In salita e in discesa, in bici e non solo...

Due ruote e una carta di credito
…ovvero la Filosofia del Prof
La proposta del Prof prevede 3 giorni, 2 notti, 300 km, oltre 6.000 mt di dislivello in bici da corsa.
Giro circolare Pontebba – Casera Razzo – San Candido – Lienz – Pramollo – Pontebba.
Ok filosofo, va bene bicicletta e soldi, ma le gambe?
- Prof! Controlla meglio, devi aver sbagliato qualcosa.
- Di cosa parli?
- La traccia! Il primo giorno vengono fuori 3.600 mt di dislivello!!
- Azz… è vero, hai ragione. Ora correggo… fatto! Sono di meno, circa 3.400.
- Ah beh allora… così sì che cambia tutto!!
Icefoot è tentato ma non insensato, da Cinci viene supportato.
Taglia e cuci… su misura, ecco la riduzione di metà dislivello.
A marce ridotte l’incontro con il “folle” viene programmato all’inizio della val Pesarina.
La proposta in chat del simpatico giretto viene dai più declinata con svariate scuse:
- Ho lavorato duro notte e giorno, l’azienda mi ha riconosciuto un aumento di stipendio. Posso finalmente permettermi di portare la famiglia un giorno e mezzo in Istria;
- La sagra di Premariacco ha una tradizione secolare. Essendo io secondo trombone nella banda cittadina e primo addetto al giro polli in griglia, mi tocca purtroppo declinare;
- Ho la bici ma non ho le gambe, purtroppo questo weekend ho promesso di prestarle ad un amico;
- A Bagnoli sono previsti tre giorni di pioggia, non mi va di rischiare.
Il folle e mitico Prof intanto…
Il Piano A
Se il mattino ha l’oro in bocca, la notte deve essere programmata a Pontebba.
Nell’ordine: treno, hotel Salus, cambio (vestiti), cena in trattoria (col panorama sul treno), nanna in stanza da Profondo Rosso (antico).

Colazione da perdente con pane duro, caffè liofilizzato e marmellatina Hero di albicocche.
Ore 6:00 salto in sella alla Fantozzi.
Ore 6:20 sensazione lumacosa al sotto sella….

Ore 6.22 sverniciata di Pasta Fissan.
Ore 8:00 rivincita a Cason di Lanza con caffè espresso e marmellata di albicocche su crostata.
…e 1.000 metri sono andati.
Discesa a Paularo.
Salita dura al Duron.
Da Ligosullo, domino la valle…
A Paluzza tutto chiuso.
A Cercivento i primi affanni.
.e 2.000 metri sono andati.
Mi merito una Coca al bar di Ravascletto…
Il Piano B
Nel frattempo il piano B scorre via facile in una sorprendente e finora sconosciuta ciclabile che unisce Tolmezzo ad Ovaro. Pendenze minime, pedalare rilassato.
Lungo la FVG8a siamo baciati dal sole, attratti dal laghetto, attaccati dalle papere.



L’incontro tra il pontebbano e i tolmezzini è calcolato tra le 15:00 e le 17:00. Calcolo sbagliato!
La locomotiva arriva prima dei vagoni. Ore 13:00 in zona Sostasio avviene l’aggancio, i cjarsons come menù del rancio.

La Val Pesarina è una costante salita di 30 km dalle pendenze morbide. Una lunga lingua di asfalto e un po’ di Prato.

Qualche moto, rarissime macchine, zero ciclisti. A Pesariis arriviamo in orario, qualunque esso sia. Poco dopo, davanti ad una nota fabbrica, il Prof tira il fiato e abbonda di solari.
Troppo sole illumina la valle e scalda i corpi.
Ma in montagna il cambio di scenario può essere repentino, un po’ di brivido ci scuote dal rullare lento e cadenzato. In zona Prà di Bosco, dietro la curva, si agitano le fronde. Nubi nere e minacciose si addensano verso quell’orizzonte, è lì che stiamo puntando. Un’automobilista dalla direzione opposta ci avvisa: “state andando incontro alla grandine!”
Ed invece per tutto il weekend saremo protetti dalla nuvola siccitosa di Fantozzi.
Né acqua né grandine sfioreranno le nostre membra.
Incrocio di Forcella Lavardet, ricordi di duegiorni MIB, ancora qualche chilometro.
Felici e fortunati.

Bagnato l’asfalto, asciutti noi, strisce di neve come contorno. Quando entriamo a gustarci le meritate birre ci guardano stralunati: “E voi ciclisti da dove spuntate? Poco fa qui c’era il finimondo!”
Circa tre ore per questa ascesa. Per il Prof è la quarta di giornata, impresa eroica da giro d’Italia. Dalle 6(am) alle 6(pm), orario continuato.
Il rifugio tenente Fabbro necessita degli ultimi 15 minuti di pedalata.

Quale direzione prenderemo domani?

Davanti alle tagliatelle al cervo scopriamo le carte e consultiamo i siti meteo. La tappa di domenica in Austria è ad alto rischio piogge e temporali. A malincuore, ma consapevolmente, decidiamo di accorciare di un giorno valutando due alternative:
- la prevista seconda tappa Auronzo-Padola-San Candido con ritorno in bus a Tolmezzo pregando nelle coincidenze e nella disponibilità di posti.
- Discesa a Sauris, salita al passo Pura, discesa ad Ampezzo, Preone e la sua Scala Santa, Sella Chianzutan, Tolmezzo.
E’ sabato mattina, svegliaaa MIIB!! L’opzione 2 ci aspetta. Giù dalle brande!


Il terzetto è pronto, nuove strade da solcare ci aspettano.

La mtb nel sangue è un dato di fatto, il primo amore non si scorda mai.

Da adesso fino al lago di Sauris una eterna discesa.

Superata Sella di Rioda ci si tuffa in un contesto altamente franoso, la strada è ardita e spettacolare.


Lo scenario è suggestivo, isolato, inquietante.



Sauris up&down offrono scorci da cartolina.


Il lago e la diga che lo forma ci avvisano che è arrivata l’ora di far respirare i freni.


E oltre il buco nero dovranno ricominciare a lavorare le gambe.

Il Prof accusa un po’ di stanchezza (del giorno prima)
Cinci accusa un po’ di pesantezza (del velocipede)
Icefoot non si scusa e scappa in scioltezza (per la rima)
Il passo Pura, i suoi tornanti, la vetta, il rifugio, il punto panoramico. Prima o dopo arrivano tutti.


Picchiata lunga e ripida verso Ampezzo. Scorci inediti della Valle del Tagliamento.
Preone oltre il ponte, Sella Chianzutan oltre il monte.
La disputa tra galli e galletti su future salite e dislivelli è appena cominciata.

A Preone Cinci è pessimista, il Prof è realista.
Alla fonte Cinci è ottimista, Icefoot è fatalista.
La “Scala Santa”, temuta e non creduta, annebbia a tutti la vista.

Una solitaria signora irlandese su due ruote… due ruote che solcano lussureggianti prati verdi… Cartoline dalla Val di Preone, gioiello nascosto della nostra regione.



Solchiamo infine strade già battute con il villico Loden; Sella Chianzutan è il preludio alla fine della monca tregiorni. Nuvole minacciose non vogliono proprio sapere di bagnarci.
Giù dall’altra parte verso la destinazione finale ma, piccola deviazione…

… Bled ed il Triglav sullo sfondo…
Cominciamo una nuova avventura?
C’è chi parte da Pontebba…
...chi parte da Tolmezzo…
…ma si ritorna tutti assieme!
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto