Enduro 3 Camini 2018

8 aprile 2018

Grande presenza di atleti quest’anno alla 7a Enduro 3 Camini organizzata da 360 MTB, con un “back to the roots” lungo i trail del colle di Cattinara, fino giù a Borgo San Sergio: sold-out con 250 iscritti provenienti da Austria, Croazia, Italia, Slovenia.

I MIB votati alla discesa (infiltrati piacevolmente nel “multiprovinciale” team ASD Maglia Nera) ed alcuni neo simpatizzanti del GiovEnduro (aka “uscita enduristica del giovedì pomeriggio”) non hanno voluto mancare a solcare i sentieri della Enduro4Fun tergestina.
Partendo da chi si è adagiato verso il fondo della classifica (dovrà pagar da bere?), al miglior piazzato nell’empireo (dovrà pagar da mangiare? 😉 ), vediamo quali sono state le diverse impressioni e sensazioni.

ZANGER

© Paolo Furlan Photography

Finalmente partecipo alla mia prima gara di enduro e comincio con la gara “di casa”, sui trail spesso percorsi nelle uscite normali e in quelle del mitico GiovEnduro.
L’atmosfera è bella: gente, colori, biciclette, risate, preoccupazioni… si arriva presto alla partenza (anche se con il 208 tocca aspettare praticamente la fine della procedura).
Risalgo insieme a quelli partiti con me verso la prima PS e sbagliamo strada! Mega salita su per San Giuseppe che ci spacca le gambe ancora prima di iniziare! Vabbè, poco male.
Eccoci alla partenza della PS1, Igor. Parto bene e il ritmo mi sembra buono. Aiuta sicuramente il terreno ideale.

Va tutto talmente bene che probabilmente mi deconcentro un attimo ed eseguo un volo a planare con carpiato ritornato, coefficiente 4,9. I giudici appostati paiono soddisfatti…!!!

Mi rimetto in piedi, giro il manubrio nel verso giusto e riparto. Alla fine il resto della PS fila abbastanza bene e finisco. Bene! Sono ancora vivo!
Si va alla seconda PS, la 3 Camini. Speciale corta e di fatto non troppo impegnativa, forse salvo l’inizio con le scale e poi la compressione. Fila via liscia anche questa. Diciamo che un filo prudente sono stato visto il volo della prima e visto il volo in questa PS nella prova fatta due giorni fa.
Di buono c’è che comunque finora quello dietro non mi ha mai preso! 😉
La terza PS è Cattinara (praticamente un Cascatelle vecchio). Anche qui va tutto più o meno bene (salvo una specie di “tocco” con un albero, ma a velocità bassa) fino alla maledetta risalita dopo il ponticello di legno. Come nella prima PS (che fa lo stesso tratto) anche stavolta pedalo per non più di meta’ della risalita e poi spingo. Bene. Arrivo in cima e, vedendo anche che più indietro arriva il 209, salto in sella per scendere l’ultimo tratto (ancora circa 50 metri di discesa per l’arrivo)… Oplà! Ottimo! Bene, metto giù i piedi sui pedali e… DOVE SONO I PEDALI???? Classico esempio di “antifase” tra pedali e piedi. Annaspo per una decina di metri seduto solo sulla sella con il terreno che presenta gradini e qualche difficoltà… rischio di ammazzarmi!!! Mi fermo per ristabilire l’ordine e così magari passa anche quello dietro che però, evidentemente, si fa contagiare dall’incasinamento che scorre potente dentro di me, e si incasina anche lui fermandosi dietro… Bon… riparto e arrivo al traguardo…
Finita anche la PS3, sempre vivo!

Prima della PS4 c’è il controllo orario ed una fase di rilassamento in bike park. Bella atmosfera, un sacco di gente. Si vede subito che la prima curva fuori dalle rampe di legno del bike park è bastarda: su erba, in contropendenza e “bi-livello”… va affrontata tranquilli e con cura.
Eccomi alla partenza: le rampe di legno sono qualcosa al cui bisogna abituarsi, però le faccio. Ecco la curva… vai piano… vado piano… ecco, la curva è fatta, ora adeguati al fondo e prosegui… mi adeg… SCRATABLAM!!!!! La ruota dietro finisce nell’avallamento sulla sinistra (la curva era verso destra) della carreggiata e la bici va in rotazione. Per tenermi su metto il piede destro a terra ma il ginocchio decide che la torsione è forse un po’ troppa e quindi mi segnala chiaramente che la cosa non s’aveva da fare… Ginocchio un po’ in distorsione. Mi tiro su e per far passare il 209 mi metto fuori dal tracciato… Sai che c’è? Finire la PS potrei farlo. Ma pensare di fare anche la PS5, l’ultima, con questo ginocchio non mi ispira, tanto piu’ che si tratta di una Cascatelle intera per cui neanche del tutto banale…
Vabbè… finisce qui la mia E3C. Sono comunque ancora vivo e relativamente intero.
Peccato per la mancata birra finale con gli altri.

Impressioni finali: bella manifestazione e bellissima compagnia tra MIB, simpatizzanti MIB e colleghi (di lavoro) enduristi. Effettivamente il clima è sereno e non c’è esasperazione. Tutti si conoscono e si fraternizza bene. Detto ciò, forse fare una gara come questa su trail che già posso percorrere quando voglio non è il massimo… qui hai un po’ d’ansia, pensi agli altri (specie a chi hai dietro), devi risalire a tappe forzate… Non so… Devo decidere se mi piace o meno. Comunque aver fatto l’esperienza è già super-positivo.

W l’enduro, W il GiovEnduro, W i MIB!!!!

PATATO

© Paolo Furlan Photography

Anche quest’anno decido di tentare la sorte re-iscrivendomi alla 3 Camini, ma le cose sono un po’ diverse dal 2017… quest’anno la famiglia si è allargata e avrò uno spettatore in più ad attendermi al traguardo.
Ma iniziamo con ordine. La domenica mattina preparo il tutto… ovviamente sto parlando di pannolini, ricambi, tutine, passeggini, etc. di cui carico la macchina… ah si dimenticavo, carico anche la mia bike (acquistata circa un mese prima e usata tre volte), il casco da enduro e le protezioni. Direzione Borgo San Sergio per la partenza della gara. Qui capisco subito che la giornata non sarà semplice, il mio numero risulta già ritirato da un austriaco e non sanno cosa fare… alla fine pescano il numero di un assente che mi porterò sulla bike per tutta la gara e il cui nome comparirà anche nelle classifiche ufficiali (colgo qui l’occasione per scusarmi con costui per la disastrosa prova).
Il clima in partenza è festoso come in tutte le gare di enduro, trovo gli amici di Maglia Nera, nonchè Medioman capostipite enduristico dei MIB , Manigo che per l’occasione riveste i panni dell’endurista, il mitico Zanger, l’altro “manigo” Andrea “Turbo” e il super Manuel.
Tutto pronto, saluto Spoletta ed il piccolo Enea, allaccio il casco e si parte… Ovviamente sbaglio strada per la PS1 e arrivo a San Giuseppe… ma sono accompagnato da altri compagni di sventura e mestamente ci sbattiamo il rampone in pavè per arrivare all’inizio della prima prova.
3,2,1… partenza… mi sento bene la bici scorre, anche se non ho regolato nè pressione pneumatici (me ne accorgo subito dopo la partenza) nè forca… la bici mi dà una mano e vengo superato solo da un concorrente… tutto fila liscio fino alla fine della prova dove per far passare un rider sullo scollinamento finale metto un piede in fallo e cado in un fosso… è qui che inizia la mia centrifuga della 3 Camini… mi ricompongo, finisco la prova e ripedalo verso la PS2… anche qui tutto ok mi sento velocissimo anche se non lo sono e mi distendo all’ultima curva… altra centrifuga…

PS3 molto fisica… la interpreto bene superando i punti critici… quasi alla fine un rider in difficoltà davanti a me scivola e io appena tocco i freni… mi ritrovo a fare un altro giro di lavatrice per un altro risciacquo.

Ho deciso che non voglio più cadere e la prova del bike park la faccio a una velocità ignobile.

Siamo all’ultima PS, Cascatelle, lì so che ci sono delle pietre che veramente non digerisco… in partenza domando se ci sono dei cuscini in quel punto per attutire la caduta e mi dicono di no… devo assolutamente evitare questa centrifuga… per fortuna va tutto liscio e arrivo senza problemi alla fine della PS5.
La 3 Camini aveva deciso che per me il lavaggio con centrifuga era finito.

All’arrivo meritata birra con gli amici e la soddisfazione per essere riuscito a chiudere la gara anche quest’anno senza troppi danni fisici nè apparenti danni strutturali alla bike.

MEDIOMAN

© Paolo Furlan Photography

Finalmente quest’anno riesco a partecipare alla 3 Camini dopo che l’anno scorso mi ero storto una caviglia pochi giorni prima.  Comunque, per non perder la buona abitudine, la bella spallata di febbraio sul Griza ha avuto il suo “richiamino” grazie ad un 180° durante una discesa nei giorni precedenti, così l’articolazione è un po’ dolorante… ma non sarà un valido motivo per fermarmi!
La sveglia suona presto domenica mattina, devo sistemare la figlia che ha una regata a Barcola e presentarmi in tempo al controllo tessere Borgo San Sergio, ed un dubbio mi attanaglia: “ma se son cisto, chi me lo fa far?”… eppur si fa! Alla partenza incrocio gli amici di Maglia Nera ed i MIB enduristi stemperano la tensione. Con il 157 sono in mezzo al gruppo, partenza verso le 11, su su verso Igor…
Prima della PS1 mi sale un po’ l’ansia da “scarsa” prestazione, assicuro chi mi sta dietro che cercherò di mettermi da parte appena possibile… 11:52:00 si parte!
Mamma mia, questi freni che mi frenano… che lento, che lento! Prima di ingranare ci vuole più un minuto, prendo un po’ di velocità solo dopo l’incrocio con la strada asfaltata, ma quasi al sottopasso arriva Marco Mottes (Mork) che mi chiede strada… con la scusa di salutare i MIB tifosi presenti, mi fermo e mi faccio sorpassare! Poco sotto una variante con muretto vorrebbe consigliare a me ed a vari altri biker una visita dall’urologo, ma per fortuna la evito (la visita, non la variante)… arriva ancora uno da dietro che chiede strada… eppasssa…
La parte finale (che sarà comune con Cattinara e Cascatelle) mi esalta col suo facile salto poi rampetta a piedi e scassato finale.
Finito! Lento ma sano…

Si risale verso 3 Camini, la PS2 è breve ma intensa, cerco di andare giù pulito e veloce, Mork mi raggiunge di nuovo, ma mi diverto e arrivo giù in un attimo.

Tocca ora alla PS3, Cattinara, provata solo una volta nella parte centrale dove so che c’è un albero che mi aspetta… Anche questa è bella veloce, la conosco abbastanza bene e cerco di lasciar scorrere le ruote… toh, sento una voce dietro… Mork mi passa a velocità doppia… ho un po’ il fiatone ma non voglio sfigurare… ancora salto, un po’ più lungo e parabolica… sulla salita scendo e corro e ancora lo scassato…
Finito! Meno lento ma sempre sano…

La terza risalita da Borgo adesso si fa un po’ sentire, ma al Bike Park c’è tutto il tempo per rifiatare e mangiare qualcosa, osservando le 4 paraboliche north shore. Mmh, come bisogna affrontarle? Via le mani dai freni, traiettoria centrale e lasciarsi portare…
Tocca a me, la PS4 è cortissima ma infida, parto ed in un attimo sono già sulla prima parabolica, velocità buona, traiettoria corretta, figo! Peccato che la marcia sia sbagliata e appena sull’erba mulinello le pedivelle quasi a vuoto… seconda, terza, quarta (marcia e parabolica), arriva la curva in contropendenza, cerco di anticiparla e ovviamente arrivo lungo ma mi salvo. Ce ne sono ancora un po’, ma stavolta le anticiperò tutte o almeno ci proverò! Drop finale (copiato) e arrivo… salvo e divertito!

PS5 Cascatelle è l’ultima. La stanchezza si fa un po’ sentire e so che mi aspetta un passaggio sulle rocce già una volta battezzato “ma cos’ te son fora?” che riesco a fare 1 volta su 3. Diventa 1 volta su 4, perdo l’aggancio scarpa-pedale e già che ci sono vedo sfrecciare Mork! Poco male da qui in avanti non ho problemi, rilancio sul tratto diritto e butto l’occhio dietro per vedere chi sta arrivando… il 159… lo lascerò passare e cerco di non sbagliare… ancora salto, ancora un po’ più lungo e parabolica un po’ più veloce… salita di corsa e discesa scassata con un SPD che non vuole sapere di agganciarsi, ma arrivo al guado e… biiip!
Finito, arrivato, sfinito, ma integro!

Il muliebre kazziatonen (alternativa, poco analgesica, al Diclofenac per lenire i dolori da cadute) è evitato anche stavolta!!!
In-sani in partenza, sani all’arrivo! Con il proposito di mollare di più i freni la prossima volta…

SUPERMARIO (aka LUIGI)

© Paolo Furlan Photography

Anche se attardato da un guasto meccanico sulla PS1 con la catena aggrovigliata alla pedivella e la necessità di smontare la ruota, perdendo quindi tempo “prezioso”, ho via via scalato la classifica dei GiovEnduristi con una gara “a bombazza” che mi ha portato ad un tempo finale complessivo inferiore ai 18 minuti, risultato di cui sono molto fiero!

MANIGO

© Paolo Furlan Photography

Cosa ci racconterà uno dei migliori MIB discesisti?
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Bisognerà aspettare il suo ritorno da una (poco enduristica) gita in Parenzana in dolce compagnia.  Vi terremo aggiornati! 😎

MANUEL

© Paolo Furlan Photography

Condizioni ideali alla 7° Enduro 3 Camini con il tutto esaurito. 5 prove speciali di cui una al bike park 3 Camini per un totale di 25 km e 900 m di dislivello. Le prove del giorno precedente con lo stesso dislivello si sono fatte sentire nelle braccia e nelle gambe ma nonostante ciò le 5 PS sono filate via lisce come non mai, nessun guasto e nessuna caduta.

La PS Bike Park, mai provata prima, è stata una bella sfida anche se breve. Più lunghe le altre PS con Cascatelle e Cattinara a richiedere un grande impegno fisico.

Nonostante si giocasse in casa un 130° assoluto su 193° classificati nella prima gara enduro sono una bella soddisfazione per la quale devo ringraziare i ragazzi di Maglia Nera e i MIB per le uscite enduro ed il supporto.

TURBO (soprannome guadagnato sul campo)

© Paolo Furlan Photography

Poche parole per incorniciare una buona gara, condita da un paio di cadute… Un dritto lungo la PS3 di Cattinara ad abbracciare un albero (che ricambia con affetto, senza lasciare conseguenze) con tempo perso a sistemare manubrio e forcella… Una scivolata sulla PS4 del Bike Park, giusto per lasciare a Medioman l’illusione di esser sceso alla stessa velocità…
Ma un ottimo tempo finale, per una classifica che mi vede DAVANTI 
 (circa 30″) a Manigo , che rode d’invidia. 😀

Ottimo divertimento in compagnia di tanti amici!

Che dire? La classifica finale conta? Ma anche no!
Per tutti podio virtuale meritato, per la caparbietà, la voglia di divertirsi, di mettersi alla prova e di uscire dalla propria “comfort zone”!

PS: se proprio volete le classifiche, potete trovarle sul sito sloenduro.



Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

Medioman
Medioman
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