Universi paralleli

Un apocalittico uragano inghiotte la città. La tempesta elettromagnetica avvolge terreni e uomini, aprendo un collegamento tra universi paralleli.

Avvengono Stranger Things in quel di Nord-Est… Siamo soli? e se il tempo non fosse a senso unico? i MIB pedalano in infiniti altri mondi? Ma soprattutto, Diesel è uno, o sono centomila?

Universo A

Nel mondo di Komoot girano intriganti figuri. I simil-MIB sono subito addocchiati. Il Prof ci mette pochi minuti a riconoscerne uno, ed instaura una “social” amicizia con Giorgio di TS. In vista del sabato, nessun MIB ufficiale sembra disponibile… Anche Ucio sembra restio a sporcarsi col fango dopo il biblico scroscio.

Prof è solo e un po’ demotivato. Giorgio invece è in ottima compagnia con Fulvio e con una proposta allettante sul Monte Joanaz e discesa da Machete… sembra un deja-vu… Detto-Fatto.

Gli orari sono asburgici. Il ritorno è vincolante. La media di crociera minaccia di essere sui 15 km/h. Il Prof deglutisce e subisce. Si sale senza pause da Cividale verso Masarolis. E’ strano come il nome Jure benedica quella trazione da diesel… deve essere una legge universale…

Inizia la circumnavigazione della cima per inutile percorso circolare. Qualche scorcio sul Monte Nero innevato è l’unica immagine di colore.

A metà sviluppo, si entra in zona Napalm. Giorgio si rammarica di non avere la motosega… e allora dribla, salta, scavalca tronchi schiantati e rami spezzati che sbarrano la via. Il Prof si rammarica di non avere la sua fidata macchina fotografica da 7 megapixel… caduta e persa poco prima da una tasca mal chiusa… c’est la vie.

La soddisfazione arriva in cima.

Il panorama cristallino regala scorci surreali per il mese di maggio. MIB, cosa vi siete persi…!!

Universo B

Se tre triestini vanno in Friuli, tre friulani devono venire a Trieste. E’ la legge degli universi paralleli, che per reggere ha bisogno di un costante equilibrio. Così, oltre ai classici Ucio e Vaivai, si unisce ai MIB Official anche Willy, l’alpino di Premariacco. Che ha un sogno da realizzare… raggiungere Devetachi, quindi provincia di Gorizia, quindi potenzialmente destabilizzante.

Ovviamente la strada diretta per raggiungere l’obiettivo porta verso il mare e un trenino di otto ciclisti prende la via dei boschi che lo sovrastano. Fornace, San Primo… raggiungere la vedetta Slataper certifica la pulizia atmosferica dello “sbadabam” metereologico del giorno prima.

Il panorama cristallino regala scorci abituali per il mese di maggio. SimilMIB, cosa vi siete persi…!!

In un gioco di specchi e di riflessi la nostra traccia parte alta alla ricerca del culmine basso.

Di rimando, alle latitudini superiori,  la direzione è giocoforza contraria.

Nel  passaggio a Santa Croce il gioco della sedia miete la prima vittima. Complice una leggerissima rigidità muscolare, Ichea rimane con il cerino in mano, senza appoggio per le sue stanche membra. Ancora qualche colpo di pedale e lascerà sdegnata il gruppo.

Bosco Babiza, vedetta Liburnia, Bosco Berciza, torre piezometrica. Medioman smette per un giorno i suoi classici orpelli da endurista e ciceroneggia con maestria preparando ulteriori sorprese.

Willy tranquillo, Devetachi è dietro l’angolo!

Vecchi legami hanno bisogno di essere saldati, nuovi legamenti hanno bisogno di essere riannodati. A San Giovanni in Tuba la promessa per un futuro radioso prende forma e sostanza.

Una promessa è una promessa…

“... ma la promessa che mi avevate fatto??” sbotta Willy.

Devetachi??… Deve-Tàkite!!… la luna di miele ci aspetta!” 

Abbiamo toccato il fondo, in ogni senso, possiamo solo che risalire. Come, da un’altra parte, qualcun altro non può far altro che scendere.

Universo A

Il ritorno inizia nel migliore dei modi. Da questo “balcone sulla pianura”, ideale per un book matrimoniale, Giorgio si fionda come un missile…

…e Fulvio vola come un aquilone… letteralmente, per colpa di un’improvvisa raffica di vento.

Nulla di grave…1.000 metri di dislivello sono ancora davanti a noi. Come al Giro, si parte a tutto gas.

L’obiettivo è noto… la sua percorribilità meno. Agitati per l’agitazione della moglie di Giorgio (“Il sabato si fa la spesa!“), non possiamo perdere un minuto. Fango o non fango, la strada è segnata.

Parte Cobra, ma dèvia in Machete. Giorgio surfa, galleggia, copia, domina ogni asperità… cose dell’altro mondo.

Prof e Fulvio seguono, ma in modalità “conservazione”.

Universo B

Dopo il giro con il veliero di Medioman è l’ora di puntare in alto. La prenotazione in agriturismo a Medeazza impone  puntualità, la salita per raggiungerlo impone un certo ritmo. Takite è leggermente perplesso, la storia ha preso una piega differente da come immaginava. L’essere però ammesso al tavolo degli sposi lo rasserena e inorgoglisce.

Bussola ed Icefoot hanno pensato proprio a tutto: gnocchi, terrano, crostata, caffè, grappa, fotografo… azz… e le bomboniere?

Il tempo scorre piacevolmente e ci si interroga su come starà evolvendo l’avventura del Prof novello talent scout… Ucio si cimenta in nefaste congetture.

Universo A

Il traguardo è felicemente raggiunto alle 13.44 . L’adrenalina cala, l’acido sale.

Neanche il tempo di una birra (promessa), che serve pigiare sull’accelertore per piegare lo spazio-tempo e non deludere le attese familiari. Dopotutto è sabato, la giornata per fare scorte.

In una giornata senza MIB (“Ma dove saranno?“), i MIB “potenzialmente” crescono…

Universo B

La ripartenza alle 13.45 è come al solito in modalità diesel, assente e presente nonostante tutto. Il brivido di attraversare seppur brevemente la nostra adorata Slovenia (quanto ci manca), immette benzina e cavalli nelle nostre gambe. O forse è merito del nome del sentiero.

Ceroglie, Malchina, San Pelagio. Il Gemina è diventato un classico passaggio in era lockdown… A tal proposito dobbiamo recuperare tutte le fermate enogastronomiche che ci erano state precluse.

Come si potrebbe mai concepire un giro MIB senza almeno due soste a base di birra o liquore di terrano? Fermarsi di nuovo a Samatorza, dove già la settimana precedente, diventa un obbligo morale. Ed il morale, già di per sé alto, ne trae immediato beneficio.

Medioman non sta bene, Cinci lo sottolinea. Alla ripartenza dalla seconda libagione punta ancora in alto sul Gemina eludendo la facile asfaltata per Sales. Devetachi non sembra così lontana. Il nostro affamato stomaco di bikers ha ancora spazio per due bigoli da buttar giù in un sol boccone.

Sales-Gabrovizza e Gabrovizza-Prosecco Stazione sono due tratte da affrontare senza respiro.

Sono circa le 18 quando rientriamo alla base di partenza. E’ effettivamente ancora molto presto, ci sono ancora almeno un paio di ore di luce. Abbiamo evidentemente sbagliato i calcoli…di sabato, che cosa si potrebbe fare una volta tornati a casa?


Foto di copertina di Cristina Ruzzier. Seguila su Instagram

Testo: Prof & Icefoot. Seguili in bici




Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

2 commenti

  1. Lusingato di essere citato in queste pagine, tengo a precisare il ruolo fondamentale che ho avuto nel corso della giornata ciclistica, sacrificandomi per il bene degli altri nel ruolo di retroguardia e presentandomi ad ogni pausa con ritardi crescenti in progressione geometrica. Su qualsiasi superficie ho mantenuto la posizione; salita, discesa, tratti tecnici, strada e anche l’interno della prof-car non hanno fatto per me differenza. Del resto il segreto di una buona squadra è, oltre ad avere chi la butta dentro, anche godere di un solido reparto arretrato.

    • Confermo la sicurezza infusa dal comparto. Le solide fondamenta portano sempre verso l’alto…mhmmmm….”Fondamenta”…”Fondamento”…”Fonda”…”Pilastro”…”Pila”…libere divagazioni…

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