In salita e in discesa, in bici e non solo...

Altopiano del Montasio
23 luglio 2017
Abbiamo scoperto che ultimamente il nostro sito è cliccato parecchio anche dall’estero: dopo la richiesta di base d’appoggio di Petronela dalla Francia per il suo tour a tappe in Slovenia, anche l’austriaca Theresia punta sui MIB per farsi accompagnare in qualche giro nei dintorni di Trieste.
Tutto ciò ci fa ovviamente molto piacere, ma mai ci saremmo immaginati che le nostre avventure fossero seguite addirittura da campioni internazionali del ciclismo che ispirandosi al resoconto “MIB sul Mangart” decidono di ripercorrerne le tracce con alcune varianti ed omissioni.
Fatto sta che l’attuale numero uno al mondo IceFroome, l’ex numero uno Alberto Cinciador e l’ex atleta italiano Ivan Bassola si ritrovano a Chiusaforte contagiati dallo spirito MIB!
I primi dieci chilometri in Val Raccolana servono giusto a scaldare i motori, la prima variante devia dalla strada principale.
Per riacquistare equilibrio bisogna puntare in alto…
…spingere in su…
…per arrivare là.
Il passaggio in questo borgo fuori dal mondo che si sviluppa in neanche 50 metri lineari, protetto da un minaccioso costone, è estremamente affascinante.
I campioni, finalmente liberi da assilli cronometrici e agonistici, si stringono in un legame indissolubile.
Il ricongiungimento con la strada principale avviene all’entrata della galleria ed è il preludio ai 7 tornanti che portano a Sella Nevea. I tre prendono subito un ottimo ritmo, Bassola scatta e controscatta, Cinciador risponde, IceFroome frulla, l’arrivo è in gruppo.
“Cinciador, porque no te gusta el Crostis?” – “Porque me gusta el Montasio…”
E lo si vede bene quando le durissime rampe che portano sull’altipiano mettono le ali al mulo iberico, seguito con ritmo regolare dall’eterna maglia gialla e con ritmo sincopato dall’eterna maglia blu.
Sotto la catena del Montasio sono tutti visibilmente soddisfatti.
Dopo una rinfrescante birretta viene affrontata l’unica sterrata della giornata che corre lungo la via delle malghe con la visione costante sulla destra del severo massiccio del Canin.
L’arrivo alla casera Cregnedul è lo spartiacque per un cambio di registro.
Gli stradisti si trasformano in enduristi che però non si trasformano in downhiller, la discesa troppo ostica viene affrontata perlopiù a piedi.
Viene così nuovamente raggiunto lo sterrato, discesa veloce e ritorno all’asfalto che non verrà più abbandonato fino all’arrivo. Il contachilometri segna 30 sui circa 90 finali.
Le variazioni sul giro ispiratore sono quindi avvenute, l’omissione evidente è il raggiungimento del Mangart. La consolazione è il rigenerarsi nelle fredde acque del lago del Predil.
Sulla strada una fermata al paese di Cave del Predil è un obbligo irrinunciabile.
Il terzetto su asfalto è a casa propria. In entrata a Tarvisio Bassola con orgoglio devia verso i suoi possedimenti frutto dei sacrifici della sua onorata carriera.
Da qui in poi pista ciclabile, deviazione a Valbruna da Irma la dolce, ponti, gallerie, cavalcavie…
IceFroome non si vede più, è andato in fuga… riusciranno a prenderlo?
Max elevation: 1577 m
Total climbing: 2173 m
Total time: 09:28:31
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Bellissimo giro, peccato per la mancanza di Ivan TomainAru che avrebbe dato maggior ritmo all’allegra brigata!
Io in un giro passato sono sceso dall’altopiano del montasio lungo il cai 622 che termina proprio su quelle scale a Piani di là dove avete fatto sburtan. Gran bel sentiero, piccolissimi tratti un po’ ostili.
Visto anche l’altro sentiero che scende verso Sella Nevea ma percorso per lo più a piedi
Lo avevo visto in rete, è proprio ispirante, ma non collimava con la direzione del nostro giro.