In salita e in discesa, in bici e non solo...

Due laghi, zero trote
Mezz’ora di auto da Trieste, itinerario per mtb: laghi in stile alpino, foreste incontaminate, luoghi selvaggi, borghi affascinanti. Scorci da cartolina spaziotemporali.

Il cielo è inizialmente velato, il caldo estivo di aprile si farà sentire.

Nella foresta, alla ricerca del Lago Mola.

Ce l’eravamo immaginato più grande.

Tra gli alti fusti le prime liquide visioni.

Dove la traccia non è tracciata, la si traccia.

Puntiamo alla penisola, scavalchiamo il promontorio, veniamo rapiti dal regno del lucioperca.


Nonchè regno del cavedano, della carpa, del siluro.
Anche se, giunta l’ora del desinare, il nostro pensiero non può che andare alla trota.
Non resta che ricominciare a pedalare, direzione Kmetija Bubec.

E arrivati a destinazione il pesce d’Aprile che non vorresti è servito… ma porca trota! Zaprto!!
Ci salviamo con il piano B, gnocchi e salumi nell’agriturismo adiacente.
E le immancabili bionde a farci compagnia.

E a proposito di birra, ancora una volta si evidenzia come l’uso di questa bevanda energetica sia fondamentale per il superamento degli ostacoli tecnici.
Bussola prima della birra.
Bussola dopo la birra.
Si prosegue per la seconda parte del giro e quindi verso il lago Klivnik.

Attraversiamo le dorsali dei Brkini e ci fiondiamo a valle per raggiungere la diga di sbarramento del secondo lago artificiale.


Anche questo di notevole grandezza, lo seguiamo lungo costa nella sua parte meridionale.
La scelta dell’itinerario da prendere al bivio viene decisa a totale unanimità personale.
Attraversiamo un altro splendido bosco, guadiamo altri ruscelli, ci eleviamo gradatamente verso l’uscita. Tiriamo il fiato prima di proseguire.

Lingua d’asfalto in salita per raggiungere Pregarje.
Lingua a penzoloni in cima alla ricerca di acqua.
Lingua dei segni e d’oltremanica con i villici per salvare la situazione.
A capofitto per filante ed evidente sterrata fino all’abitato di Hrusica.
Splendido panorama e verde rilassante sempre compresi.
Nei pressi della Chiesa si aggira un losco individuo.

Ultima decisione non appellabile. Obrov, quindi la parola fine, è dietro l’angolo.
Ma non si può non passare per Male Loce e come salmoni risalire la corrente verso un angolo di paradiso. Anche lo sforzo dell’ultima salita sarà ampiamente ripagato.

Le gambe sono dure come tronchi.
I tronchi sono le tribune del giro all’arrivo.
Ci siamo goduti un bellissimo spettacolo.
Alla prossima tappa!
