Nel cuore delle Karavanke

Il programma è chiaro e ben dettagliato. Descrizione precisa e attenta in ogni particolare.

Nella cittadina di Trzic un bel gruppetto è pronto ad affrontare una nuova invitante avventura.

Come da norme internazionali vigenti e regole di bonton, un giro in bici che preveda meno del 6% di sburtan bike sul chilometraggio totale viene comunemente definito NO SBURTAN.
In partenza il chiaro regolamento viene fatto leggere a tutti i partecipanti.

Solo un elemento, per coprire i propri evidenti limiti, avrà il coraggio di contestare l’efficiente organizzazione.

Lo stesso elemento che neanche dopo un chilometro dalla partenza accamperà la prima scusa per rifiatare.

Il Prof è sbalordito.

Icefoot è spazientito.

Passa solo qualche altro giro di pedale e il fido compare di quello di prima pensa già di fare dietrofront.

Esperanta e Vaivai se la ridono sotto i baffi.

La prima si chiede: “ma in generale quei due sono sempre così ciompi?”, ebbene “in Generali, si…”

Riti propiziatori per gli imminenti cambi di pendenza

Luoghi storici e storie tragiche da approfondire.

Alla base del Passo Ljubelj, appendice opzionabile. Solo uno rinuncia alla tosta salita.
Non era Spargel colui al quale tutti avevano pensato.

Ci sarebbe stato bisogno di questo giù, invece era su.

Ma i MIB hanno un cuore: almeno nelle foto gli ultimi sono i primi.

E nonostante gli incoraggiamenti, affogare i propri pensieri dietro ad una bottiglia sembra l’unica soluzione.

Salita al rifugio Zelenica ai piedi del Begunjsica.
Invitante forestale di servizio senza possibilità di errori direzionali.
Basta puntare in alto.

Si può farlo in due modi:
• con leggerezza, con curiosità, in compagnia, affascinati e assorbiti dalla cruda bellezza.

• con pesantezza, con malanimo, in solitudine, imprecando contro il mondo crudele.

Arrivati in rifugio, birra, maccheroni ed uno scatenato Zar con la fisarmonica aiutano a ritrovare la giusta armonia.

E dopo il meritato pranzo, il pizzino fuga ogni dubbio. 650 metri di dislivello in discesa (dopo 20 metri di salita).

Il lago di Bled fa per la prima volta capolino.

Ed il tipico ambiente montano prende il sopravvento.

Traffico in tangenziale.

La discesa finisce nei pressi del torrente Zavrsnica.
Dove i MIB non saranno così coraggiosi ad immergersi nelle acque gelide.

La salita morbida in mezzo al bosco ci eleva di livello per portarci ad affrontare una bellissima discesa parzialmente tecnica e inaspettata. Che una sorprendente Esperanta affronta con incurante nonchalance. E sempre con occhi attenti e orecchie ben rizzate, il cinghialotto potrebbe sorpassarti quando meno te lo aspetti…

Andiamo a fare un tuffo al lago di Bled?

Finiti boschi e sterrati ci tuffiamo invece nella ridente Begunje.
Sede della fabbrica di sci Elan, del museo della tilililocka popocka e fervente centro culturale.

Nonchè vicina ai resti del castello, marcondirodirondello.

Trzic e le Karavanke si confermano ancora una volta punto nevralgico per giri da ricordare.
Circa dieci chilometri di isolata strada asfaltata ci aspettano per porre conclusione alla bella escursione odierna.

La pizza quattro stagioni, “l’unica cosa mangiabile” della Slovenia nordoccidentale, è pronta ad essere divorata.


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