In salita e in discesa, in bici e non solo...

Zona bianca
Temperatura sottozero, bora forte, cielo coperto, sirene di neve. Le condizioni ideali per un giro scaldacuore fanno decidere ai triumviri Bussola,Cinci ed Icefoot il programma domenicale: ore 10 Sincrotrone, destinazione Cocusso.
Tito ha il bonus da utilizzare, la fortuna gli assegna la data odierna. Ichea tentenna, barcolla ma non molla. La promessa di candidi fiocchi è un’attrattiva irrinunciabile. Manigo è tentato dalla bdc, la leggera brezza lo dirotta sulla mtb.
La ricerca della neve non può che portare i sei audaci in primis verso Pese, sentinella bianca per antonomasia. Per raggiungerla si sceglie la galleria del vento laterale, cioè lo sterrato che scende verso la chiesetta nel percorso inverso della Lanaro Granfondo. Notevoli dosi di equilibrio salvano tutti meno uno: Icefoot viene letteralmente scaraventato a terra da un potente refolo di bora che sposta la ruota anteriore e lo disarciona a terra. Ginocchio e anca, botte e abrasioni… la stagione enduristica è ufficialmente cominciata!
E finalmente il sentiero 3 mantiene le sue promesse, la neve crocca sotto le grasse ruote, era tanto che aspettavamo questo momento.


Ignara del destino al quale sta andando incontro, la coppia della banda del buco dirige le proprie ruote verso l’incrocio della Madonna.

Insieme a qualche altro Santo del Paradiso verrà infatti evocata dopo la constatazione di una doppia foratura contemporanea. Per fortuna la constatazione è amichevole. L’amico Icefoot tappa la falla della spalla del Manigo con un vermicello. L’amico Cinci pompa l’esausta gomma del Bussola rivitalizzando la funzione del fresco lattice. Ichea e Tito intanto si strafogano di cioccolata.
La discesa verso Grozzana solitamente ostica e sassosa, risulta morbida e grippante grazie al cuscinetto nevoso. Il divertente bigoletto verso il fronte esposto alla Bora ci porta ad imbucare la sterrata verso il tumulo del Cocusso. Tito gode di nuovi passaggi a lui sconosciuti.
L’arrivo al tumulo coperto dalla coltre bianca spazza via il dubbio anche dei più scettici, oggi era proprio il giorno ideale per uscire!

Il nostro obiettivo però è arrivare in cima, nella zona delle antenne e del rifugio, oltreconfine e quindi off-limits per i noti motivi. E giunti sul confine una leggera nevicata rende tutto più magico.
L’uscita del giorno prima in Boschetto con i Giovenduristi ha fatto scoprire ad Icefoot un nuovo trail. Sul Cocusso, con arrivo agriturismo Al Selvadigo, una nuova creazione firmata Leo. Medioman ha girato una traccia da interpretare, essendo in zona non ci resta altro che andare a scoprirla.

Non azzeccheremo il punto di partenza, scopriremo il trail solo a metà tracciato. E in puro stile MIB non mancheremo di farcelo al contrario, con il più classico degli sburtanbike, per trovare il posizionamento dello start. Manigo, che ha annusato la foglia, batte nel frattempo in ritirata. Perdendosi però tra le altre cose, uno spettacolare salto che tutti ovviamente salteremo…

Solo in serata scopriremo però che questo non è il trail di Leo ma del suo vicino di casa. Per noi poco male perchè ci era comunque sconosciuto, occasione buona per una prossima caccia al tesoro. Come sarebbe bello il mondo se ognuno di noi avesse un vicino con un proprio trail da condividere…
Siamo in zona, come farci scappare un ormai classico Brucomela agganciato ad un ormai classico Trincee?
Anche una intirizzita Ichea riprende vigore mentre un gongolante Tito annota ogni passaggio da riproporre alla sua truppa femminile di biker. Per loro due però la giornata finisce qui: le auto sono ad un tiro di schioppo, la via del ritorno è intrapresa.
“Bussola? Sei dei nostri o hai rientro? Facciamo Salamandra, Stena, ecc. ?”
“Ma lì non ci sarà neve!!”
“E… se ritornassimo sul Cocusso?? Se nevica qui immaginiamoci su!!”
Una tale proposta è irrifiutabile: Bussola evita la frattura del terzetto, si erge a tutore, salda lo spirito di gruppo.
Decidiamo ovviamente di cambiare il fronte di salita. Ci dirigiamo sempre verso Pese, di nuovo bigoletto per Grozzana, deviazione per il Vertikala, un nome un programma. Non c’è anima viva, nel bosco siamo protetti dalle raffiche, circondati dal bianco della neve. Si sentono tre stantuffi che ansimano per buona parte in sella, solo qualche breve tratto a spinta. Muli che bel!! Segnamo il nostro secondo passaggio al tumulo, certifichiamo il nostro arrivo in vetta!

The con il rum, strucoli caldi… le sirene tentatrici del vicino rifugio sono difficili da combattere. Teniamo duro, essere qui è già un piccolo sgarro, auspichiamo tempi migliori. Non tempi meteorologici ovviamente, oggi è perfetto così!
E’ giunta l’ora del rientro definitivo. Il sentiero 28 taglia tutti i tornanti della prima salita mattutina: divertente, scorrevole, innevato. Ci concediamo anche un nuovo taglio mai sperimentato prima e poi veloci per i più classici percorsi che ci riportano verso Basovizza e quindi al Sincrotrone.
Freddo, bora, neve. Fatica, cadute, dolori. Il cambio non funziona, il perno si apre, due forature.
Una parola riassume tutto questo: divertimento!!
“Se no i xe mati no li volemo”
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto