In salita e in discesa, in bici e non solo...

La traversata del Kosuta
“Attraversare il Košuta lungo la dorsale è una sfida per tutti gli escursionisti e solo pochi ciclisti di mountain bike esperti possono affrontare la traversata che inizia diverse centinaia di metri più in basso”
Bingo!!
Quando Icefoot, alla ricerca di nuovi stimolanti percorsi in Slovenia, si imbatte sulla descrizione del percorso K17 nella pagina turistica di Trzic, in zona Karawanke, ha subito la sensazione di aver fatto centro.
Un giro così ben equilibrato e dettagliatamente descritto ha tutte le caratteristiche per uno splendido risultato finale. Sembra non mancare niente: storia e natura, fiumi e monti, malghe e rifugi, panorami e panorami, sburtan-bike e sburtan-ebike, salite e discese…
Ecco appunto, la discesa finale, la traccia ufficiale ci manda giù per lo sterrato.
Ma è possibile che dal rifugio Kofce fino a mille metri più sotto non ci sia una discesa sentierata naturale nel bosco di quelle che ci piacciono tanto?
La discesa avverrà sui sentieri che la rivista Mountain Biking UK nel suo recente articolo sulla Slovenia ha descritto come: “Gli infiniti sentieri di Tržič e l’incredibile cavalcata sul crinale sono uno dei momenti salienti del nostro viaggio”
https://trailguide.net/html/it/3032
Superbingo!!!
Ora sì che il cerchio si chiude nella maniera perfetta, la giornata di sole necessaria per un giro del genere è stata prenotata, possiamo finalmente partire.
Da Trzic risaliamo la gola di Dovzan in un ambiente altamente suggestivo.


Bussola da quando ha la bici nuova è un’altra persona. Non lascia nulla al caso, “take care of your bike” è il suo nuovo motto. La soddisfazione di avere sempre il mezzo pronto e preparato a puntino traspare dal suo volto.

Per molti chilometri seguiremo il corso del Trziska Bistrica in un pedalare tranquillo e rilassato, ambiente bucolico con lo scorrere del fiume come costante colonna sonora.
Attraversiamo Dolina e Jelendol, prendiamo nota di accenni storici.


Prima di iniziare la salita vera e propria scatta l’ora della pausa merenda.

Ci aspetta ora una costante salita fino ai 1400 metri della prima malga, incedere che intervalleremo a meta percorso al bivio con la via facile per il rifugio Kofce, che ovviamente non è nel nostro programma. Dolga Njiva è la prima meta.

Spargel è su di giri, ringalluzzito, riesce a tenere testa alla buona gamba di Icefoot.
Appena può sfoggia tutta la potenza dei suoi muscoli che fanno capolino da uno sgargiante e provocante smanicato.

Aperta parentesi.
Ultimamente Spargel e Ucio fanno coppia fissa e la povera Vaivai è relegata al ruolo di reggente moccolo. Tralaltro i due sono ancora eccitati dall’esperienza del weekend precedente che li ha visti sfilare per le strade di Roma in una gioiosa manifestazione multicolore, che raduna gli spiriti liberi come loro in una festa sfrenata e senza limiti.
E come la scorsa settimana, Spargel cerca i punti più in vista per scattare selfie da condividere con la sua comunità.

Vaivai, santa donna, perdona il suo Ucio giustificando il suo colpo di testa come il desiderio di concedersi una ultima botta di vita. Ucio che la trascura, obbligandola a pedalare con fatica una bici malfunzionante e non adeguatamente preparata.
Ma da donna pragmatica e arguta, Vaivai ha già messo nel mirino chi sarà colui che la aiuterà nel momento del bisogno.

Così, con gli elettrici “elettrici”, arriviamo alla malga accompagnati dal loro grido di battaglia: “più luganighe per tutti!!”

Chiusa parentesi.
Siamo nella parte più orientale del nostro tour, sulla cresta poco distante c’è il confine con l’Austria. E’ ora di pranzo, la malga è incastonata in uno splendido colpo d’occhio.



Di altre bici neanche l’ombra, di italiani neanche l’ombra. Ci intendiamo a malapena con la gentile ragazza che ci serve, quello che basta per scegliere cibo energetico di facile digeribilità.

E dopo aver approcciato con le mascotte del luogo, siamo pronti ad affrontare il passaggio che dà titolo a questa nostra avventura.


La traversata del Kosuta è un sentiero alpino segnalato che in direzione est/ovest segue, in un susseguirsi di saliscendi, il pendio meridionale di questa parte delle Karawanke.
Si alternano quindi tratti pedalati…


…a tratti a spinta.


Alti fusti…

…ad altri fustini.


Il salto della staccionata è il passatempo più in voga.



Scorci spettacolari come se piovesse




Quando la vista si apre completamente sembra di essere dentro una cartolina.



Arrivati a malga Pungrat la vicinanza austriaca si fa sentire. Un mini-kazziatonen non ci scalfisce, abbiamo un problema tecnico da risolvere. Cinci sfoggia orgoglioso il gadget regalatogli dai due trasfertisti romani.


L’ultimo sforzo in salita ci guida verso la successiva malga Sija, base dell’ultima sosta di giornata.


Stiamo arrivando a conclusione di questa nuova esaltante avventura. Troviamo il collegamento verso il vicino rifugio Kofce che solamente lambiremo senza fermarci.

Qui ci stacchiamo dalla traccia originale e andiamo a buttarci a capofitto per 1000 metri di dislivello negativo fino al punto di partenza di Trzic. Bussola e la sua Alexa hanno il compito di guidarci in un reticolo di sentieri in gran parte flow ma che regalano tanti tratti tecnici che necessitano di attenzione ed abilità.

Come sempre si scende e ci si aspetta nel classico movimento a fisarmonica. Negli otto chilometri lineari della discesa incontriamo solo una coppia di escursionisti, il luna park è tutto per noi.

Il terreno asciutto è ideale, le numerose radici che scavalchiamo sarebbero letali anche solo con un po’ di umidità. Anche se Icefoot comunque non disdegna di assaggiare il terreno per ben due volte, la seconda con uno spettacolare cappottamento senza grosse conseguenze.
Bussola che segue a ruota si gode lo spettacolo in tempo reale e pensando a voce alta afferma: “e questo ha anche pagato 180 euro per fare un corso…”.
In conclusione…
…ma serve una conclusione? Anche no, più che concludere abbiamo già voglia di ricominciare. Alla caccia dell’ennesimo splendido giro da incorniciare!
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto