In salita e in discesa, in bici e non solo...

Rab mon amour
18-22 aprile 2014
Spronato da una Santa donna, ed aiutati dai provvidenziali nonni, dopo 8 anni io e la moglie ci siamo regalati 4 giorni di puro relax…
Per relax intendiamo pedalate e camminate a tutto alè, con i benefici di alberghi e ristoranti che la carta di credito può pagare…
La fortuna aiuta gli incoscienti e, contro ogni previsione meteo, ci siamo “sparati” in macchina sull’isola di Veglia (Krk) appena i nonni si sono portati via i pupi.
Il pessimo orario del Traghetto tra Valbiska e l’isola di Rab (Arbe) ci ha fatto optare per una meravigliosa camminata sulle cime dell’isola (Veli Vrh ed Obzova 569 m), camminando tra le pietraie taglienti assieme alle pecore…
Vento e sole ci hanno accompagnato dalle 16 alle 19, con semi-ustione del nasone… Mi sono rilassato con un bel aquilone “da viaggio”, che porto sempre con me.
Dopo una notte ristoratrice in albergo, alle 6.20 eravamo già in azione, verso il traghetto mattutino. Auto parcheggiata al porto e bici imbarcate… Praticamente da soli sull’intero traghetto.
La stagione turistica inizia il primo maggio e durante questo week-end pasquale, complice il tempo incerto, l’isola era senza turisti… deserto totale.
Già verso l’approdo, l’isola si rivela “particolare”… oltre all’onnipresente calcare bianco, a Lopar il terreno è anche marroncino… Le uniche spiagge di sabbia di tutta la Dalmazia si trovano quasi solo quì (ed a Sansego-Susak, se non sbaglio).
A piedi, abbiamo “macinato” tutte le baie sabbiose di Lopar, scoprendo con sorpresa le curiose stazioni geologiche lungo tutta l’isola… chi non conosce le “Piramidi di Rab”, torri di sabbia alte fino a 5 metri?
Lungo un incredibile sentiero storico roccioso, abbiamo spinto le bici fino sulle creste montuose dell’isola, alla scoperta di lecci centenari ed erosioni del terreno spettacolari (sempre stazioni del Geopark), lasciandoci a bocca aperta… e comunque bagnati, visto il tempo ballerino.
La visita serale della città storica di Rab sotto al temporale ci ha quasi compromesso la salute, ma le energie sono riapparse magicamente il giorno dopo.
In sella alla bici, abbiamo affrontato una dei boschi meglio conservati del Mediterraneo, lungo la penisola di Dundo e di Kalifront. Un’altana di caccia provvidenziale ci ha salvato da un temporale improvviso… pura avventura.
Per puro caso, siamo passati per una stradina dove abbiamo trovato il campo di concentramento italiano di Kampor… nessuna indicazione era presente nella nostra mappa.
Questa è la storia perduta e mai raccontata a casa nostra… l’enorme mosaico rimane a lungo nella memoria.
Il giorno di Pasquetta si è preannunciato bagnato, ma dopo paziente attesa, siamo stati ricompensati da una camminata sulla più alta cima dell’isola (Kamenjak 408 m) con una vista mozzafiato su Goli Otok e sulle centinaia di omini di pietra lasciate dai camminatori che ci hanno preceduto.
Il vento, le nuvole nere cariche di pioggia ma in movimento continuo, gli “ioni positivi” dell’aria sono stati un’esperienza elettrizzante.
Che dire… una gita salva-matrimonio dopo anni di fatiche e sfinimento continuo… i bimbi saranno pure il sale della vita, ma bisogna sapersi prendere il proprio tempo.
La mappa “domacia” riporta le escursioni in bici (blu) e quelle a piedi (rosa) durante i tre giorni isolani…
Buona Rab a tutti!
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto
[…] è la seconda esperienza quarnerina dopo la Pasqua 2014 passata pedalando a Rab. Qui potete rileggere il […]