In salita e in discesa, in bici e non solo...

Amarcord
In questi racconti non si parla di chilometri, di dislivello, di velocità…
La bicicletta, dopotutto, è il mezzo migliore per scoprire il territorio e guardare il mondo sotto nuove angolazioni…
Ecco due spunti per le Vostre uscite. Chiunque poi costruisca la SUA avventura…
AMARCORD 1 – Ita Rina
Per anni ho superato senza grosso interesse il cartello stradale e la nuova rotonda della frazione di Divača.
Oggi sono bici-da-corsa-dotato, ma non voglio correre. L’idea balzana è quella di scoprire la Divača rurale e le sue architetture.
E rimango folgorato…
…dalla modernità dei sottopassi ferroviari, per umani e umani in bici…
…dalla stazione, un tempo passaggio obbligato per i treni a vapore che collegavano Trieste a Vienna, e dalla meravigliosa locomotiva restaurata…
…dalla cisterna d’acqua per quei siluri d’acciaio, tanto misteriosa quanto lugubre, capace di raggelarti con echi sinistri e profondi…
…dalla bellezza di Ita Rina…
Come attratto da un forza magnetica, risalgo prima verso la moderna scuola elementare, e poi lungo un vecchio muro carsico.
Giungo in una piazzetta, con un fienile austero e geometrico, con panche in pietra calcarea ed un pozzo segnato e segato dalle corde. Una casa carsica si staglia con un immenso camino. Lo stupore di tale composizione architettonica mi affascina, ma tutto è così spoglio, quasi abbandonato, anche se di recente restauro….
Il Museo degli attori cinematografici sloveni mi appare con un cartellone. Il foglio A4 attaccato con lo scotch alla porticina di legno dice “Aperto”. Non ci credo….il Museo mi risucchia al suo interno.
In mutandoni pago il biglietto alla giovane commessa, che in inglese mi spiega le finalità del museo.
Parte dell’edificio è dedicato al personaggio più famoso di Divača, la diva cinematografica Ita Rina, stella del cinema muto negli anni ’20.
Da solo (…e in mutandoni…), mi ritrovo osservato da decine di fotografie color seppia di Ita Rina che immortalano la sua bellezza.
Mi sento fuori dal mondo, proiettato in un paese immaginario.
Esco, accompagnato dalla mia guida, che mi rinchiude nel “vecchio fienile”, dietro ad un portone metallico.
Nel buio, come in un film di Fellini, scorrono le immagini proiettate in bianco e nero sgranate, giganti, di scenette surreali di film sloveni, con dive bellissime e partigiani ballerini.
Come lungo la Croisette, ammiro poster e locandine, soffermandomi sulla figura di Kekec, il bambino montanaro. Scopro così uno dei personaggi più amati dai bimbi sloveni, eroe tra i monti di Kranjska Gora.
E tu, quando vai a conoscere Ita Rina?
AMARCORD 2 – Bartali e Coppi
La bici d’assalto (leggi full-suspended) l’ho già sfruttata per bene lungo Cascatelle, ma sono in anticipo per l’appuntamento con Medioman.
Borgo San Sergio mi sembra sempre uguale…..Uguale, perché ho fatto sempre le stesse strade!!
Mi infilo allora in un viottolo, e tutto cambia…ma soprattutto alzo la testa e mi guardo attorno.
Vedo in un giardino delle bici arrugginite….decine di bici accatastate!
Da bravo meccanico mi chiedo se siano lì abbandonate, o siano lì ad uso e consumo di quei due soggetti che, a poca distanza, discutono in un’officina.
Chiedere non costa nulla…”Scusate, è aperto? Posso entrare? Posso chiedere una cosa?”
Senza farmi problemi, mi auto-invito alla conversazione, con la losca intenzione istriana di recuperare aggratis, o comunque per pochi euro, qualche pezzo per le mie biciclette vintage.
La mia giornata viene definitivamente stravolta.
Conosco i soci della S. C. G. Bartali che, appena annusano la mia curiosità per alcune bici da corsa appese al muro, decidono di usare un grosso mazzo di chiavi…
“Vieni, ti facciamo vedere il museo”.
Come una sberla in pieno volto, o meglio, in pieno cervello, mi ritrovo catapultato in un buco spazio-temporale.
La sala sembra abbandonata dagli anni ’50, ma non c’è traccia di polvere. Il vecchio librone raccoglie ritagli ingialliti di giornali, e le coppe fanno la loro figura.
Non mancano le maglie di lana con le vecchie pubblicità, e bici che, ognuna unica e con componenti luccicanti, illustrano l’evoluzione della meccanica ciclistica.
L’ultimo telaio in acciaio assemblato a mano a San Giacomo nel 1967 fa bella figura sul suo piedistallo.
I due nuovi amici raccontano con passione e trasporto aneddoti e schede tecniche, invitandomi agli incontri del martedì sera.
Scoprite anche voi la Società Ciclistica Gino Bartali. Non ne rimarrete delusi.
Epilogo
Lo stesso giorno, nel pomeriggio, mi ritrovo per caso in zona Ariston. Accompagno mio figlio a giocare a pallone. Rimango di sasso, quando, in via Hermet, mi si para di fronte la vetrina del G.S. Coppi.
L’Airone (il Fausto) mi guarda da un vecchio poster, e sembra percepire nel mio volto la sorpresa di questa doppia combinazione astrale quotidiana.
LINK
Museo degli attori cinematografici sloveni – MSFI (website in sloveno, con Info anche in inglese)
Ita Rina (wikipedia)
Ita Rina (youtube)
Erotikon 1929 – film di successo di Ita Rina (youtube – film in lingua originale senza sottotitoli)
Kekec 1951 (youtube – film in lingua originale, con sottotitoli in cirillico)
Società Ciclistica Gino Bartali (website)
Fausto Coppi – l’Airone (wikipedia)