Armada, sull’Ermada!

20 settembre 2015

Messo in archivio il giretto a Pramosio frutto del solito schema salita/sosta/discesa, il gruppo MIB s’impegna a produrre qualcosa di più accattivante. Il numero degli aderenti evidenzia subito la bontà della proposta: 8 bikers presenti + 1 wild-card che, come da prassi, viene assegnata tramite sorteggio tra le migliaia di simpatizzanti.

La fortuna bacia in fronte tale Andrea di Fossalon, triestino colà trapiantato, chiamato d’ora in poi Spargel (asparago) in onore alla sua terra d’adozione.
Lungo il percorso viene segnalato anche il ct della nazionale Davide Cassani, si sussurra in zona per seguire da vicino un suo recente pupillo…

Una mail dell’ultimo minuto conferma invece la defezione di Alban Lakata che sembra abbia preferito piazzarsi con striscioni e vuvuzelas in Scala Santa…

Ritrovo al Centrolanza, l’obiettivo fissato da Medioman è l’Ermada, come raggiungerlo tutto da inventare. L’allegra brigata parte con lo spirito giusto, chi fresco e riposato, chi già con km nelle gambe. Il canyonista Diesel sfila e sfida con un pantaloncino fashion blugiovanile il cubeista Bussola agghindato da cubista del sabato notte con completino della linea blumoon. (Potete acquistare i suddetti capi nella nuova sezione e-commerce del nostro sito).

El mulon de Fossalon dimostra subito una buona gamba, mentre il sentiero infido e sassoso che collega Gabrovizza a Sales mette a dura prova tutti quanti. Si opta quindi per un po’ di bitume per quietare gli stradisti e a Precenico superiore ricomincia il rock and roll. Mentre la maggioranza ad un bivio opterebbe per tranquillo sterratone per raggiungere Malchina, Icefoot spalleggiato dal Prof propone un più movimentato sentiero 3 e la conquista del primo GPM, il Monte Sambuco! La decisione è presa, tutti aderiscono con rinnovato entusiasmo, la cavalcata carsica ha inizio.

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In fila indiana ognuno cerca di prendere il ritmo giusto, accuse più o meno velate a chi sta davanti di fare da tappo, tentativi di depistaggio, idromassaggio gratis, sburtan bike… finalmente il Sambuco è lì, Diesel macina ogni sasso, il Prof non riesce a chiudere un conto aperto, l’aria rarefatta dei 216 metri (?) si fa sentire tutta!!!

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Si continua in “dolce” discesa e modello Tagadà arriviamo sullo stradone sotto l’Ermada che vediamo di fronte a noi. Con prepotenza e poco rispetto verso gli altri Maverick tenta di convincere il gruppo ad una ascesa più dolce, Specy lo fulmina con lo sguardo e al grido di:“Armada, sull’Ermada!” indica la diretta via da seguire, il sentiero 3 in verticale.
Come adolescenti ai primi sussulti ormonali ci sfidiamo a chi va più in alto, il fatto che vinca Bussola conferma il vago sospetto che di blu usi anche certe pillole…

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Il fortino è conquistato, segue pausa merenda e convenevoli con altri gitanti.
Quando Medioman estrae dal suo zaino le armi da discesa significa che è ora di andare. Il single-track che scende nel bosco per più di qualcuno è una novità, ma il timore che possa essere impegnativo o pericoloso viene fugato quando il Prof rassicura tutti affermando che lui è sceso da lì in triciclo, Specy si tranquillizza…
Alla fine la battaglia per la prima posizione, premiata con ricchi premi e cotillons (leggasi fichi secchi), non sarà senza esclusione di colpi.

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Per ogni giro MIB che si rispetti, il regolamento prevede leggero spuntino in osmiza a metà gita. Specy ci abbandona per primo mentre Bussola, Diesel e Maverick, incuranti delle regole, si autosanzionano bevendo solamente un bicchiere di vino e lasciando agli altri l’arduo compito di consumare il prodotto di questa sosta a Malchina.

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Momenti di profondo orgoglio rimarranno scolpiti quando veniamo riconosciuti dalle folle con un “xè lori, i mitici MIB, i Muli In Bici!!!”

Quando per i reduci arriva l’ora di ripartire, la sorpresa e gratitudine a Spargel che ha già pagato per tutti è pari al rammarico di non aver ordinato anche un dolcetto…

Le gambe sono leggermente appesantite, la sosta agli stagni di Slivia regala sorprese naturalistiche: acqua limpida che pullula di rane e rospi, sanguisughe che non succhiano, libellule che libellulano, un’estasi di profumi e colori…

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Icefoot ne viene pervaso e si abbandona alla Madre Terra… si narra che anche il vino avesse un suo perchè…

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Difatti poco più avanti accade l’inaccadibile, il Prof, in perfetto stile Maverick verso il Golic, si accascia al suolo come un sacco di patate, attimi di apprensione, per fortuna senza conseguenze.

La gita prosegue, anche il 3° GPM di giornata viene conquistato, il castelliere di Slivia.

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Un’immersione storica negli eventi della Grande Guerra ci è concessa dalla visita al cimitero austro-ungarico nei pressi di Aurisina.

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Tra il commosso e il blasfemo ricordiamo anche i quattro compagni che abbiamo perso nel giro odierno…
Un po’ di stanchezza e l’arsura impongono una nuova sosta, al tennis club di Aurisina , 5 cocacola fresche suppliscono alla mancanza della canonica radler.
Quella di oggi è proprio un’immersione full-Carso, alla grotta Noè Cinci gratta e non vince e prima di Bristie visita di gruppo alla cava abbandonata.
Dopo un ultimo impegnativo single track nel bosco, a Gabrovizza il Prof ci saluta per tagliare verso città mentre Cinci, Icefoot e Medioman scortano Spargel al punto di partenza.

Pacche sulle spalle, promesse di rivederci e ritorno a casa…



Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto

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