In salita e in discesa, in bici e non solo...

MIB sul Mangart
8-9 luglio 2016
MTB. Mountain Bike. Bici da Montagna.
Ma per la cima del Mangart, il piano prevede l’uso della Bici Da Corsa.
In circa 24 ore, spalmate su due mezze giornate, Prof, Patoco e Cinci scappano dal mondo reale.
L’idea nasce tre anni fa, mai realizzata. Un cerchio quasi perfetto, antiorario, da Chiusaforte a Chiusaforte. L’accumulo di dislivello fino al rifugio alpino Koca pod Mangartom prevede le due ruote, poi, fino in cima alla possente montagna, le proprie gambe. All’uscita sportiva, il Prof prevede l’accoppiata culturale cui Patoco aderisce all’istante, non avendo mai calcato prima una cima slovena, né il museo etnografico della Val Canale.
Cinci, sempre libero come l’aria, aderisce all’ultimo minuto.
L’assetto da viaggio prevede bici leggere e zainetto leggero… anche il portafoglio è previsto leggero.
Si parte attraversando il fiume Fella ed entrando nella Val Racolana, di solito passata in macchina con troppa fretta.
I primi discorsi dei tre viaggiatori riguardano rapportature e pignoni… a fine giornata vedremo i risultati della meccanica applicata.
Cinci pedala a velocità doppia… dopo ogni scattino, ritorna indietro a raggiungerci. Il Prof ipotizza chilometraggio doppio per il Fulmine di Lussino.
Scopriamo acque smeraldine e cascate carsiche (Fontanone di Goriuda), paesi abitati da giganti ed il paese degli avi di Patoco.
Dopo la prima salita, siamo a Sella Nevea, spettrale come sempre.
La tappa successiva ci porta al Lago del Predil dove l’occasione è giusta per un momento di cultura lungo le trincee italiane ed uno di svago lungo le chiare acque…
Pedalando verso il confine, la nostra meta ci appare nel suo splendore.
Attacchiamo la strada panaromica di 9,5 chilometri, a pagamento per le automobili, con il Prof già in crisi.
Curva dopo curva, ogni scusa è buona per una foto.
All’ora di cena, il rifugio è raggiunto. Cinci arriva 20 minuti prima, il Prof arriva quasi a piedi.
Ospitalità e jota calda ci coccolano, prima dell’umida e gelida notte.
Il mattino ha l’oro in bocca, ed i MIB, parcheggiata la bici, indossano dei comodi calzari.
Come caprette, i tre salgono alla sella. Alla luce del mattino, la vista verso i Laghetti di Fusine è spettacolare.
Ed i turisti, essendo week-end, non mancano. Chi in caravan, chi in moto, chi in bici, tutti vogliono raggiungere le pendici del Mangart ed il loro fascino magnetico.
Puntando verso la cima, il gruppo si perde lungo la via normale. Cinci davanti e Patoco dietro, provano l’ebrezza del tratto finale della Ferrata Italiana… senza saperlo.
Di nuovo ricompattati, si sale nella bellissima giornata di sole. Ma di fronte alla sequenza di nevai, solo Cinci si sente sicuro nel proseguire verso la vetta. Prof e Patoco tengono famiglia…
Solo 1 ora dopo, il gruppo è già ricompattato per una Radler al rifugio. Cinci, anche a piedi, ha il ritmo doppio di qualsiasi essere umano!
Ma come Mallory sull’Everest, dalla cima non porta alcuna foto ricordo.
La soddisfazione è grande. Siamo via da casa da 1 giorno e sembra una vacanza intera…
Il rifugio ormai sovraffollato viene lasciato in assetto da discesa… curva dopo curva, si ritorna in Italia per il meritato pranzo alla Baita del Lago del Predil.
La giornata è ora dedicata alla cultura. Si susseguono visita alla galleria e museo delle miniere di Cave del Predil, visita alla chiesetta di Riofreddo con successivo bagno nel freddoRio, visita alla residenza di Julius Kugy a Valbruna, visita al museo della stazione ferroviaria di Chiusaforte, perdendo, ahimè con disappunto di Patoco, l’occasione per toccatina e fuga al museo etnografico di Malborghetto ed alle sorgenti sulfuree di Bagni di Lusnizza.
Il tutto è stato possibile grazie alla deliziosa pista ciclabile che da Tarvisio, in leggera discesa, ci ha ricondotti alla macchina. Discesa veloce, divertente e sorprendente, con gli stupendi ponti ferroviari degni della massima valorizzazione.
Ventiquattr’ore dense ed appaganti per tre MIB pronti per un’altra impresa… Vrsic, aspettaci!
PS: in realtà una foto dalla vetta il Cinci l’ha scattata…
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
Figòn. Complimenti