In salita e in discesa, in bici e non solo...
White Auremiano
8 febbraio 2015
Dimostrando la loro versatilità, i MIB hanno usato tutti i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia per combinare questa uscita: SMS, Whatsapp, forum, smartphone e Nokia 1200.
Dopo l’avanscoperta del Prof con la famiglia il sabato (a prender sciabolate di bora), è lui a mettere in rete notizie epiche: neve al ginocchio e necessità di scarpe adeguate.
Al richiamo della natura rispondono Bussola, Cinci, Maverick ed il Prof.
Bussola chiede soccorso… e riceve in prestito dei sovrascarpe “blubussola”. E’ la sua giornata fortunata!
Sole smaliziato. Incontro al confine. Avvicinamento con due auto.
Tempo di tirare il freno a mano, che le dita di tutto il gruppo cominciano a diventare di vetro.
Nessuno si aspettava questo freddo.
Prof indica la via… e si inizia a parlar di bici: 26″, 29″, front, full, mia, tua, sua, Duracell…
Le gomme tengono bene la neve compatta, a parte qualche “sbrisada” sul ghiaccio.
Curva a gomito e si inizia a salire. Chi ha gambe, scappa avanti… gli altri inseguono con calma.
La vista si apre e l’altopiano mostra la sua bellezza.
Inizia la fatica, ma si pedala fin che si può per raggiungere il sentiero di cresta.
Foto a nastro, che spaziano dal Nanos innevato fino all’amata due ruote.
In questo silenzio, cosa porta il vento? La ciacolada triestina !!!
Chi non era in Corso Italia, era sul Auremiano. Scialpinisti, escursionisti, pensionati, 70-anni coi capelli turchini e sci anteguerra ai piedi (“riparadi col skoch”)… El triestin non si smentisce mai.
Anche il cugino di Maverick ed un amico del Cinci appartengono alla categoria dei “torsoloni” (s dolce).
L’avvicinamento procede con difficoltà… sotto al sole, la neve perde consistenza e le ruote affondano.
Ci concediamo una foto di gruppo (ma il “MIB” in rosso, chi è?)
Si suda e si sburta… Bussola sorprende tutti con tecniche moderne di “portage”.
In cima, è ora di pappa.
Solo qua si vedono i primi silenziosi sloveni… quelli rumorosi, non sono autoctoni, ovviamente.
Ed ora che si fa?
Bussola ricorda i suoi doveri familiari. Rientro obbligato alle 13. Sono le 11.30.
Ci concediamo una visita alla chiesetta, camminando nella neve alta.
Se si sprofonda così, sembra impossibile proseguire per il sentiero previsto, verso Pivka. Ma fatti 50 m, la vista si apre, il vento ha fatto tabula rasa ed allora rischiamo. Inizia la discesa!
Ed inizia il concerto!
8 freni a disco stonati fischiano e ringhiano. Siamo un’offesa alla natura.
Lo strazio però dura poco. La neve alta ci obbliga a scendere ed a camminare. Ma l’euforia è sempre alta, per il regalo concesso.
Dove la traccia è più battuta, allora la discesa stile bob ci regala felicità. Ecco un tratto divertente da rifare all’asciutto.
L’orologio ci è amico. Felici come bimbi, ritorniamo veloci per asfalto fino alle auto.
Il Prof paga la fatica. Il Bussola parte in sgommata per il pranzo. Cinci e Maverick, non contenti dei soli 21 km, propongono una deviazione verso il Nanos.
Kilometraggio ignoto, il loro…
PS: la traccia è stata ricostruita a tavolino (!)
Max elevation: 1008 m
Total climbing: 814 m
Total time: 01:19:13
Tutte le foto di questa uscita le trovate nel nostro album su Google Foto