Alla scoperta del Friuli occidentale

Classica duegiorni MIB di inizio estate.

  • Due location diverse ma relativamente vicine
  • Due salite lunghe ma relativamente lunghe
  • Due discese lunghe ma relativamente diverse
  • Nove bikers presenti: due mule, sei muli, un Loden

Sabato 15 giugno: Rifugio Pradut nel Parco delle Dolomiti Friulane.

Partenza da Cimolais per raggiungere Claut attraverso ciclabile di riscaldamento.

Cornuto a chi?

Attraversiamo il paesino e le sue affascinanti stradine interne, raggiungiamo l’imbocco della forestale infinita. Dodici per milleduecento per centoventi. Per nove.

Si parte assieme, ci si sfilaccia, ci si riallaccia.

Le pendenze sono tutto sommato gradevoli anche se l’ascesa è senza soluzione di continuità.
Loden gioca a nascondino, pronto a stupire in tempi non sospetti.

L’obiettivo finale però arriva e apre il cuore: si suda, si fatica, ma la soddisfazione non ha prezzo.

Il rifugio Pradut è incastonato in un bellissimo anfiteatro sotto la cima del Resettum.
Di recente costruzione, è gestito da Angelo, persona piacevole e ricca di empatia.

Le inguaribili ottimistiche previsioni di Uciodamus non tarderanno a trovar smentita: “non mangeremo un caxxo!”.

Alla ripartenza siamo rigenerati, subito discesa… ma che freddo! Per scaldarci veniamo immediatamente accontentati, salire di 200 metri di dislivello è proprio un toccasana.
E comincia anche a piovere.

Lambita quindi la casera Colciavas, scendiamo a raggiungere il punto di svolta.
Nei pressi della Forcella Clautana ha inizio la Strada degli Alpini, costruita nei primi del 1900 e attraversata da Rommel durante la Prima Guerra Mondiale.

Il lungo sentiero scende fino a Casera Casavento, non presenta difficoltà tecniche a parte qualche tratto leggermente esposto.

In fila indiana scivoliamo sempre più verso valle, godendo di isolati anfratti e di scorci suggestivi.

Fino a che ci si para davanti la Casera, che sblocca ricordi di passate gite MIB.

Prima di fermarci però corre l’obbligo di accompagnare al Jurassic Park chi di noi non l’aveva mai visitato.

La giornata sta volgendo al termine ma ci aspetta ancora una lunga tirata fino a Cimolais.
Un caffè ed una leccata di Coca alla Casera Casavento sono obbligatorie per timbrare il nostro passaggio.

Prima lungo sterrato e poi su isolata striscia d’asfalto ritorniamo verso Claut.
Abortiamo il giro nel Parco delle Sculture degli animali appena inaugurato.
Ci rifacciamo con gli interessi assistendo ad una transumanza dal vivo.

Ripartiamo! Le auto a Cimolais ci aspettano per accompagnarci alla Reggia di Budoia.

Domenica 16 giugno: Piancavallo

La storica casa rurale che ci ospita accoglie gli illustri MIB con un viale monumentale degno della fama che li precede.

E’ un luogo vivace ma nello stesso tempo discreto dove arzilli pensionati svernano allegramente passando il tempo con attività ludiche e parzialmente adrenaliniche.

Come importunare attempate comari interrompendo arditamente il loro frenetico chiacchiericcio.

…attempate comari… con ginocchiere e casco integrale, pronte a conquistare la Cresta delle Meraviglie!

Tanto per cominciare bisogna arrivare lassù, ben oltre le antenne.

E lo faremo partendo da Dardago proseguendo fino ad imboccare il percorso ciclopedonale “Venezia delle Nevi”, strada ristrutturata nel 2019 che sale a Piancavallo riservata esclusivamente a bici e pedoni.

Dove writers dai sentimenti in subbuglio non nascondono il loro amore per Esperanta.
Sarà stato il Prof? O sarà stato il Ninja? Anche se Spargel…

Chiunque sia stato, la prediletta ha fatto la sua scelta: “omo de panza, omo de sostanza”.

Spargel trasecola: “con tutto l’impegno che ci ho messo a far crescere la mia!”

La goccia che fa traboccare il vaso è però quando la seconda ambita preda tenta un pudico approccio con il biondo all’Acqua di Cologna.

L’Asparago di Fossalon non ci vede più dalla rabbia, gira la chiave del suo motorino, chiude il motore e parte lancia in resta a sfogare brutti pensieri.

Non dimenticando di augurare bibliche sofferenze ai suoi acerrimi rivali.

“L’acqua cheta rompe i ponti”: un Loden finora nascosto, quasi remissivo, subisce il fascino della Venezia delle Nevi e rompe gli indugi. Si pappa Bussola, si succhia Cinci, sbeffeggia il Prof, riprende Icefoot. Da Loden a WonderLoden è un attimo.

E alla fine della fiera si arriva a Piancavallo. Tempismo perfetto, bolidi posteggiati, maglie cambiate, terga sistemate sotto il tendone del Rifugio. L’acquazzone può sfogarsi in tutta la sua potenza. I MIB si sfogano con accumulo di carboidrati.

E’ l’ora delle decisioni. La traccia di oggi è stata rubata dal web, affascinati dal video “La Cresta delle Meraviglie” del Ninja. Volevamo aggiungere un tocco personale caricando chilometri e dislivello per godere del giro delle malghe. Le condizioni meteo però ci hanno fatto cambiare idea all’ultimo minuto, col senno di poi sicuramente la decisione più saggia che abbiamo preso.

La pioggia è finita, si affaccia un timido sole, è ora di ripartire.

E di avvicinarsi con splendidi panorami verso l’inizio della infinita discesa.

Le protezioni, chi le ha portate le indossa, quanto mai utili per affrontare trail spettacolari ma purtroppo bagnati. Erba, radici, sassi… tutti conditi da una patina umida che rende necessarie doti di equilibrio e tecniche di approccio personale. Tra le quali:

  • scendi e scivola
  • urla e molla
  • canta e balla
  • la mucca nella stalla

Sempre all’insegna della prudenza e del massimo divertimento.

Sono più di dieci km di discesa e mille metri di dislivello negativo dove si alternano agli iniziali tratti panoramici in alto, passaggi più o meno difficili in bosco, tra linee flow, insidie tecniche, saltini e toboga. Sentieri da interpretare e tracce da scegliere.

Un plauso doveroso alle due mule: Esperanta, novizia endurista con la giusta dose di insana spregiudicatezza e Vaivai, iconica storica certezza.

Una menzione speciale a Loden: con quella ciofeca di bici che si ritrova, ha dato la paga a tutti anche in discesa.

Al parcheggio di Dardago rientriamo con tuoni che ci inseguono, sporchi ma sani, stanchi ma felici.

Ancora ignari di finire questo bellissimo weekend con “il Gelato delle Meraviglie”.
Checchè ne dica Uciodamus…



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