Eternity tour

18 luglio 2015

Un lontano giorno di gennaio, dopo una solo abbozzata idea di accoppiata Auremiano/Nanos innevati, Cinci profetizza: “noi due non dobbiamo mai girare insieme da soli”. Per tanti mesi di contestuale militanza MIB questo fatidico evento riesce a non verificarsi, ma il 18 luglio, complici il caldo e le ferie di tutti gli elementi mentalmente sani del gruppo che ci avrebbero dissuaso da insani propositi, si profila la temuta congiunzione astrale.

L’incontro a Basovizza alle 6.20 del mattino può far presagire un giretto breve approfittando delle ore fresche, ma non sarà così… Entrambi usciamo di casa verso le 5.45/50 e all’incontro iniziamo a riordinare le idee: “andiamo come PRIMA tappa a Predjama, poi si vede”… Avvicinamento lampo stradale fino a Divaca, poi sterrato fino a Senozece, da lì ancora strada fino a Razdrto, quando finalmente iniziamo a dar sfogo alla nostra vena esploratrice: dopo una prima parte un po’ titubante, dal paese di Strane incontriamo un ottimo sterrato che ci porta a Smihel pod Nanosom e da lì ancora uno sterrato (contrassegnato da un numero 3 e da una conchiglia, che Cinci ammira con lo stupore di un bambino) che con interessanti passaggi nei boschi ci fa sentire in altre zone geografiche: ovviamente c’è sempre la mano dell’uomo che, a colpi di disboscamento e distruzione di strade, ci fa ricordare che non siamo poi così fuori dal mondo… Il sentiero con una discesa simpaticamente tecnica ci porta nella piccola valle sotto il castello di Predjama alle 9.30. Facciamo qualche pausa foto, merenda e decidiamo cosa fare.

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Ormai le nostre mete le decidiamo a piacere, senza fare alcun calcolo sui chilometri… non ci interessa!!! Decidiamo di andare sulla Sveta Trojica: per arrivarci dobbiamo scendere a Postumia, ma per evitare un banale asfalto in discesa, esploriamo la zona fino a Studeno, paese con case bellissime, da cui si diramerà uno sterrato che ci porterà poi a Postumia. Lungo lo sterrato una magnifica sorpresa, scopriamo l’esistenza di un campeggio nella località della Pivka Jama: nel raggio di poche centinaia di metri, c’è un bellissimo campeggio ombroso, con spazi tende e bungalow, piscine, campi di basket, tennis, beach volley, ping pong, la grotta da visitare, il ristorante… lo giriamo in lungo e in largo e prendiamo un gelato prima di andarcene. Il commesso locale chiude a chiave il bancone dei gelati mentre gli gravitiamo attorno, chissà perchè…

Arriviamo quindi a Postumia e poi ci imboschiamo con l’obiettivo Sveta Troijca. Durante l’ascesa, raccontando di un vecchio giro in cui ero passato anche per il monte Veliki Javornik, in teoria dotato di rifugio e alto 1268 metri, Cinci non resiste alla sete di conquista (che poi si tramuterà in sete vera e propria… tra l’altro… un’unica borraccia per un giro di 14 ore è un’idea… come definirla… va bene ci sono le fontane, però…) e propone una tappa anche lì, incontrando ovviamente la mia approvazione. Una già infida rampa finale che si può percorrere solo a piedi è stata resa ancor più infida dagli effetti del gelicidio di due anni fa, così raggiungiamo la vetta tra ortiche, ostacoli, fatica e sofferenza… sofferenza acuita dal fatto che il rifugio, anche se è sabato, risulta chiuso… chissà se è un rifugio operativo…

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Ad ogni modo facciamo un frugale pranzetto e troviamo due piccole bottigliette da 20 ml di Jegermeister… dispiaciuti per chi avesse voluto recuperarle, le raccogliamo concependole come un premio per la nostra fatica, anche se da veri sportivi non le apriamo. Foto di rito, firme sul libro di vetta, si riparte… Sveta Troijca sia!!!

Ci arriviamo senza intoppi… un piccolo intoppo magari… 700 inutili metri di salita offerti gentilmente dal sottoscritto. Cinci però dimostra contentezza per aver fatto un po’ di dislivello in più!!

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Peccato per la parte sommitale della salita, troppo pietrosa  soprattutto per chi ha 90 km nelle gambe!!
Ammiriamo le alture circostanti, ancora foto, Cinci si stende confondendo il terrapieno di Barcola con la pietra antestante alla chiesetta… e forse a Barcola ci saremmo voluti stare tutti e due!!! O almeno uno di noi!!

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Scendiamo velocemente verso Pivka, dove un supermercato si prepara ad essere saccheggiato e i suoi prodotti divorati: ciò avviene puntualmente, e siamo pronti per il ritorno, con uno sterrato interessante che da Pivka passa tutto attraverso i boschi nella zona dell’Auremiano e ci porta a Senozece.
Da lì solo asfalto, per gentile concessione di Cinci che cede alle richieste del compagno-cugno che già intorno al 120° km inizia a lamentare un po’ di stanchezza!!!
Arriviamo a Dolnje Lezece dove gustiamo due birre, che ci danno le energie necessarie per tornare a casa… asfaltone Divaca-Basovizza, varianti per il Sincrotrone, ed è il momento dei saluti: sono le 19 circa.
Torneremo a casa con 150 km io, 153 Cinci.



Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

Maverick
Maverick
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6 commenti

  1. “SE’ FORA COME CAVAI ” bravissimi questo è il vero spirito MIB anche se si soffre ci si diverte un mondo

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