In salita e in discesa, in bici e non solo...

Menù pasquale
INGREDIENTI
- 4 cicloescursionisti, media stagionatura
- 1 cima grande, 1 cima piccola
- 1 lago temporaneo
- 1 castello con i suoi ruderi
- 1 giornata tipicamente primaverile
- abbondante spruzzata di flora e fauna
- 1 “gemutlich” gostilna
Amalgamare il tutto stando attenti ai tempi di cottura (non bruciare tutto subito), mettere passione e curiosità in ciò che si sta creando, condividere il tutto con chi vi è vicino. Tutto ciò vi permetterà di sfornare un menù da leccarsi i baffi.
ANTIPASTO
Sotto la cima della Vremscica, lato Volce, è il luogo di partenza. Lo sterrato che prima aggira il Borst e poi con linea alta parallela segue il tracciato della ferrovia apre le portate di questo sabato prepasquale. Arriviamo sopra Pivka dove assaporiamo per la prima volta il succulento piatto clou di giornata.
PRIMO PIATTO
La vista stuzzica l’appetito, ranghi compatti e combattivi. Cambia terreno sotto le ruote, cambia scenario ai lati, non cambia l’azzurro nel cielo…
Siamo fortunati, il poligono militare oggi non è in funzione, il giorno prima avremmo avuto la salita preclusa. Salendo ci rendiamo conto che il lago Petelinjsko oggi è prato Petelinjsko, toccheremo con mano la realtà più tardi, solcando il suo fratello maggiore. A metà salita la prima sosta tecnica aiuta a tirare il fiato.
Arte, riciclo e inventiva si fondono nella natura.
Il capogita propone tagli a spinta nel bosco, tagli nel bosco si odono squarciare il silenzio, la ragione prevale sull’inventiva. Ci si affida invece alla fede nella via Crucis finale che porta verso la vetta. Alla dodicesima croce uno sfinito Cinci vede la Madonna…
Ancora un piccolo sforzo e avremo tutti la gioia di vedere la Trinità.
La portata principale è servita, ce la siamo sudata, ce la assaporiamo in tutti i suoi dettagli.
CONTORNO
Consumato il piatto principale il nostro stomaco non è per nulla appesantito, le nostre gambe e la nostra vista tanto meno. Pur dosando la velocità, la discesa ce la beviamo in un attimo. In mezzo al bosco godiamo di uno dei pochi tratti tecnici di giornata, poi tutto sterrato a mangiarci il dislivello. Pronti però a gustare altre prelibatezze.
Districandoci nel bello cerchiamo la via del lago di Palcjie sapendo di non cercare l’azzurro delle sue acque ma immergendoci nel verde dei suoi fondali.
Da qualunque prospettiva la si guardi siamo in un luogo meraviglioso.
Lo stomaco brontola, la strada si allunga all’orizzonte, via verso la ricerca della seconda portata.
SECONDO PIATTO
Il pedalare è dolce in questo ambiente. Attraversiamo l’abitato di Palcjie, tocchiamo l’avamposto di Jurisce, seguendo la leggenda del contrabbandiere gentiluomo Krpan puntiamo al paese di Zagorje. Sempre accompagnati dai veri padroni di questi angoli naturali.
Storia e natura si fondono, genti e culture si intrecciano, stanchezza e fame si insinuano…
Al castello consumiamo un banchetto, ci informiamo sul passato, scrutiamo il presente.
FRUTTA
Siamo già alla frutta? Non scherziamo, arrivare sul Silentabor non è proprio dietro l’angolo, Icefoot assicura che il palato verrà ripagato. Dosando le energie si riprende quota, arrivare alla frutta è solo preludio per gustare il dolce. Anche la cima piccola viene conquistata, i festanti astanti sono un po’ stanchi.
DOLCE-CAFFE’-GRAPPA
Le lunghe libagioni volgono al termine, e se Narin non ci vuole accontentare, sappiamo ben noi verso dove sbucare.
Una striscia di bucolici paesini ci porta verso l’approdo sicuro, alla fermata di Gornja Kosana una formosa signora ci aspetta.
E’ in questa accogliente Gostilna che il menù prende forma e sostanza, la sua prelibatezza dona energia, la “gemutlichkeit” ne è una naturale conseguenza.
Il finale sembra perfetto, tutti hanno apprezzato questo splendido menù pasquale.
Non tutti sanno però cosa li aspetta: la tremenda salita finale!
Dopo litri di birra e grappe è il conto più salato da pagare…
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto