In salita e in discesa, in bici e non solo...

Cavalcata galeotta (10° anniversario)
Dicembre 2011
Fabio e Paolo, non ancora Icefoot e Bussola, si conoscono da tanti anni.
Baluardi difensivi nei campetti periferici di pallone, attaccanti di razza nella pratica della corsa e della mountain bike.
Il Carso è il terreno ideale per entrambe queste ultime discipline; attraversarlo totalmente lungo la linea di confine, da est a ovest, da Pese a Jamiano, è divenuto un rito classico che vede cimentarsi assieme ciclisti e podisti la prima domenica di dicembre di ogni anno.
La Cavalcata Carsica lungo il sentiero 3 del CAI è una gara/non gara in autosufficienza, che mette in sfida soprattutto con sé stessi, che si svolge con qualsiasi condizione meteorologica, che non necessità di alcuna iscrizione.
Passione, allenamento, conoscenza del territorio sono doti indispensabili.
Le settimane precedenti nulla venne lasciato al caso…

Fabio e Fabrizio, non ancora Prof, si conoscono dai tempi della scuola superiore. Pur avendo la medesima passione per le ruote grasse fin dagli albori nel nostro territorio (fine anni ‘80), le loro strade si erano finora raramente incrociate.
Rocciatore, escursionista, ciclista, anche il Prof vuole aggiungere il tassello della Cavalcata nella sua variegata carriera sportiva. L’attesa della partenza (e del Bussola) diventa occasione per scambiare due chiacchierare, parlare di amici e passioni comuni, promettersi il solito “non perdiamoci di vista… teniamoci in contatto…”.
Il 4 dicembre di quell’anno era una giornata umida ma per niente fredda. Il terreno era in perfette condizioni per essere solcato dalle preistoriche ventisei pollici. Come da tradizione la partenza dei podisti era fissata per le 7.30, mezzora dopo sarebbe toccato al gruppo di ciclisti.

Quando mancano pochi minuti alle 8:00, il Prof sgomita in avanti per accaparrarsi le posizioni migliori. Più defilati in fondo al gruppo stazionano Bussola ed Icefoot.
Un incontro casuale diventa così inconsapevole base per la costruzione di un sodalizio che sarà destinato a consolidarsi e durare a lungo nel tempo. In un conteso dove solo all’inizio capita di pedalare o correre a fianco di altri concorrenti, la prima parte della “gara” vede da una parte la coppia procedere per la propria strada e il singolo per la sua.
Poi in chissà quale punto della landa carsica il duo diventa trio, Bussola e Prof fanno la loro prima conoscenza. I due si annusano, si scrutano, si studiano, si piacciono. La chimica è buona, c’è feeling nell’aria, il futuro darà conferma.
Passare sul Cocusso, Monte dei Pini, Monte Orsario, lambire il Lanaro, il San Leonardo, salire sull’Ermada, diventa un prologo che tocca punti salienti della futura storia di un nuovo gruppo triestino di mtbikers.
Per una volta la frase di circostanza in partenza, “teniamoci in contatto”, non rimarrà tale.
Il Prof ha un collega appassionato di bici, un tale Giancarlo, non ancora Medioman.
Medioman ha un vecchio amico appassionato di bici, un tale Andrea, non ancora Cinci.
Icefoot ha un nuovo amico appassionato di bici, un tale Giorgio, non ancora Diesel.
Nei mesi e negli anni successivi quel terzetto sul “3” diverrà un affiatato sestetto, base fondante e zoccolo duro di un gruppo, i MIB, che il passare degli anni non ha mai scalfitto nella voglia di divertirsi e stare insieme.

Tornando a quella domenica di dicembre del 2011, l’arrivo a Jamiano segnò la fine di una giornata avventurosa ed entusiasmante, dura ed emozionante. E segnò l’inizio di dieci anni di scorribande su due ruote sempre alla ricerca di nuovi stimoli e belle sensazioni.
Novembre 2021
E per celebrare al meglio la prima decade, Icefoot, non più Fabio, si allena in compagnia su un sentiero cazzuto…

Il Flysh è il terreno ideale dove fratturarsi due costole.
Passione, allenamento, conoscenza del territorio non sono per lui doti sufficienti per presentarsi il 5 dicembre 2021, a Pese, alle 7:30 di mattina.
Dicembre 2021
Bussola, Prof e Cinci (non più Paolo, Fabrizio e Andrea) vogliono invece sfidare soprattutto sé stessi, con qualsiasi condizione meteorologica.

La giornata è umida, bagnata e fredda. Il terreno è in pessime condizioni per essere solcato dalle consolidate ventinove pollici.

Il Prof, fedele al suo spirito pitagorico, si attrezza con Domopack e ruote da 26″.
Con tali condizioni meteo, alla linea di partenza sono presenti solo una ventina di indomiti.
Quando mancano pochi minuti alle 8:00, il trio retrocede per accaparrarsi l’ultima posizione.
E’ ben noto che tutto il percorso sarà controllato a distanza “dai famigliari”.

L’ultima posizione non è un caso…

Il trio, anche se con lunga conoscenza, sul difficile sentiero si annusa, si scruta, si studia, si piace. La chimica è buona, c’è feeling nell’aria… il sentiero “3” è difficile da non amare.

Icefoot e Medioman, non più Giancarlo, pensano anche ai ristori. Diesel, non più Giorgio, ci pensa dalla crociera forzata.

Per i “vecchi” serve rispetto. E lo troviamo nella clemenza del tempo. Le pessime previsioni sbagliano anche questa volta, regalando a chi ha osato chilometri e chilometri di sburtan-bike e pedalate nel solo fango.


Ma l’imprevisto è dietro l’angolo, anzi, dietro un drop. Il colpo sordo sembra quello di un pedale che impatta, ma le bestemmie incredule del Cinci non lasciano dubbi. Mai fidarsi del carbonio…

Pur meritandolo, il terzo incomodo deve lasciare l’arrivo ai due veri testimoni di questo anniversario. Quando Jamiano si avvicina…

…il suggello spazio-temporale collega passato e presente.

E’ giusto che, dopo tanta fatica, si arrivi comunque all’arrivo tutti insieme.


Anniversario
L’arrivo a Jamiano segna la fine di una giornata e di una decade avventurosa ed entusiasmante, dura ed emozionante…



Lo zoccolo duro, con il passare degli anni, non ha mai scalfitto la voglia di divertirsi e stare insieme.



Tornando a quella domenica di dicembre del 2011, si può dire che il “non perdiamoci di vista” è stato mantenuto.
Ora che la presbiopia ha preso il sopravvento, in coro urliamo “non perdiamo il morbin!“.
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
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Autori
Icefoot & Prof