In salita e in discesa, in bici e non solo...

Malga Pramosio, finalmente!
12 settembre 2015
Dopo ripetuti tentativi e altrettanti boicottaggi più o meno subdoli (l’ultimo targato Prof, whatsapp di giovedì ore 00:02: “ma cosa c’è a Malga Pramosio di bello per mtb?”), pare che questo sabato sia davvero giunto il momento di appagare i sogni proibiti del Bussola.
Il sognatore si presenta prontissimo all’appuntamento: solo 5 minuti di ritardo (nonostante suo whatsapp di venerdì ore 18.37: “facciamo 7.45, sarò puntuale, giuro”), triplo solco del cuscino sulla guancia, bici tirata a lucido per l’occasione (chante claire alla marsiglia dappertutto, pare anche sotto le ascelle), abbigliamento classico ferragostano.
Alla partenza subito una sorpresa: il Cinci, gelosissimo all’idea di lasciare il suo toy-boy Maverick da solo con due potenti stalloni come Medioman e Bussola, alla fine ha fregato i compagni di (f)regata e si unisce al gruppo pramosico, nonostante i 376km del giorno prima.
Pronti, attenti, via e circa alle 8 si parte: la coppia di fatto da una parte (Cinci e Maverick, in auto di Cinci) e la coppia di sfatti dall’altra (Bussola e Medioman, in auto di Bussola).
A far la strada è Bussola, alla guida già concentratissimo verso la meta: peccato che, dopo la canonica sosta al bar MIB di Amaro (dove i MIB hanno modo di gustare la prima brioche con marmellata vulcanica della storia), il Bussola punti diritto, tra lo stupore generale, verso Paularo anziché Paluzza… errori di gioventù.
Verso le 10.30, dopo amabili conversazioni con i villici locali, i baldi giovani partono da Paluzza verso la mitica meta.
La strada asfaltata sale subito decisa e le prime rampe rivelano subito una sorpresa: il 3epico Cinci è irriconoscibile! Forse saranno i 376km del giorno prima, forse sarà il nuovo completino bianco, forse sarà l’assenza dichiarata di mutanda, forse sarà un ritorno di fiamma verso il suo antico amore Medioman… fatto sta che il gruppo si divide subito in 2 inusuali coppiette: davanti un ringiovanito Bussola col toy-boy (che evidentemente sa scegliere bene la compagnia giusta…), dietro con passo lento e costante (senza nemmeno uno di quei soliti cinci-scattini…) Cinci con il buon Medioman e il suo zaino zavorrato (da reflex e ordigni da discesa…).
L’aria frizzante, l’emozione per la meta finale, l’onore del toy-boy danno alla testa al Bussola, che prima di castel Valdajer scatta furioso come fosse a fine tappa e, nell’attesa del gruppo attardato, compra casa a Ligosullo e fa chiudere per sempre, per motivi inspiegabili, il ristorante di castel Valdajer.
Ricompattato il gruppo, la salita riprende stavolta non più su agevole asfalto, ma su più ostico ed a tratti infido sterrato. La fatica comincia a farsi sentire per tutti, tranne per il toy-boy che dopo i 376km del giorno prima e i 700 metri di dislivello fatti fino a quel punto, finalmente ha finito la fase di riscaldamento e si invola…
Gli altri più o meno arrancano: Bussola si inventa fotografo pur di far soste ogni 10 minuti, Medioman fa pipì con la frequenza di una donna incinta ed incontinente, Cinci prosegue col suo ritmo da ragioniere stanco ma serafico.
Il paesaggio e la giornata, comunque, ripagano di ogni fatica, e il gruppo MIB guadagna inesorabilmente altitudine, nonostante gli assalti scoordinati di un gruppo di kamikaze belanti (“attenzione, piovono pecore”, l’esclamazione curiosa e preoccupante di Maverick).
Ma si arriva “presto” al bellissimo laghetto di crudelia Dimon (dove Bussola coglie un ulteriore momento di gloria vincendo nella specialità olimpica “lancio della pietra nel lago”).
Infine, dopo l’immancabile tratto di sburtan-bike, il gruppo MIB conquista la vetta del monte Paluzza-Paularo (azzo, se siamo partiti da Paluzza quello è il monte Paluzza, sennò avevo ragione io ad andare a Paularo!), in perfetto orario per puntare al classico “frico delle tre”!
Per arrivare alla mitica meta, però, si deve affrontare una discesa a tratti impegnativa, e a tratti impegnativa. Medioman al solito conduce le danze bardato da downhiller, ma a stargli incollato come una zecca è un sorprendente Bussola bardato da Bussola che, chiaramente in trance pramosistica sfruttando in parte le traiettorie di Medioman, supera scalini scaloni sassi contropendenze esposte come fossero bruscolini (per poi ammazzarsi quasi da fermo precipitando, sotto gli occhi di un incredulo Medioman, nel lato esposto del sentiero, e aggrappandosi ad un arbusto provvidenziale…).
Miracoli di Malga Pramosio, che i MIB raggiungono trionfali dopo un esaltante discesa scalin-erbosa puntuali come svizzeri!
E’ l’ora del meritato riposo e della meritatissima pappatoia: piovono frichi, polente, salsicce, gnocchi (solo per Cinci e Maverick, che condividono il piatto e ricominciano a socializzare dopo la temporanea separazione), strudel, torte, succhi con le pere e le sacrosante birre. Una pacchia, uno spettacolo, una goduria!
Ma la meravigliosa giornata riserva ancora emozioni: la discesa verso Paluzza è un susseguirsi di tagli nel bosco su sentierini da parco dei divertimenti, dove tutti i MIB sfoggiano una tecnica ed una sicurezza degne di discesisti prof-essionisti, giungendo al traguardo tra ali di folla festante!
Sul finire, si ricordano 5 minuti di indemoniamento di Medioman, che scatta in salita come se lo avesse punto la mosca tse-tse, per raggiungere su sentierini misteriosi la torre di Rapunzel. Boh!
La gita finisce come dovrebbero finire tutte le gite, al bar di Paluaro bevendo birrette, mangiando patatine e chiacchierando con l’amabile padrona del bar che pare conoscere tutti i monti ed i sentieri della Carnia e che ci dà l’arrivederci alla prossima occasione.
Malga Pramosio, alla faccia di chi non c’era, ti abbiamo conquistata in tutta la tua bellezza!!!
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Grande Bussola, ogni due righe tre risate.
Sir Menestrello Bussola, sempre ammirato!
Alla malga non c’ero, ma al Dimon andrò!
Sembra carino ‘sto giretto…
Salita lunga, stancante ma “scorrevole” tranne pochi tratti, discese fantastiche!
Me par bel el giretto. Bravi MIB 😊