In salita e in discesa, in bici e non solo...

Le figurine mancanti
6 maggio 2017
Celo… celo… celo… MANCA!!! Neanche avesse trovato la figurina del famoso portiere Pier Luigi Pizzaballa, ad Icefoot si illuminano gli occhi e sobbalza dalla sedia quando sulla consunta mappa Primorska trova una linea tratteggiata in rosso, nelle vicinanze di casa, ancora da esplorare!
Non resta che convocare i MIB per il sabato pomeriggio e partire a colmare l’ imperdonabile lacuna.
Cinci e Medioman presenti all’appello si lasciano abbindolare da una partenza in salita che porta subito alla “scalata” del Monte d’Oro, il quale stuzzica Medioman per futuri percorsi Enduro e offre visioni della zona est di Trieste da una prospettiva nuova.
In cima, prima di arrivare al singletrack del cimitero di Caresana che ci porterà verso la valle delle Noghere, la famelica curiosità ci fa infilare due brevi tracce nel bosco che pur divertenti non danno il risultato sperato.
Altro giro altra corsa, giù a bomba nel sentiero conosciuto, puntiamo verso la valle di Ospo.
Nubi minacciose all’orizzonte, ma non sono un problema. Infatti il nostro sguardo non ci permette di guardare più in là del nostro naso nella dura salita verso Tinjan che, a ritmi diversi, ci fa scalare diverse linee di livello. A metà impresa siamo bagnati fradici di sudore e umidità e anche la pioggia comincia a dare il suo contributo.
Icefoot profetico ipotizza: in cima al Tinjan non pioverà più! E così sarà per tutto il giro.
Siamo al dunque, dopo veloce merendino, la ricerca del sentiero Pizzaballa è la priorità, una gustosa breve anteprima viene allietata da un gregge di caprette con il loro pastore. Ed ecco il segno premonitore…
Un battesimo è sempre un battesimo, anche se si tratta di un singletrack, un’esperienza sempre emozionante, con il non trascurabile vantaggio di non dover pagare il pranzo ai parenti…
Anche se uno che paga c’è, infatti Cinci ha una perdita di controllo a metà discesa e rimedia una bella botta al gomito.
Il tempo passa e purtroppo per questa volta dobbiamo saltare il corso di fisarmonica.
Ma il bello deve ancora venire. Siamo a Kolombar, due donzelle con il sambuco tra le mani ci indicano la via facile per Dekani, ma noi vogliamo la via difficile, la freccia che indica Slap fa al caso nostro.
Sarà la sorpresa più bella di giornata, una discesa nel bosco a capofitto, a tratti impegnativa, che ci fa sbucare sopra una cascatella (slap) che Cinci ed Icefoot, novelli guadatori, scrutano con interesse…
Arrivati a Dekani un cartello esplicativo indica con chiarezza la zona appena battuta e il suo circondario, non è un mistero come gli sloveni sappiano valorizzare le loro risorse naturali.
Non siamo neanche a metà dell’opera, ci aspettano 350 m di dislivello positivo per arrivare alla linea di demarcazione tra Sv. Anton e Kubed. A metà salita un ragliamento della catena di Medioman ci permette di tirare il fiato.
Dopo 350 m su, 300 m giù, non c’è tempo per andare a Kubed, quindi lancia in resta verso Rizana.
Analizzati con cura diversi incroci, Icefoot è alla ricerca di una traccetta nel bosco che porta ad un libro di vetta… ma come? ma se siamo in discesa?… malfidenti! Eccolo!
In realtà il libro non c’è, il suo contenitore invece sì, siamo a 226 m s.l.m.
Cinci è orientato in discesa verso Rizana, Medioman è orientato in salita verso Kubed, è proprio vero che non ci sono più le stagioni di una volta…
Il tratto successivo in discesa, con la luce calante, quasi in penombra, facendo slalom tra rami ed alberi, è veramente affascinante anche se molto breve. Giunti a valle tralasciamo l’idea di una nuova impegnativa salita verso Stepani per raggiungere Ospo ed optiamo per una più tranquilla Parenzana; non prima di aver effettuato il collegamento per fuoristrada inediti a scapito di bituminoso asfalto.
Siamo nuovamente in Italia, sarebbe bello tornare al luogo di partenza calandoci dall’alto, ma bisogna andare in alto… Sta per cominciare a piovere, Icefoot ha l’ultima illuminazione di giornata. Dopo Aquilinia, all’inizio dello stradone, deviamo sull’argine del Rosandra e posiamo la prima pietra della futura pista ciclabile.
Futuristiche cronache locali narrano della sua inaugurazione, il 6 maggio 2067, a 50 anni esatti dal primo passaggio dei MIB…
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Avvincente ed invogliante la prossima volta mi aggrego costi quel che costi e così si fanno i tratti saltati 😉