In salita e in discesa, in bici e non solo...

Marinelli 2.0
14 agosto 2015
Esiste un indomito spirito MIB che a giorni alterni colpisce ogni membro del gruppo: chi fa Scala Santa con il rewind e fa un secondo giro, chi rischia il divorzio in Calabria (che poi è la stessa persona), chi diventa una woman-Hero, chi porta il buon nome del gruppo in terra austriaca, chi si fa creatore della nuova disciplina del ciclotrekkingsburtanbike (inizia con P…) e chi più ne ha più ne metta…
La due giorni del Crostis lasciava a taluni un po’ d’amaro in bocca per la risalita furgonata ed approfittando del fatto di trovarmi in zona, la fedelissima a due ruote è venuta con me.
Un Cinci ricco di sorprese, appreso che un delegato MIB si trovava in terra carnica, non ha esitato a fornire mezzi e truppe e, nonostante le difficoltà meccaniche degli ultimi tempi, ha colto l’occasione per far brillare ancora una volta le vecchie e gloriose ruotine da 26!!!
Incontratici alle 12 a Tolmezzo, cerchiamo un po’ di esplorazione: al posto della salita da Collina che ci è già nota, decidiamo di darci una rinfrescata sul Coglians partendo dai dintorni di Timau, arrivando al Marinelli dall’unica altra alternativa pedalabile. Si parte a circa 1050 metri e si segue il sentiero CAI 148
La salita pesta duro fin da subito, pesta in mezzo, pesta alla fine: 8 chilometri veramente impegnativi, con lunghe rampe cementate e, purtroppo, anche lunghe rampe non cementate dal fondo “affaticante”. Senza dubbio però è la salita panoramicamente più meritevole, avendo sempre alla nostra sinistra ben visibile il Crostis e, dai 1650 metri in su, abbiamo il conforto visivo del Rifugio Marinelli che ci guarda dall’alto (cercatelo nella foto!), del Coglians a della Cjanevate.
Il dislivello comunque aumenta a vista d’occhio ed in 1h45 conquistiamo il Rifugio Marinelli, dove in pieno spirito NAR trascorriamo un pomeriggio in relax, lungo quasi come la parte pedalata del giro.
Ed ecco la sezione tripadvisor-mibadvisor: presso il rifugio possono gustarsi delle ottime tagliatelle ai porcini, un paio di birre a testa; condividiamo la gioia del compleanno del gestore che ci offre benzina per scendere più allegri e disinibiti (insomma… forse l’effetto opposto… un po’ più inibiti), con piacere intratteniamo una conversazione con il personale del rifugio, si parla della maratona dei 3 rifugi in programma a ferragosto, si parla di bici, Caterina ci diverte con la sua convivialità rara a trovarsi.
Dal rifugio si gusta anche una diretta live sulla discesa verso Timau di un paio di ciclisti che ci hanno preceduto: Cinci se la ride senza alcun riguardo e addirittura Maverick contesta le linee e le velocità mantenute in discesa… qualcosa effettivamente non quadra!!!
Arriva il momento di partire: per variare un po’ proviamo a seguire alcuni sentieri sul Floritz fino a forcella Plumbs puntando a ricongiungerci alla strada fatta in salita.
La strada la raggiungiamo, ma solo dopo aver un divagato per prati e riportato ancora alto il vessillo dello sburtanbike anche sulle Alpi… dove cavolo è il sentiero??? Scopriamo che questa non solo è la giornata delle ruotine da 26, ma anche della fedelissima mappa cartacea, che si è presa un giorno di gloria sconfiggendo i più combattivi gps e cellulari.
Facciamo infine amicizia con un gregge che, scopriremo più tardi, sapeva scendere in discesa meglio di noi.
Arriviamo a casera Plotta, raggiungiamo la strada bianca e ci lanciamo con divertenti derapate in discesa verso la macchina. Ritorno in coppia a Tolmezzo e poi ciascuno per la sua strada (la stessa, fino a Trieste).
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto