5 settembre 2015

“Ci tengo ad evidenziare un aspetto” – l’incipit di Massimo Panighel, mente e braccio di Pedali di Marca – “la 3Epic è tutto fuorchè una gara. Chi prende il via al nostro evento lo deve fare con una spirito nuovo: dimenticare un attimo il tempo, guardarsi attorno, prendere un lungo respiro e godersi le emozioni. Questa è la mountain bike che vogliamo, in cui l’anima “racing” lasci spazio alla voglia di divertirsi in compagnia”.
…potevano i MIB non prendere alla lettera questo auspicio?

Cinci, Diesel, Duracell, Icefoot, Medioman ed il Prof aderiscono con entusiasmo all’iniziativa, partecipando alla Classic da 56 km come escursionisti.
Patoco, solo per affinare la preparazione per la Rampigada Santa, opta per la Marathon da 86 km.
Ospite speciale Stefano del Gruppo Vulkan, portatore di esperienza, di birre e di “meteo Vulkan”, anche lui impegnato nel lungo.
Del gruppo storico manca Bussola, sempre più alla ricerca di una vera squadra che esalti la sua vena di agonista puro ed in evidente disagio in una masnada di improvvisati del pedale.

Il mattino della gara diluvia come da previsione, i 2 “lunghi” se ne strafregano e di buon’ora preparati a dovere si dirigono verso le rispettive griglie di partenza sotto l’acquazzone.
I “corti” hanno qualche dubbio, chi propone visita al museo, chi windsurf sul lago, ma in realtà la nostra partecipazione non viene mai messa in dubbio.
I mezzi sono preparati a puntino, già dalla sera prima.

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Neanche l’abbigliamento tecnico non lascia spazio all’improvvisazione.

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E quando siamo tutti pronti a raggiungere la linea di partenza Giovepluvio ci concede un’insperata tregua che durerà quasi fino a fine giornata!

Gli aggiornamenti dell’ultima ora confermano che il percorso gara rimane quello originale, scartati per fortuna i piani di emergenza alternativi.

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Nei minuti prima della partenza sale la tensione, il Prof si insinua tra le prime file con lo spirito del giaguaro, il Cinci prepara il suo paracadute coprizaino, Duracell osserva nervoso le 29″ che sovrastano la sua piccola 26″, Medioman e Diesel stringono patti di ferro, Icefoot tenta di eclissarsi per fisiologiche esigenze, proprio quando si inizia a partire… che la gita abbia inizio!

Dopo dieci minuti già la prima sosta “operativa”, siamo gli ultimi degli ultimi partiti, che soddisfazione…

La prima salita di giornata è quella più impegnativa e fa selezione tra di noi. Cinci diventa subito uccel-di-bosco, lo rivedremo solamente all’arrivo, mentre si formano coppie omogenee, Prof e Duracell che attendono ai ristori Icefoot che, fingendo di aspettare Diesel e Medioman, approfitta per strapparsi l’intimo funzionale ideato in pre-partenza.
Sono 8 km senza tirare il fiato, un susseguirsi di monocorone, di qualche fatbike, di silenzi affannati interrotti dalle moto dell’organizzazione, che tenteranno di minare il gruppo MIB tamponando Medioman sui tornanti verso il primo GPM.
Al Città di Carpi, Duracell e il Prof, giustamente, ripartono dopo aver atteso senza successo Diesel ed Icefoot, che dopo un po’ arrivano assieme, con la speranza di azzannare un panino purtroppo vanificata… ci si alimenta con quello che si ha nello zaino.

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La salita è stata dura, ma raggiunto il Col de Varda la discesa verso Misurina scorre via facilmente, la pedalata lungo-lago rilassante e lo spirito MIB prende il sopravvento con una lunga fermata al ristoro. Verremo a sapere che anche qui il Prof e Duracell hanno atteso invano, consolandosi però con formaggio, dolcetti, banane e musica a manetta, prima di ripartire verso il monte Piana.
Anche la seconda coppia, Diesel+Iceoot si prende tutto il tempo a disposizione; durante la sosta arriva Patoco, baldanzoso ma senza impennate e di seguito sopraggiunge anche Stefano, granitico, senza ombra di sofferenza sul viso. I due della “lunga” ripartono, ma mentre lo stanno per fare anche Diesel ed Icefoot si ode magicamente la voce di Medioman. I suoi propositi di abbandono per mal di schiena vengono ben presto sopiti da una ricca libagione e dagli sproni dei compagni (e dalla promessa discesa del Vallon ?!).

Ci aspetta il monte Piana e la salita al rifugio Auronzo sotto le 3 Cime di Lavaredo. La pioggia rifà la sua comparsa, la fatica si fa sentire, soprattutto negli ultimi km verso la Cima Coppi della gara (2330 metri). Siamo circondati da panorami di straordinaria bellezza… peccato che non li vediamo, attorno a noi solo nubi basse!

Sarà proprio in cima che quasi tutta la squadra MIB finalmente serrerà i ranghi: a parte Cinci, mandato avanti in perlustrazione, ci ritroviamo tutti al rifugio Auronzo, chi già rifocillato, chi già cambiato, chi niente di tutto questo, ma tutti pronti a condividere insieme la parte più esaltante dell’intera gita, la discesa del Vallon di Lavaredo.

A suggello di tutto ciò uno squarcio di sereno illumina la valle e la meta finale, il lago di Auronzo.

Lavaredo Supertrail

Bisogna però fare un inciso: nel clima idilliaco tra i membri MIB c’è stata una macchia oscura che poteva inficiare la prestazione e pregiudicare la sicurezza di uno di loro. Durante la notte pre-gara i componenti della squadra che alloggiavano al primo piano hanno sabotato i freni di una Nerve grigioverde, taglia xl, con l’evidente intento di limitare la prestazione del suo proprietario.
Ecco le foto del sabotaggio!

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Torniamo alla gita: l’agognato e temuto Lavaredo Supertrail è sotto i nostri occhi, affascinante ed invitante. Il trenino MIB è composto da Prof, Icefoot, Diesel, Medioman e Duracell.

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Sono 5 km impegnativi ma quasi tutti affrontati in sella, tornantini stretti che richiedono attenzione, passaggi nella ghiaia, canaloni protetti dai materassi, ponticelli sopra l’acqua ed infine scalini in legno che, nonostante l’evidente sabotaggio, solo uno di noi riesce a completare!

A fine singletrack siamo tutti esaltati, Duracell sogna strade asfaltate, Diesel è partito per la tangente e lo rivedremo “bucato” solamente all’arrivo.

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Sembra finita, invece c’è ancora da divertirsi nel luna park in mezzo al bosco, l’asfalto viene toccato e poi abbandonato, così per diversi km fino a quando, lambendo il fiume sotto la pioggia battente, arriviamo allo striscione finale posto nel palaghiaccio di Auronzo. Sono le 17.45 circa, i nostri compagni sono lì che ci attendono assieme ad un pubblico che ci esalta con gli applausi e che noi ripaghiamo schierandoci in fila per quattro.

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Cinci è già arrivato da ore, lo incontriamo gia docciato e profumato mentre fà le veci di fotografo ufficiale a tutti gli altri MIB. Ha tenuto alto l’onore dei MIB classificandosi 10° degli “Escursionisti” e 200° della Classic.

Anche Stefano ed Patoco sono già in appartamento a riposarsi, dopo l’estenuante marathon.

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Anche Diesel ci aspetta sul traguardo per esser onorato della medaglia al collo suggello di una gara, pardon… gita, che ricorderemo tutti con molto piacere!

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Volentieri riportiamo anche alcune considerazioni di Duracell:
“Mi sono iscritto alla manifestazione entusiasmato dalle prime esperienze “competitive” della Lanaro e Kraskros. Senza nessuna pretesa agonistica mi sono preparato psicologicamente ad una bella avventura in posti ciclisticamente mai esplorati. L’emozione si è fatta sentire già al ritiro del pacco gara, anche vista la volontà di tutti di attrezzarsi di chip.
Vista la scarsa preparazione e scartata la possibilità di confermare la leadership nel gruppo MIB, mi sono subito posizionato nelle retrovie godendomi la ciclabile e le prime salitelle in compagnia di Icefoot, Diesel e Medioman. Al primo pit-stop ho incontrato il Prof e dopo una scorpacciata di merendine e formaggi siamo partiti assieme verso Città di Carpi, affrontando l’eterna salita che mi ha provocato i primi crampetti…
I saliscendi successivi sono stati un’alternanza di corse per raggiungere il Prof ed attese per Icefoot, Diesel e Medioman. I crampi, sempre più intensi e continui, mi hanno costretto ad una salita a piedi verso il rifugio Auronzo, e dopo una lunga ed indispesabile pausa, si è materializzato l’obiettivo prefissato: tutti i MIB (o quasi) assieme per godersi l’ultima lunga discesa verso l’arrivo, senza cronometro, senza pretese, senza stress e senza traffico!
La stanchezza ed il mezzo inadatto non mi hanno permesso di godere a pieno della discesa tecnica, ma tagliare il traguardo con i miei amici sotto gli applausi del pubblico è stata una delle più grandi emozioni mai provate in sella!
Grazie di cuore a tutti (anche allo “intruso” Vulkan!) per l’ottima compagnia e alla prossima!”

Ed ecco, infine, i tempi ufficiali di questa gita…

Marathon:

  • Stefano Vulkan 8h 27m 39s
  • Patoco 9h 12m 02s

Classic (Escursionisti):

  • Cinci 5h 20m 35s
  • Diesel 7h 44m 16s
  • Icefoot 7h 46m 12s
  • Duracell 7h 46m 12s
  • Medioman 7h 46m 13s
  • Prof 7h 46m 36s

PS: come si evince, il nervosismo in partenza non paga 🙂


3EPIC Classic dal GPS di Medioman


Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

8 commenti

  1. Grandissimi MIB!
    Grazie per la splendida ospitalità; devo dire che avete dimostrato tutti grandi doti di vera sportività e goliardia incuranti di qualche “minimo” contrattempo meteorologico.
    ciao
    stefano

  2. Ringrazio fraternamente Ivano, anche se la gara non è andata come volevo, grazie per avermi tirato sulla prima salita di questa gara! Grande Patoco continua cosi

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