Noiosamente Willy

Per il penultimo weekend di luglio, il titolo di caprogita viene assegnato a Willy (aka Loden), che finalmente può dimostrare a tutti come va ben pianificato un giro.

I MIB più astuti non cadono nella trappola: Icefoot scappa a Klagenfurt, Ucio distrugge la batteria a Daniela, Spargel si spacca la schiena e il Prof guarda le diapositive della Cornovaglia. Cadono nella trappola Bussola, che vuole testare le capacità organizzative del proprio compagno di merendine, Odermat che vuole testare l’entità del proprio declino fisico e Cinci che vuole testare lo stato di forma dopo una settimana intera di digiuno ciclistico.

Ma andiamo per punti.

Capacità organizzative di Loden

Si sa, l’avanzare dell’età non fa altro che acuire gli aspetti (tipicamente quelli negativi) del proprio carattere. Loden ne dà ampia conferma, preparando un tracciato a propria immagine e somiglianza:

  • Per non rovinare il bioritmo del pupo: partenza del giro a distanza massima da premariacco 75km / 60 minuti d’auto, non prima delle ore 9
  • Per dimostrare la propria feroce avversione ad ogni tipo di modernità: tracciatura giro su carta Tabacco, spiegazione giro con comodi 80 messaggini whatsup fatti di una parola ciascuno
  • Per evitare sorprese e/o divertimenti: salita su strade larghe almeno 10 metri, meglio se totalmente prive di cambi di pendenza o di panorama, meglio se dissestate per rendere l’incedere più faticoso e noioso
  • Per evitare sorprese e/o divertimenti: discesa meglio se su stesso tratto percorso in salita, o in alternativa su comoda mulattiera dove andare a 50 km/h senza mani
  • Punti di ristoro: nessuno (non si sa mai cosa ti danno da mangiare), acqua tanta, ma solo ed inutilmente in partenza
  • Per prendersi giuoco dei compagni di sventura: ricerca di una traccia gpx che rappresenti un’immagine simpatica (un pinguino? un fossile preistorico?) e tratti di discesa spacciati come flow ma in realtà immersi nella giungla

Declino fisico di Odermat

Non c’è limite al peggio. Il weekend prima il “mi vien da vomitare” era sbocciato tra i fiori in cima all’Osternig dopo 300 metri di dislivello in sburtanbike. Questa volta sboccia già scendendo dall’auto del Bussola, sull’asfalto a Socchieve. Per poi essere rinforzato da un “mi viene da piangere” a malga Pezzeit.

Forma fisica del Cinci

Lasciamo che si illuda: primeggia tra un manipolo di derelitti, si gongola in assenza di rivali più seri. E festeggia rubando lattine di birra destinate agli indigenti alla malga Pezzeit.

Scelte del Bussola

Non sa trovare la strada giusta, ma nemmeno a chi affidarne la tracciatura…

E il giro? Ecco qua alcuni highlights topografici:

Scalata sulla “scalasanta di Preone” meno spaccagambe di quanto si temesse

Salita infinita e noiosissima verso Malga Teglara, per primo punto ristoro (con ricca fauna locale)

Transumanza verso malga Pezzeit, per secondo punto ristoro (crollo di Odermat e furto del Cinci)

Discesa insensata nella giungla

Ed infine, alcuni altrettanto interessanti highlights tecnici:

  • Ottimi i Krapfen nel bar Stella di Socchieve, specie se lo zucchero a velo viene soffiato in faccia all’avventore di turno
  • Stupefacenti i fossili di Preone, e la solenne attenzione dedicataci dai dotti MIB
  • Intraprendente fauna a Malga Teglara (caprogita a chi? – foto tagliata dalla censura di Socchieve)
  • Solo sfiorato l’ambizioso target MIB, cioè avere un rapporto tra tempo pedalato e tempo totale del giro inferiore al 50%. Ma sento che possiamo farcela!

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