TriMIBathlon 2016

19-20 marzo 2016

Dopo mesi di intensi preparativi e spasmodica attesa, ecco che finalmente arriva il momento del primo TriMIBathlon, l’evento sportivo dell’anno ospitato da due nazioni (Italia e Austria) che coinvolge 3 discipline sportive da sempre affini: MTB, ping-pong e sci.
Dopo l’estenuante fase eliminatoria (che ha visto soccombere per ultimo uno dei grandi favoriti, il Cinci, vittima del sacro fuoco), i finalisti che si sfidano per l’ambitissimo titolo sono 4: Bussola, Icefoot, Medioman e il Prof.

La prima prova è quella forse più sentita: la MTB. Talmente sentita che Icefoot non se la sente di presentarsi al ritrovo (ore 09:30 di sabato), mentre Bussola non sente la sveglia e quindi decide di partire lanciato, lanciandosi in autostrada a 160 km/h  per presentarsi puntualissimo all’appuntamento dopo essere stato segnalato all’Agip dell’Università di Trieste alle 08:12 (si veda prova allegata).

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Fatto stà che alle 09:30 i 3 finalisti finalmente si incontrano e si studiano: la tensione è palpabile, il Bussola dimentica il telefono in auto, il Prof dimentica di aver rubato la macchina fotografica al figlio (cercando di ovviare all’errore raccogliendo per strada, a mò di “cadò”, un cardellino stecchito da impagliare) e Medioman si dimentica di fare pipì per oltre 14 minuti, suo primato assoluto.

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A dare il via alla competizione è il buon Cinci, arso, più che dal suo fuoco, dal suo cocente rimpianto per non poter pedalare: seguirà comunque il terzetto prima dall’ammiraglia e poi a “gamba fasul”, giusto per far intuire di che cosa sarebbe stato capace se solo Sant’Antonio non si fosse intromesso tra lui e il TriMIBathlon.

L’avvio di gara è tattico: l’avvicinamento verso la ciclabile è prudente, con Medioman a saggiare la gamba (e la cervicale e la prostata e il ginocchio e…) degli avversari con un ritmo a tratti frizzante, come l’aria mattutina di questa giornata di fine inverno.

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Ma le sorprese cominciano ben presto, con l’attacco della ciclabile innevata: evidentemente i tre campioni hanno sbagliato sciolina, visto che da subito si rendono conto che per avanzare di un metro devono pedalare alla velocità di un Girmi impazzito.

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A farne le spese per primi, causa surriscaldamento dei motori, sono Medioman e il Prof: attrezzati di tutto punto per una spedizione artica, cominciano a fare soste obbligate per togliersi di dosso strati inutili di vestiario (Medioman resterà in maglietta della salute ed il Prof sarà visto spalmarsi di crema solare abbronzante al cocco e tapinanbur) ed adattarsi gradualmente al clima che la fatica rende estivo.

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Ne approfitta in questa fase il Bussola: partito con il solito abbigliamento 4 stagioni blu-bussola, assistito da un percorso senza bivi, “sfreccia” davanti a tutti al primo traguardo volante che conquista con elegante posa plastica, facendosi fotografare dalla stampa specializzata con malcelata soddisfazione.

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I due avversari però, oltre che tostati, sono tosti: ben presto riacciuffano il Bussola ed il gruppo si presenta così compatto all’attacco del sentiero verso il rifugio Zacchi, l’agognata quanto temuta vetta di giornata.

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Il fondo del sentiero, completamente innevato, è ancora una volta subdolo: a tratti ombrosi quasi scorrevoli si alternano tratti assolati dove l’avanzamento e il non affondamento sono una lotta contro le leggi fisiche: Medioman, costretto ad un certo punto a mettere il piede giù dal pedale a bordo sentiero, pare sia stato solo fortunosamente tratto in salvo da un San Bernardo di passaggio che lo ha dissepolto sotto tre metri di neve.

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Il Prof emette gemiti, ma avanza grazie alla sua ineffabile tecnica che gli permette di fare “surplus” (o surplace?) e galleggiare sulla neve. Bussola avanza, ma emette grida per accendere la sua grinta ed oscurare i suoi evidenti limiti tecnici. Medioman, invece, estrae dallo zaino 3 panini col salame: è il meritato punto ristoro di metà gara, che i 3 campioni affrontano ancora una volta uniti.

Comincia quindi la fase finale dell’ascesa, tra ali di folla umana e canina che incita festosa o perplessa il faticoso avanzare dei tre curiosi “sciclisti”. E qui si rompono gli indugi: Bussola sente di dover onorare la maglia azzurra che porta indosso e decide che l’affondamento è solo una sensazione: per 500 metri entra in trance agonistica e stacca il Prof, che sportivamente lo incita da dietro, mentre Medioman saggiamente decide che un po’ di sburtanbike non ha mai fatto del male a nessuno, tranne che a Spoletta.

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La vetta si avvicina: come sullo Zoncolan, sui tornanti ci sono le scritte dei tifosi. Alla visione di un “Cinci 12:06” il Bussola, commosso per l’amico posseduto, esce dalla trance agonistica ed entra in una trance agonizzante.

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Gli ultimi tornanti sono durissimi… e quando il gioco si fa duro, il Prof comincia a giocare.

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Ed è così che al gran premio della montagna i nostri campioni giungono nell’ordine forse più prevedibile, trattandosi di salita: il Prof, il Bussola e a chiudere il buon Medioman.

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Ad attenderci un riposato Cinci ed una sana ostessa carnica che offre birra, radler, apfelsaft, spaghetti, tagliatelle e caffè!

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Ma la gioia per la conquista della vetta cede ben presto il posto alla tensione per la seconda manche: la discesa “a bombazza” sul sentiero innevato.

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Peccato che le due ore spese in libagioni abbiano contribuito ad un ulteriore squaccheronamento del fondo nevoso: fatica pura anche in discesa, anteriori incontrollabili, posteriori in “svisada” quasi permanente, traiettorie a dir poco convolute…

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Anche qui l’esito è prevedibile, trattandosi pur sempre di discesa: Medioman tira fuori il quindicenne che c’è in lui e si diverte e va in fuga, il Prof tira fuori il burbero che c’è in lui e protesta ma avanza, il Bussola va a musata due volte nella neve ed arranca in ultima posizione…

E per non farci mancare nulla, si ripercorre al contrario anche la ciclabile già percorsa al mattino, che il sole ha scaldato per benino. Anche il Prof si lascia andare in momenti di amato relax…

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Il riavvicinamento al villaggio olimpico, finito il sentiero, prosegue sereno, con il momento architettonico sul vecchio ponte ferroviario, il momento artistico con foto plastiche ed il momento di ricongiungersi col Cinci dopo l’ultima volata sulla salita finale (ovvia la vittoria di Bussola, giocando sotto casa…).

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A gara finita, con caffè-panettone-biscotti si tirano le somme della prima tappa del TriMIBathlon: sorprendentemente, viste le classifiche speculari (Bussola-Prof-Medioman in su, Medioman-Prof-Bussola in giù), gli atleti sono ancora tutti alla pari. Tutto si giocherà nelle altre due tappe: il ping-pong e lo sci!

La seconda specialità del TriMIBathlon si svolge in terra straniera: saranno l’Austria e la casa di Medioman ad ospitare quella che potrebbe rivelarsi, a questo punto, la gara decisiva: quella del ping-pong!

Gara che sarà anticipata e seguita, a dire il vero, da altre due specialità: quella di perdersi del Bussola (che riuscirà a disorientare anche lo sventurato Icefoot e le sue mule, perdendosi nei campi di Noetsch e nei meandri di Kreuth) e quella di cedere a libagioni di tutti i MIB, questa volta nella confortevole trattoria del giovane Holder.

La gara di ping-pong è accesissima: i campioni si scaldano prima ingaggiando giovani sparring-partners abili ma un poco troppo stazionarie e poi sfidandosi in doppi incrociati all’ultimo spigolo. La Kreuth-arena si infiamma: è il momento delle semifinali. Medioman fa valere il fattore campo contro Icefoot, mentre Bussola fa valere la sua maggiore esperienza pingpongistica (vice-campione parrocchiale stagione 81-82) contro l’estroso Prof. Nella finale per il terzo posto è il Prof a sfoggiare colpi strabilianti ed a conquistarsi il bronzo, solo ai vantaggi, contro l’indomito Icefoot-Grobelar, che si deve accontentare della medaglia di legno. Nella finalissima, invece, Bussola riesce a ricadere in una delle sue ormai note trance agonistiche: fattosi impossessare dallo spirito di Goran Ivanisevic, mette a segno una serie di servizi vincenti, misto di rara potenza e precisione: nulla può il pur bravo Medioman, che chiude la gara con l’argento.
Stavolta è Bussola a salire sul gradino più alto del podio!

PingPong

Ma si sa, i conti si fanno solo alla fine: tutto è quindi rimandato all’ultima gara, quella di sci in programma di nuovo sulle nevi tarvisiane per il giorno dopo, domenica 20 marzo.

Ma che anche l’ultima competizione sia molto sentita lo si capisce il sabato sera quando, prima del meritato riposo, viene proiettato un film dove tutti i partecipanti hanno potuto rinfrescare le proprie nozioni di discesa sugli sci studiando uno dei capisaldi dell’insegnamento tecnico evoluto, le lezioni del maestro ragionier Ugo Fantozzi.
Alla mattina, dopo abbondante e allettante colazione, il gruppo unito si prepara a partire verso Tarvisio sede della manifestazione.
Solamente Bussola abbandona il ritiro mezzora prima degli altri probabilmente per ingerire intrugli miracolosi lontano da occhi indiscreti…
Medioman intanto, capo delegazione in Austria, inibisce l’uso del bagno agli altri astanti con tecniche sopraffine mettendo punti a suo favore dovuti a costipazione degli avversari.
Per ovvie ragioni, non solo della fisica, lo scendere da Kreuth a Tarvisio sarà molto più veloce che salire da Tarvisio a Kreuth…

Ore 9 ritrovo presso la seggiovia del Presnitz, il meteo è ideale per tutti!
Il sole cocente permette a Cinci di abbigliarsi con maglietta maniche corte e con leggera giacchetta maniche lunghe, senza casco.
L’aria frizzante permette ad Icefoot di abbigliarsi con maglietta della salute, dolcevita in cotone “altocollo”, pile tecnico con cappuccio, giubottone tecnico Fila anni 90 con interno in pile, con sottocasco.
La tensione è palpabile ma le piste perfettamente battute e soprattutto svuotate degli inutili sciatori della domenica rendono la competizione altamente spettacolare. Con una mossa a sorpresa si decide di usare le risalite meccanizzate per preservare energie per la discesa; giunti in alto i MIB e le loro sostenitrici sono pronti a partire.

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Bussola padrone di casa fa strada, si lancia a cannone con tecnica rivedibile ma molto efficace, la parola curva è depennata dal suo vocabolario.
Cinci è punto nell’orgoglio, “solitamente sono io il più veloce”, si lancia all’inseguimento infischiandosene dei fuochi epifanici.
Medioman ha stile, anni di sci in cantina non hanno scalfito la sua sobria eleganza, la discesa con busto rialzato ne fanno un marchio di fabbrica.
Il Prof è contemplativo, curva e osserva, ondeggia spensierato, lo scorrere degli sci sulla neve sono solo un complemento al fermento dei suoi neuroni al lavoro.
Icefoot ha una guida nervosa, alla ricerca costante di salti, fuoripista, sentieri nei boschi che gli ricordino inesorabilmente che solo il giubbotto è degli anni 90…
Alla prima sosta ad un bivio le snowboardgirls Elisa&Elisa sono rapite dalla velocità e dalla sicurezza del Bussola, purtroppo però vengono maleficamente contagiate dal suo senso dell’orientamento. Al grido di “ci vediamo alla partenza tra 2 minuti!” imboccano una pista laterale… le ricerche sono ancora in corso!
La giornata è veramente ideale e settore dopo settore l’allegra brigata si sposta verso la cima del Lussari. Più o meno ligi attraversiamo il paesino e ci lanciamo sulla discesa con il fondo ben battuto e godurioso. Il gruppo MIB si sgrana, si ricompone, si allunga, si diverte…
Il capo delegazione italiano fa a pugni con il cronometro, è pressato dal tempo che passa. Come una molla, quando gli ultimi (o meglio le ultime) si ricongiungono, lui riparte a capofitto. Fino a quando, dopo la risalita sul Lussari, non lo rivedremo più… il primo ritiro dalla competizione si è compiuto!
Dopo la pista grigia in cima, decidiamo di riconquistare Tarvisio nel collegamento a valle, dove approfitteremo della prima sosta nel “fornitissimo” rifugio che troviamo prima di raggiungere la seggiovia dell’Angelo.

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Nel frattempo una veloce riletta al regolamento TriMIBathlon ci ricorda che vincerà la prova non chi sarà più veloce ma bensì chi terrà di più gli sci ai piedi, quindi gara di resistenza.
Finalmente Icefoot trova un bosco intricatissimo, convince tutti a seguirlo, l’abilità dei MIB a destreggiarsi tra alberi, salti, neve fresca e animali feroci si evidenzia non solo sulle due ruote!
Il tempo avanza, lo stomaco brontola e dopo qualche altra discesa sosta alla Baita Florianca.

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Birra e panini, e panini, e panini… rifugio toglie, rifugio dà…
Ci godiamo la meritata pausa, una ciacola tira l’altra, Cinci, Medioman e il Prof, spalleggiati dal nuovo alleato Roby, decidono di gettare la spugna e di ritirarsi alla fine della prossima discesa.
Ne rimarrà soltanto uno, anzi due, Icefoot sempre sostenuto dall’inossidabile Martina!  Anche perchè la ricerca di due snowboard con le relative proprietarie continua…

Alla fine quindi chi è il vincitore di questa competizione internazionale?

Tirando le somme, allineando i coefficienti, dividendo per l’ipotenusa, squalificando per doping, ottemperando le disposizioni europee, il premio di TriMIBatleta dell’anno non può che andare a lui, deus ex machina, organizzato ed organizzatore… Medioman!!!
…che vince l’obbligo di invitarci per la seconda edizione…

PS: reportage a due mani, sabato Bussola e domenica Icefoot…



Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

4 commenti

  1. E pensare che nelle stesse ore c’era chi si dedicava al bitume….

    Segnalo la mancanza di foto che comprovano la sfida al tavolo (da ping pong).
    Segnalo l’influenza nella proclamazione del vincitore, dettata forse dalla gratitudine per l’ospitalità.

  2. Penso che adirò a vie legali.
    Occhi innocenti ed imparziali possono testimoniare la mia netta affermazione nella finale per il terzo posto con il Prof!

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