Stone MIB Trail

10-11 giugno 2017

L’avventura della 2 giorni inizia al ritrovo di Opicina con un messaggio subliminale… la presenza del grande assente aleggia tra di noi…

Difatti Cinci è fermo ai box per un tagliando che lo farà tornare sicuramente più forte e più in forma di prima. Degno sostituto a completare il sestetto classico c’è un super Aliante, biker di qualità sopraffina.

La partenza dal passo Monte Croce Comelico non lascia dubbi, solo all’inizio avremo un po’ di saliscendi, la successiva alternanza tra salita, salita e salita sarà senza soluzione di continuità!

Il nostro è un bel gruppo, affiatato e coeso, ma soprattutto generoso. Un cenno d’intesa, sbagliare appositamente l’approccio ad un insignificante ostacolo, facendo pensare ad un incredulo Bussola di essere l’unico a riuscire a superarlo senza penalità, è una gioia senza pari, che regala energie per le fatiche successive…

Rispettoso del codice stradale Medioman avanza con calma, sbuffando non per la salita, ma per un limite di velocità un po’ troppo restrittivo.

Croda Rossa vs Enduristi Arancio.

Tra le capocce di Bussola e Diesel, i 2417 metri della cima del monte Elmo non sembrano così vicini…

Alla vista del rifugio Larice il dubbio se fermarsi oppure no svanisce subito. I MIB sono contenti e le espressioni dei loro visi lo confermano.

Si riparte a ritmo costante, prossima tappa i 2050 m del punto di arrivo degli impianti e del ristorante Elmo. Ci si aspetta, si tira il fiato, si gode del paesaggio e passato il rifugio Gallo Cedrone si punta sempre più in alto.

Prof e Medioman fanno a gara a suon di scatti fotografici, il Sillianer Hutte ci appare sempre più vicino, alla nostra sinistra si erge la cima del Monte Elmo con il suo ex rifugio. L’insana idea prende forma, però basta… non possiamo condire i nostri giri sempre con lo sburtan bike… passiamo direttamente al portage!!!

Mentre Aliante e Medioman non si fanno abbindolare e proseguono lungo lo sterrato, i 4 sherpa, costanti ed inesorabili, raggiungono la cima dopo circa 20 minuti.

Oramai manca poco, timbriamo il nostro passaggio allo StoneMIBtrail. Ci aspetta solo l’ ultima rampa terribile che porta al rifugio e che solamente un incredibile Aliante porterà a compimento in sella. E’ l’atto conclusivo del primo giorno sulle due ruote.

Su due ruote per oggi è finita, ma non a piedi! L’ora di cena è lontana, non staremo mica a cazzeggiare come i bikers austriaci intenti a consumare più bottiglie di vino di un ubriaco rinchiuso in una cantina. Quindi gambe in spalla, andiamo a pregustare l’inizio del percorso di domani e saliamo sulla cima che sovrasta il rifugio.

Ora si che possiamo cazzeggiare!!!

Il contesto nel quale aspetteremo l’arrivo del giorno dopo è semplicemente paradisiaco.

Con la pancia piena, zaini in spalla, bici a spinta si riparte il mattino seguente.

La giornata è splendida, calda e l’altitudine si fa sentire. E’ tutto niente rispetto alla bellezza dei posti che attraversiamo e il panorama che ci circonda.

Certi passaggi vanno affrontati con prudenza ed attenzione.

Le lapidi dei soldati austriaci presso il laghetto diventano fonte di riflessione e di dibattito.
Oltrechè la scusa per mangiare, riposare, bucare…

Ora ci aspettano 3 passaggi a mezza costa uno più bello dell’altro, l’obiettivo è il passo Silvella alle pendici del Col Quaternà.

La stanchezza comincia a farsi sentire, la maggioranza decide che non è il caso di salire in cima all’ex vulcano, lambirlo basta e avanza.

In linea d’aria siamo sopra il passo MCC ma il programma prevede ora la Costa della Spina alta e il ritorno per la Costa della Spina bassa. Scopriremo che la spina nelle parti basse sarà più fastidiosa…
E’ tutto un viaggiare in costa a trenino, stando attenti a non finire nelle ferite del terreno scavato dall’acqua, Icefoot è curioso e ne testa una. Aliante è stoico perchè la sua monoforcella lo abbandona senza ritegno regalandogli l’emozione di guidare una rigida. Medioman e Prof accusano segni di stanchezza: sarà il peso della macchina fotografica? Bussola e Diesel non accusano nessuno… Come sempre siamo immersi nel bello.

Scendiamo di quota in mezzo al bosco, troviamo l’imbocco della Spina bassa. Sarà un continuo sali-sali-saliscendi in mezzo al bosco che metterà a dura prova più di qualche MIB, si viaggia paralleli e contrari alla parte alta. Quando finalmente si giunge all’incrocio verso la Malga Coltrondo è gioia per tutti.

La polenta con formaggio fuso diventa criptonite per Medioman, che accumula più energia di quanta non ne abbia avuta per tutta la duegiorni. Parte come un razzo in discesa, in salita, nelle vie di mezzo alla ricerca di quell’ultimo single trail che ci spari nel parcheggio del passo. Addirittura ci perdiamo, ci stiamo arrendendo a scendere per l’autostrada, quando un dito salvifico di un viandante ci indica la retta via. Lo spirito endurista prende il sopravvento, anche Aliante doma la sua “rigida” con insana passione: una serie infinita di scalini, radici, passaggi tecnici… goduria!!
Siamo nei pressi del passo, il weekend è finito… hip hip hurrà!!!


sabato 10 giugno 2017


domenica 11 giugno 2017


Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

4 commenti

  1. Bel giro, in una foto si intuiva il tremore, nei MIB, del muscolo di San Silvestro, comunque bravi, vi invidio che avete le mogli comprensive per lasciarvi fare una due giorni così

  2. ma non’è lo stoneman trail…manca il marchinkele e la discesa del Quaterna porta a Padola….voi se non sbaglio siete scesi per malga Nemes

    • Infatti non è lo stone man trail ma lo stone MIB trail…
      Abbiamo fatto solo una parte del tracciato originale però non siamo scesi al rifugio Nemes.
      Siamo ritornati per la Costa della Spina bassa e poi siamo passati per Malga Coltrondo.

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