Lago Cima Malga – Dimon Paularo Pramosio

13 giugno 2020

Icefoot ha voglia di montagna, ha già qualche progetto in mente, ma oggi vuole vincere facile.
Una scrollata al sito alla ricerca di giri ai quali non era presente… trovato! Malga Pramosio, finalmente!

Quindi un bel copiaincolla, memorizzazione della traccia da seguire e convocazione per sabato mattina.

Al nastro di partenza dei 600 metri slm di Paluzza rispondono presente Spargel, Ucio, Vaivai, Ninja Massimo e come unico superstite della spedizione 2015, l’inossidabile Cinci.
Quindi due ciclisti in più, due bici in meno.

Salita asfaltata, tornanti, Ligosullo. Sosta obbligatoria.

Si gira a sinistra, sempre piu in alto, destinazione castello Valdaier.

Subito dopo finisce la strada asfaltata per lasciare posto ad una sterrata costante ma mai cattiva che ci porta progressivamente in quota. Qualche sosta diventa necessaria per mangiare, rifiatare e godere della bellezza dei luoghi.

L’avvicinamento verso l’alto prosegue in maniera tranquilla, sforzo sotto controllo, escursionisti presenti ma non tanto numerosi. All’improvviso due eventi inattesi sconvolgono il tranquillo incedere facendo aumentare le palpitazioni e crescere l’adrenalina in corpo.

Prima una valanga di ampie dimensioni dove un coraggioso Cinci si lancia a salvare in extremis l’amico Icefoot.

Pochi minuti dopo aver scampato il primo pericolo, un’enorme frana sfiora tutto il gruppo che riesce ad evitarla per il rotto della cuffia.

Sembra finalmente che il conto con la sfortuna sia definitivamente saldato, il Lago Dimon arriva al momento giusto, fonte di bellezza e rilassamento.

Ucio, Vaivai e Ninja se lo godono dall’alto…

Cinci, Icefoot e Spargel se lo godono dal basso…

E’ ora di rimontare in sella e pedalare verso la vetta del Monte Paularo.

Uno sburtan di qualche centinaio di metri ci permette di arrivare in cima, qualche nuvola ostacola un po’ il panorama, non ci lamentiamo e godiamo il momento.

Ora realmente ci tocca il tratto più impegnativo dal punto di vista dell’attenzione e della concentrazione. La traccia che collega il monte Paularo a forcella Fontanafredda è, soprattutto nella sua parte iniziale, molto insidiosa. Si attraversa la zona franosa del rio Moscardo, Cinci nota che il trascorrere del tempo ha parecchio peggiorato la situazione.

Arrivati quindi in forcella il gruppo si riunisce e si prepara ad una entusismante discesa tecnica che ci porta dritti sparati alla Malga Pramosio.

Rocce, canalette, balze, saltini. La fortuna di non incrociare escursionisti che salgono. Il terreno che da duro diventa morbido, filante, sinuoso. L’arrivo in conca a Pramosio è esaltante ed inebriante.
I muloni over 50 hanno stoffa da vendere e muscolatura da esibire.

Servizio super, gestori cordiali, sole che picchia in testa, birra che scorre fluida, Ninja e i suoi aneddoti piccanti… Il tempo scorre veloce tra risate e gemutlichkeit. Guadagnamo l’uscita pronti a ripartire.

Non prima di aver dato un’occhiata alla salita verso l’Avostanis, bella, ma che saggiamente decidiamo di evitare.

La gita sta volgendo al termine ma il divertimento non è ancora finito. La discesa verso valle è ricerca continua di tagli in mezzo al bosco, tra ostacoli naturali, tracce che si nascondono nella vegetazione e passaggi tecnici e gustosi. Per non farsi mancare nulla Ucio non disdegna un cappottamento senza serie conseguenze. Raggiunto il traguardo ci si ricompatta per andare a chiudere il cerchio.

Il copiaincolla deve essere totale, quindi non può mancare la salita alla torre Moscarda e l’attraversamento di ponti tibetani.

Paluzza è dietro l’angolo, anche questa missione è stata portata a casa con successo.


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