Capodanno tra alture e mare

1 gennaio 2020

Piacevolissimo giro di inizio anno, di buon augurio per un 2020 ricco di pedalate e divertimento.
Stoici partecipanti reduci da una notte di bagordi: Icefoot, Spargel, Roberto, Daniela, Fulvio.

Verso Marezige
Rabuiese, Parenzana, taglio Vinakoper, Prade, Vanganel. Siamo praticamente a livello del mare, l’altura 270 metri più in alto ci aspetta per gustare panorama e originali allestimenti. La salita che attraversa Montinjan è tosta e suggestiva. A Marezige le caratteristiche fontane di vino sono solo una delle attrattive.

Verso Smarje
Oggi non ci facciamo mancare asfalto, prima discesa e poi risalita, attraversando Rojci raggiungiamo i 388 mt di Pomjan. Altro bel punto panoramico verso l’alto Adriatico da una parte e verso la Valle della Dragogna dall’altra. Paese ricco di storia e dalla caratteristica conformazione intorno alla sua Chiesa. E non trascurabile punto di partenza per linee enduristiche che oggi non faremo.

Avanzando sul crinale giungiamo quindi a Smarje che rappresenta il punto d’inizio di un terreno più adatto alle nostre ruote grasse. In questa borgata i Re Magi sono arrivati con qualche giorno d’anticipo.

Verso Sared
Tutto torna indietro. Per aver abusato più del solito del solido bitume, raccoglieremo chilate di fango nella discesa che ci porta nella valle successiva. Vigne ed ulivi sono il leit motive di accompagnamento. Attraversiamo l’asse di scorrimento veicolare verso il confine croato per incanalarci in una sterrata parallela fino al prossimo bivio. Ci aspettano tornanti impegnativi, sassosi ma compatti, che salgono verso la prossima cresta ed il paesino di Sared. Siamo in “montagna”, gli stomaci cominciano a protestare, decidiamo che mangeremo al mare.

Verso Strunjan
Gradite un po’ d’enduro? Anomalija è una filante e divertente traccia in mezzo al bosco che nella parte finale necessita un po’ di abilità di guida. Segue poi un torrente che indica la direzione verso la nostra prossima meta, non prima di averci fatto sperimentare nuovi collegamenti che dopo qualche ora ci riagganciano alla Parenzana. A Strugnano ci accoglie un bellissimo clima primaverile e un mare piatto e tranquillo. Sullo sfondo fa capolino la splendida Pirano.

L’erta verticale che ci porta verso un particolare punto panoramico ci regala una inaspettata sorpresa alla quale anelavamo. Clima da osmiza, cibo da osmiza, non sembra il primo di gennaio.

A pancia piena, dopo pochi metri dalla ripartenza, si apre la vista sulle falesie di flysch più alte dell’Adriatico orientale. Siamo nella riserva naturale di Strunjan.

Di seguito immagini dello scorso maggio a clima invertito.

Verso Izola
Con circospezione attraversiamo il percorso vietato alle bici per poi riprendere a pedalare di buona lena su sterrati e sentierini sopra Izola districandosi tra camminatori venuti a smaltire le scorie del Veglione. La cittadina ci aspetta, la raggiungeremo per percorso balneare.

Isola pullula di gente: i bar, il lungomare, le viuzze, lo struscio di più o meno eleganti bipedi passeggianti contrasta con cinque ciclisti più o meno infangati reduci dai boschi… ma è bello così.

Verso Koper e la fine del giro
Fuori Isola non ci rimane che affrontare il classico lungomare che arriva a Semedela e poi a Capodistria. Nuova full immersion nel pienone delle passeggiate pomeridiane, Roberto alla vista di una pista di pattinaggio sul ghiaccio, viene assalito da nostalgia per la montagna.

Le giornate sono corte in questo periodo, possiamo ritenerci soddisfatti. Sempre via ciclabile affrontiamo la zona del porto per il rientro, gli amici friulani rimangono impressionati dalla moltitudine di veicoli stoccati che si perdono a vista d’occhio.
67 km e 1200mt di dislivello, varietà di luoghi, panorami bellissimi, come sempre ottimo feeling tra i partecipanti. Se il buon anno si vede dal mattino…



Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

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