In salita e in discesa, in bici e non solo...
Il giro del lago di Garda
19 marzo 2016
Il giro del Lago di Garda è uno degli innumerevoli sogni ciclistici che da anni tengo nel cassetto (assieme alla Trieste-Venezia, Milano Sanremo, Pordoi, Gavia, Mortirolo…), tutti più o meno fattibili, ma riuscire poi a trovare il tempo e il modo per realizzarli è un’altra cosa.
Partenza alle 8 con Gianni: questa volta la regola bresciana di uscire all’alba passa in secondo piano rispetto alle previsioni che promettono un’escursione termica di 15 gradi, in bdc non si porta lo zaino…
I primi cinquanta km ci portano a Riva del Garda in stile cicloturismo, almeno per me che sono sempre comodamente in scia: “vediamo come stai quando siamo a Riva, poi ti faccio stare avanti a tirare” dice Gianni.

La costa Ovest è spettacolare, come un po’ tutto il lago del resto; tra una galleria e l’altra appaiono panorami mozzafiato, dominati dal Monte Baldo innevato. Purtroppo non godo appieno dello spettacolo perché il traffico sostenuto mi mette ansia.
Facciamo tappa a Torbole, sono passate le 9 e mezza ed iniziano ad arrivare i primi nutriti gruppi di bdc dalla zona di Verona; da questo momento in poi sarà una processione continua di ciclisti.

Iniziamo anche a trovare diversi ciclisti nella nostra direzione. Durante una pausa Gianni individua un gruppetto e dice: “dai che passa il nostro treno”, li raggiungiamo al volo e dopo tre minuti è lui davanti a tirare tutti… anche loro avranno detto la stessa cosa.
Tra un panorama e un paesetto suggestivo si va avanti sin quasi a Peschiera la locomotiva bresciana sempre davanti, il ritmo però è aumentato, sono al limite delle mie possibilità anche a stare in scia; meno male le pause foto/cibo sono frequenti. Riusciamo anche ad agganciare uno squadrone che ci tira per qualche km. Imbarazzante la facilità con la quale si procede a 33 km/h con pochi colpi di pedale. Ne approfitto per riposarmi, poi cambiano strada e Gianni riparte sui 35.

Arrivati a 120 km, poco prima di Peschiera, ci sorpassa un missile con una strepitosa bici da crono (S-Works Venge), Gianni si alza sui pedali e io dietro: si procede per un bel tratto sui 45/50 con le ruote che si sfiorano… spettacolo!!!
Peccato che con questa bravata mi brucio le energie residue che mi avrebbero permesso di stare un po’ davanti, ma ne è davvero valsa la pena.
Nemmeno la pausa ristoro a Desenzano con tanto di Coca Cola mi aiuterà a risorgere, non riuscirò più neanche a tenere la ruota di Gianni, gli ultimi trenta km sono piuttosto duretti, conditi dalle peggiori salite di giornata e una serie di minacce di crampi. Ma alla fine verso le 14 siamo a casa.
Anche questa impresa è fatta!!!
Grazie Gianni!
Max elevation: 262 m
Total climbing: 1729 m
Total time: 06:01:56
Ciao Ivano, mi spiace che non mi hai fatto sapere nulla…ero anche io sul lago sabato!! Se me lo dicevi ti salutato volentieri a Riva!
Ciao Jaro, mi spiace ma credevo fossi via per la Cape Epic. Ti aspettavo alla Lanaro Granfondo piuttosto…