In salita e in discesa, in bici e non solo...

Pedivelle & Pignoni n°3
Giri con gli amici, single track e sterrati, sudate in salita e godimento in discesa, tra il caldo afoso estivo e la neve invernale, sempre in compagnia della tua mountain bike, ti portano ad affezionarti a lei, quasi fosse una di famiglia…
Ma prima o poi qualcuno ti sussurra all’orecchio che potrebbe essere arrivato il momento di cambiare, il tormento si insinua nella tua mente e “gutta cavat lapidem”, anche se tutto ti dice di lasciar stare e di pensare ad altro…
Ma se riuscissi a venderla per un prezzo corretto, potrei passare al lato oscuro della mtb (29″) o almeno al lato fosco (27,5″)…
Allora non resta che provare a metterla sui vari mercatini online e vedere se c’è qualcuno interessato.
Passano pochi giorni e subito vari biker scrivono; tempo 2 giorni la mia Canyon Nerve AM è venduta, rimane in regione, con soddisfazione reciproca di acquirente e venditore.
E adesso? Mondraker Foxy bella ma troppo costosa e/o male allestita, Specialized Enduro troppo estrema.
Non rimane che Canyon con il dubbio tra Strive e Spectral ed il tarlo del dubbio tra 27,5″ e 29″…
La scelta è delicata, ma alla fine razionale: Canyon Spectral Al 29″. Geometria slope, un po’ copiata dalla Mondraker Foxy (Fabien Barel ci deve aver messo lo zampino), classico giunto Horst di casa Canyon, 130+130 mm di escursione, insomma una moderna All-mountain che dovrebbe scalare bene e non disdegnare le discese.
Scelgo il modello, scelgo la taglia, scelgo il pagamento, click. Fatto! Non resta che attendere che il pacco arrivi, con i dubbi che rimangono sulla scelta del modello, la scelta della taglia, le scelta del pagamento (ah no, questa non dà purtroppo dubbi!).
UPS è il corriere di Canyon, arriva il codice per il tracking… Bene, la bici è in consegna per martedì… Arriva martedì e la bici è ancora ferma all’hub di Milano! Ma cosa succede? Perchè non si muove?
Mercoledì mattina il pacco risulta ancora a Milano e non ci sono indicazioni sulla consegna, ma incredibilmente alle 10:30 cambia la posizione e si materializza in consegna col corriere a Trieste! Fiuuu…
Pomeriggio in fremente attesa, finalmente il campanello suona. E’ arrivata!!!
Decido di fare alcune foto dell’unboxing, anche per “giocare” con i MIB. Il pacco è in buone condizioni, condivido con i MIB la foto e tutti convengono che la scelta della lega di cartonio per la bici sia più affidabile del carbonio, anche se la linea sembra un po’ tozza…
Anche le scritte arancio sul telaio trovano estimatori tra i MIB…
Bene, adesso è il tuo turno. Hai voluto la bicicletta? Pedala!
Sono pronto a partire. Ma, un momento, mi hanno mandato un Dalì non una Emmetibì!!!
E’ finita la ricreazione, mettiamoci al lavoro!
Canyon spedisce la bici ben impacchettata, smontata solo del manubrio, reggisella Reverb (e comando remoto) e della ruota anteriore. In poco tempo, ma con la dovuta attenzione seguo le varie fasi di montaggio come da istruzioni. Le ruote sono appena gonfiate, così come ammortizzatore e forcella; allora una bella pompata alle prime ed anche agli ammo con la pompetta ad alta pressione compresa nell’acquisto.
Primo intoppo, la pompetta non funziona a dovere, i valori con la forcella sono 0-80-0-100 psi… Nooo, qualcosa non funziona…
Intanto osservo bene la nuova agognata forcella e una piccola lacrima scende: c’è un piccolo graffio già dalla fabbrica che naturalmente balza subito agli occhi… Ma porca…
Va bene lo stesso, segnalerò il tutto a Canyon, confidando in una risposta “positiva”, mi consolo pensando che in fondo dopo un po’ di uscite qualche graffio arriverà sicuramente…
La Spectral in colorazione Stealth fa proprio la sua figura!!!
La sera scende e non riesco a farci nemmeno un metro, causa impegni già presi ed improcastinabili. Ma domani sarai mia!
Si, magari… Quasi pronta ormai, grazie anche ad una pompetta per ammo fornitami dal Prof per il gonfiaggio, non resta che controllare che il Reverb funzioni a dovere… Nooo! Cosa succede? Il remoto rimane premuto… c’è un po’ d’olio sullo stelo… Ma come? Ma perchè?
Il tubicino del remoto è stato male avvitato in fabbrica e si vede addirittura la vite!
Sistemo con circa 6 giri ma ormai l’olio è uscito e l’aria è entrata. In Canyon purtroppo non hanno fatto un lavoro impeccabile, mi tocca segnalare anche questo. Mi metto allora alla ricerca di un meccanico che possa fare lo spurgo del Reverb, e contatto Giuliano di Punto Assistenza che naturalmente è sempre disponibile, ma non ha l’olio Rock Shox… Mi tocca andare a comprarlo la mattina seguente ed alle 14:30 correre da Giuliano, già oberato del lavoro dal venerdì, che però in 15 minuti, per fortuna, mi sistema il tutto, senza chiedermi una lira (e neanche un euro)!
Grazie Giuliano!!!
La bici è finalmente pronta, sentiremo cosa dirà Canyon di queste vicissitudini, ma intanto ho promesso alla moglie di andare insieme al mare, quindi… ciao Spectral, moglie+moto+Barcola mi attendono!
Ma l’aspettativa sale, rapido giro di Whatsapp: chi viene sabato mattina per il giro di prova e per “bagnare” il nuovo acquisto?… Tutti i MIB impegnati, solo il Cinci è disponibile… si và!!!
Toh! Il Cinci mi fa notare che le pedivelle sono in carbonio e mi propone subito uno scambio, impossibile però causa diverso mozzo…
Partenza da casa e ritrovo ad Opicina. Su strada la bici risponde bene, l’ammortizzatore Cane Creek è tarato come da indicazione di fabbrica, chiudo comunque la valvola in posizione Cimb per eliminare qualunque accenno di bobbing.
Anche la Pike ha le sue regolazioni e trovato il SAG corretto non servirebbe quasi neanche metterla in posizione Lock, ma comunque la provo (mi gioco un po’ tra Open, Pedal e Lock) e mi sembra ottimale, assorbendo i colpi improvvisi, ma rigida quando serve.
Il cockpit è piacevole ed il sistema Matchmaker X permette di sistemare freno, cambio e remoto del Reverb tutto su un unico attacco (ben fatta!).
Fa caldo e anche l’umidità è elevata, sono giorni che non piove e gli sterrati verso Filipcje Brdo sono forieri di nuvole di polvere. Lungo gli sterrati direi che si sente il maggior raggio delle ruote da 29″ che grazie all’effetto volano permettono di passare strappetti in salita da 15-20 m mantenendo la velocità, senza impuntarsi dove ci sono maggiorni asperità.
Il guidacatena fa il suo dovere, anche se sui terreni più scorrevoli e silenziosi si sente (solo acusticamente, ma senza esagerare).
Discese tecniche non ce ne sono, ma alcune più scorrevoli comunque si; apro quindi tutte le valvole di ammortizzatore e forcella ed entrambi assorbono bene le asperità e permettono velocità elevate senza problemi particolari. Ma li aspetto a prove più impegnative…
Anche i freni sono ancora in rodaggio, ma i quattro pistoncini per pinza mi danno comunque sensazione di potenza, comunque anche per loro attendiamo altri terreni…
La taglia della bici è quella giusta (ho scelto un L anche se il configuratore PPS di Canyon indicava una M, ma proprio al limite superiore), forse dovrò togliere uno spessore sotto il manubrio, vedremo nelle prossime uscite.
I pneumatici lasciano invece ancora qualche dubbio, in particolare il Continental Mountain King all’anteriore, pur con i suoi 2,4″, non mi dà sensazioni di grande aderenza, ma forse è anche colpa del terreno estremamente polveroso. Anche questi ancora da testare su altri tracciati… E probabilmente da latticizzare…
Nella sede MIB distaccata di Filipcje Brdo festeggiamo la nuova compagna di viaggio con terrano e salumi, mentre lontano iniziano i primi lampi e tuoni… neanche tanto lontano, rientriamo e la pioggia decide di battezzare veramente la nuova biga, ma solo per pochi minuti, perchè riavvicinandoci a Trieste rispunta il sole.
Nei tratti di single track la bici sembra girare bene ed essere abbastanza reattiva in curva, grazie anche allo stem di 60 mm ed ad un manubrio da 740 mm (nè stretto nè eccessivamente largo). Chissà come andrà nel toboga di Tignano?
Ormai nuovamente in zona Campo Carri ci voltiamo per vedere il grigio plumbeo del temporale, giusto in tempo per segnalare alla Protezione Civile un incendio sul Monte dei Pini, evidentemente colpito da un fulmine.
Polvere, pioggia, sole e la bici perde subito la sua aura di neoacquisto ed assume sfumature più consone ad una mountain bike in attività!
Si rientra.
E’ andata, c’è feeling e citando i Sigur Ros: Ágætis byrjun (Un buon inizio)!.
Attendo comunque nuove uscite ed altri tracciati per testarla a fondo, però assieme a tutti i MIB stavolta!!!
PS: Icefoot, in uscita al pomeriggio, stuzzica: “Bici nuova… Giro doppio… Divorzio breve…”. Ma resisto e vado a far la spesa 🙂