola detta il ritmo, Loden gli dà il cambio.

Non mancano occasioni per ricompattare il trio, Cinci è prodigo di proposte: pausa foto, pausa controllo traccia, pausa spuntino, pausa pausa.
Si sale così dagli 850 m di Ratece ai 1200 m del versante sud del Forno per scendere a 1000 m e poi risalire verso est fino ai 1600 m del vesante sud del Steinwipfel che poi viene raggiunto con un poco di sburtan fino alla cima a 1650 m.

Durante tutta la salita gran bei scorci su Kranjskagora, la valle e gli impianti invernali a riposo, ma anche l’incrocio di automobili che hanno evidentemente contravvenuto ai divieti di transito. Ciò fa ben sperare che gli sforzi del VAR, se presente, si concentri su di loro piuttosto che su tre innocui ciclisti muscolari.

La prima cima è dunque raggiunta ma è tardi e si è inspiegabilmente perso del tempo e la traccia, il sentiero mappato da Komoot non è più visibile in loco.

Si scende da nord in Austria fino ai 1500 m circa per trovare un’altra bellissima mulattiera, forse vietata forse no, e si punta poi allo Steinberg e ai suoi 1656 m.

Anche qui l’ultimo pezzo di salita richiede lo sburtan, questa volta più lungo e impegnativo, l’ordine di passaggio agli intertempi è sempre lo stesso, Cinci è chiaramente in crisi di astinenza da birra ma non lo ammette, nonostante ciò con abili raggiri a discapito di Bussola e Loden riesce ad arrivare in cima per primo per la seconda volta.

In cima si arriva decisamente stanchi ma forti nella consapevolezza che l’ottimo panino portato nello zaino saprà ridare la carica necessaria, la birra si berrà soltanto dopo al Wurzenpass, 600 m più in basso dopo un bel sentiero e una bella strada forestale decisamente interdetta ai ciclisti.

Loden all’inizio della discesa sgonfia un poco troppo le gomme e fora la posteriore impattando una pietra squadrata che pizzica la camera d’aria sul cerchio, ma aggiunge poco ritardo alla tabella di marcia data la maestria nella risolutiva e veloce sosta tecnica di cambio camera d’aria.

Il Wurzenpass a 1050 m è a cavallo tra Austria e Slovenia, si ritorna in Slovenia giusto il tempo necessario a consumare una Zlatorog pivo in lattina nel parcheggio del duty free shop e brindare alla memoria dei divieti non onorati a causa delle tracce smarrite che hanno condotto involontariamente su strade vietate. Per caso o per fortuna nessuna ‘gendarmerie’ è di ronda e Cinci da verace sbruffone italico se ne fa beffa.

A tre quarti del giro:

  • il tempo tiranno spinge verso Tarvisio suggerendo di saltare il Forno, 1508 m
  • lo spauracchio del rientro in Austria su asfalto su valico asfaltato presidiato per imboccare poco dopo una forestale vietatissima per la salita del Forno spinge verso Tarvisio.
  • le esose multe austriache per i ciclisti impenitenti spingono verso Tarvisio suggerendo di saltare il Forno
  • Strava conferma che già così il giro è degno di nota e spinge verso Tarvisio suggerendo di saltare il Forno

Il grand jury internazionale dichiarerebbe il trio già vincitore del triangolare e appagherebbe le coscienze, un dubbio si insinua però nelle menti: “cosa direbbe Ucio di noi se mollassimo adesso?”
Il solo pensiero di quello che potrebbe anche solo pensare sgombera le teste da ogni dubbio: meglio una settimana di galera in Austria che un ergastolo di mugugni in Italia. Si riparte in direzione monte Forno.

Ad ogni modo si percepisce stress e tensione:

  • Bussola rimane preoccupato per le pesanti multe
  • Cinci per il possibile sequestro del mezzo
  • Loden per il sistema giuslavorista italiano che non prevede l’assenza giustificata da lavoro in caso di pena detentiva e che richiederebbe lo spreco di giorni di ferie compensativi.

Non appena ritornati in Austria e ancora alla portata di occhi vigili si svolta su ambiguo ma libero sentiero in prossimità di una forestale sbarrata. La traccia di Bussola porterebbe a risalirlo per 240 m a spinta per poi “ingenuamente” ricondurre in flagranza di reato sulla predetta forestale. Si va nuovamente ai voti e, dislivello per dislivello, all’unanimità si sceglie la pista forestale che almeno facilita il portage della bici rispetto al sentiero.

Si percorre la bella e ripida forestale ad una velocità tale che potrebbe confondere Strava, bici o escursione? (a parte quello di Bussola che si disconnette causa fine batteria del telefono) e i tecnologici orologi smart… (a parte quello di Bussola rimasto a Trieste con la biancheria del BB&B). Neanche questo versante è presidiato o vigilato, non si incrocia nessuno, si sbuca sui verdissimi prati concimati delle piste da sci del Dreilander.

Che spettacolo!! Perché non ci veniamo a sciare sto inverno??

Mancano ancora alcuni metri alla cima del Forno ma è come fossimo già là, pedaliamo soddisfatti sulle verdi piste da sci in discesa e in salita alleggeriti dallo spettro dello scampato dileggio di un rientro anticipato.

Cinci rianimato dalla birra sprigiona energia sul mozzo scricchiolante e arriva primo in cima per la terza volta.

A scanso di equivoci riposiamo sul versante sloveno della cima, poi scendiamo il sentiero tortuoso e molto tecnico nel bosco sul versante sud (con troppe radici esposte) fino a ricongiungerci con la mulattiera percorsa al mattino. Poi privati della traccia imbocchiamo l’ennesima deviazione di giornata che ci porta ad attraversare il paesino di Ratece dove la vista di un ristorantino domacio (Gostisce pri Zerjavu) coi tavolini in strada ci fa venir voglia di cenare seduta stante.

Questa volta però è davvero tardi, il sole scende veloce e Maps ci informa che Tarvisio dista una quindicina di chilometri, fermarsi adesso vorrebbe dire rientrare poi col buio, rimontiamo in sella e Bussola propone di tornarci più tardi in macchina, così sarà: zuppa di funghi, pollo fritto (specialità della casa), patate in tecja e ottima birra.
Le ultimissime calorie, non sapevamo di averne così tante, vengono bruciate ruota a ruota in un gioco di alternanza di scie sulla bella ciclabile percorsa al mattino nella cornice di un tramonto meteorologicamente rassicurante.

ITA – AUT 3 – 0
ITA – SLO 3 – 0
AUT – SLO non disputata perché ininfluente ai fini della classifica
ITALIA 6
AUSTRIA 0
SLOVENIA 0

Si rientra in patria sani salvi asciutti sorridenti stanchissimi… ovvero una vittoria su tutti i fronti!!!


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