Dalle Alte Pale… (1/2)

Ciao, vi vanno 4 giorni di ferrate e trekking nelle Dolomiti e 3 giorni di bici?
Si tratta della Palaronda_ferrata al cospetto delle Pale di San Martino e Asiago loop nell’omonimo altopiano.

Si può rifiutare una proposta del genere? No, non si può.

Prof ed Esperanta entusiasticamente propongono, Cinci ed Icefoot ad occhi chiusi accettano.
Bussola vorrebbe altrettanto ma non può. Si accontenta della seconda metà(meta) ed estrae Giulio dal cilindro.
Abbiamo il Prof per le ferrate ed il Maestro per il giro in bici, cosa volere di più?

Quindi “a prescindere” si accetta, rocambolescamente si prenota…solo poi sorge qualche pensiero.

La bici è nel nostro DNA, il trekking anche, le ferrate non proprio.

Le domande sorgono spontanee:

  • quasi 10.000 metri previsti di dislivello in 7 giorni… ce la faremo?
  • Il meteo sarà clemente e ci darà una mano?
  • Due uscite con l’imbrago nel proprio background sono sufficienti per affrontare questa avventura?
  • Serve portare il manuale “Esperto ferratista in 5 minuti” nello zaino?

Dopo essersi risposti convintamente “SI” a tutte quattro le domande è ora di organizzarsi (purtroppo nello zaino non ci sarà spazio per il manuale).

L’accurato studio del Palaronda_ferrata nei giorni precedenti diventa minuzioso.

Studio del percorso, dei rifugi, delle vie di fuga, delle cose da portare.

Ansia, adrenalina e gioia si mescolano.

Alla fine il risultato andrà ben oltre le più rosee aspettative. Il meteo semplicemente perfetto per tutti quattro i giorni unito a delle variazioni di percorso ancora più spettacolari studiate su cartina nel durante, disegnano un tour fantastico come nel più bello dei nostri sogni. Che a volte diventano realtà e restano indelebili nella memoria, come…

  • …i punti di appoggio, dove riposare le stanche membra e condividere le emozioni vissute…

Il rifugio Rosetta, quello più grande e più frequentato per la vicinanza all’arrivo della funivia.

Il rifugio Velo della Madonna, il più piccolo dei tre ma quello foneticamente più accattivante.
La stanza con due letti a castello è  poco più grande di uno sgabuzzino e creerà intimità in una notte di tuoni, fulmini e grandine.

Il rifugio Pradidali, incastonato in uno splendido anfiteatro di roccia, circondato da cime famose e ricche di storia.

  • …i bivacchi, àncora di salvezza per situazioni estreme…

Quelli facili da raggiungere.

Quelli leggermente più impegnativi.

  • …le vette, le cime, i picchi, i punti di arrivo e di ritorno…

La cima Vezzana, 3.192 metri, il punto più alto delle Pale di San Martino.

La sorprendente Cima Val di Roda con il suo spettacolare panorama a 360°.

Ed infine la Fradusta, che con il suo omonimo sottostante ghiacciaio (in ritirata) offre vedute mozzafiato.

  • …le ferrate, il cuore di questa avventura. Casco, imbrago, dissipatore, dove li useremo? Saremo semplicemente concentrati o anche tesi? Ciarlieri o silenziosi?…

Esperanta con il sorriso sulle labbra, sempre e comunque.

Prof  concentrato, rilassato, conscio, protettivo, esaustivo, apprensivo (per gli altri).

Icefoot concentrato e muto, molto concentrato e molto muto.

Cinci concentrato e ciarliero, molto ciarliero, neanche fosse Diesel.

Tutti estremamente felici.

  • …i panorami, dove ti volti meriterebbe uno scatto…
  • …i sassi, i massi, roccia ovunque. Arida, scontrosa, affascinante…
  • …i ghiacciai, quel poco che ne rimane. I nevai, quelli che tenacemente resistono…
  • …la forma fisica, corpi allenati e ritonificati. Stretching e stretting.

Quindi? Tutto perfetto? Neanche un intoppo, un contrattempo?

A cercare il pelo nell’uovo giusto una cosina di poco conto si può trovare, che non alteri il risultato finale è cosa evidente.

Continuiamo a camminare, Asiago e nuove scoperte su due ruote ci aspettano da domani.


Primo giorno


Secondo giorno


Terzo giorno


Quarto giorno


Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

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